Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!
Iscriviti alla Newsletter!
Consigliamo – Il furto della storia di Jack Goody
Un incendio scoppia in un quartiere di Parigi. Da una finestra vola un cane e si ritrova sulle braccia di un nuovo padrone. Mulder è un cittadino francese, un occidentale come tanti, benestante, discretamente acculturato e difeso dall’intero apparato legale dello stato. Uno dei tanti. Uno dei tanti occidentali, non uno qualunque. Mulder è un uomo pacifico, indifferente a gran parte dei mali del vivere e del mondo. Ma l’arrivo del cane, un misterioso essere felice e allegro, gli cambia la vita. Inizia per lui una nuova esistenza fatta di scoperte non sempre tristi e non sempre allegre, un’esistenza vagabonda insieme ad un cane alla ricerca di quel mondo sempre più grande, sempre più irrefiutabile che è il resto dell’umanità meno fortunata e così vitale.
Con uno stile asciutto e semplice composto di frasi lapidarie, talvolta stringate e monosillabiche, Adriaan Van Dis grande viaggiatore e uomo di cultura e di spicco in Olanda, traccia un resoconto possibile per tutti gli occidentali d’oggi, scritto per essi con la speranza di poter dar voce a chi non l’ha e aprire il cuore di chi l’ha ancora chiuso.
Parlare dei problemi dell’immigrazione, delle masse “invisibili”, del mondo rifiutato dai benestanti ben pensanti non è facile e per questo la delicatezza invisibile ma indispensabile colpisce. Il libro offre il resoconto d’una vita buttata alla noia e al grigiore della monotonia della “civiltà” mostrando come il falso “nichilismo” contemporaneo non sia altro che la facciata di un’impotenza diffusa a esprimere la rabbia dell’egoismo e dell’individualismo. Individualismo, l’unica grande fede dell’occidente. Individualismo, sinonimo troppo spesso di egoismo. Forse. Ma ci sono anche altre fedi, sempre vitali e importanti, mezzi di confronto per una cultura che deve ancora oggi liberarsi da pregiudizi e falsi miti. Il mondo dei vagabondi è popolato da figure ricche di speranza e di fede ma talvolta d’intolleranza verso il prossimo. Forse un prezzo che si può pagare. Forse no.
Lo scrittore s’insinua senza manifestarlo attraverso un alter ego (Mulder è il cognome del padre dell’autore) dentro il libro, con un occhio aperto e critico verso l’uomo pieno di certezze, chiuso dentro di esse, per mostrare i limiti e le possibilità di un mondo che cambia ogni giorno e che dobbiamo riconoscere nel bene e nel male. Van Dis non scrive un trattato di aritmetica o di filosofia rigorosa, dove tutto deve “tornare”, dev’esser calcolato perché il risultato sia esatto. Non ci sono formule, né risultati, ma solo l’invito ad una più ampia e critica tolleranza.
VAN DIS ADRIAAN
IL VAGABONDO
IPERBOREA
PAGINE 259
EURO 17
Be First to Comment