Abbiamo intervistato il Prof. Elio Conte in occasione dell’uscita del suo nuovo libro “Algebraic Quantum Theory of Consciousness” (Aracne Editrice, 2018). Elio Conte si propone un obiettivo ambizioso: sviluppare un modello fisico-matematico della coscienza. Il libro aspetta di essere letto e discusso da chi ne abbia la competenza. Qui diamo possibilità al Prof. Conte di esporne sinteticamente la tesi centrale.
Qual è il contenuto del libro?
Il libro è fortemente impregnato di fisica e, in particolare, di meccanica quantistica. Si tratta di un testo fortemente specialistico ma che contiene un messaggio che interessa un po’ tutti noi perché riguarda quella strana entità che prende il nome di Coscienza. Per opinione comune presso tutti gli studiosi, la coscienza è un fenomeno complesso che non sarà mai descrivibile né in termini fisici né matematici. Questo libro dimostra il contrario. Per la prima volta viene formulato un modello fisico-matematico di un sistema che ha tre caratteri fondamentali: ha consapevolezza di se stesso, ha consapevolezza dell’ambiente esterno, ha caratteristiche di individualità, nel senso che di questo sistema ne esistono infinite strutture individuali.
Qual è il suo messaggio centrale?
La caratteristica della consapevolezza di se stesso e dell’ambiente esterno (la self-reference, in inglese) è l’aspetto principale della nostra coscienza e quindi c’è in questo un punto di incontro tra il modello che i miei collaboratori ed io abbiamo proposto e la coscienza. La caratteristica della individualità è un altro aspetto che attribuiamo spesso alla nostra coscienza. Esiste una coscienza per ogni individuo, che si concretizza nelle sue dinamiche espressive e comportamentali. Il sistema fisico-matematico che abbiamo realizzato e descritto nel libro, fa altrettanto. Limitando il discorso a questi tre aspetti fondamentali, troviamo quindi una corrispondenza netta tra la Coscienza e il sistema proposto. Pertanto, la conclusione è che è possibile una descrizione fisico-matematica della nostra coscienza.
Cosa dice di nuovo?
Il modello che noi proponiamo al lettore è assolutamente originale e dice che l’hard problem non soltanto della fisica ma anche della neurologia, della psichiatria e della psicologia, può essere elaborato in termini fisico-matematici. Ciò rappresenta un grosso passo in avanti perché identifica nella meccanica quantistica la teoria di base che dobbiamo seguire per caratterizzare la dinamica dei processi psicologici e neurologici. La meccanica quantistica non è soltanto la teoria della materia ma la prima teoria che unisce lo studio della materia con la logica e la cognizione, anzi, le sue origini sono proprio nella logica e nella cognizione e di qui deriva un ulteriore punto di forza del modello della coscienza che noi proponiamo.
Perché è interessante?
Il testo interessa il fisico e il matematico ma principalmente il neurologo e lo psicologo. Offre molti spunti a livello neurologico e psichiatrico. Il sistema che abbiamo proposto ha un correlato specifico a livello neurologico e psicologico e il tema della individualità della coscienza si correla con quello non soltanto quantistico ma anche della fisica del caos di cui tanto si parla oggi. Possiamo ad esempio riferirci a Jung. L’ego eguaglia l’ordine, l’inconscio eguaglia il disordine. L’ordine dell’ego è quello che noi imponiamo o scopriamo in noi stessi e nell’ambiente esterno. L’inconscio è tutto il resto, è tutto ciò che sfugge al nostro ordine. L’inconscio resiste all’ordine che noi creiamo. Queste brevi considerazioni danno la misura dell’importanza di aver costruito un sistema fisico della coscienza che sembra accreditare anche queste teorie psicologiche.
Il libro: Elio Conte, “Algebraic Quantum Theory of Consciousness”, Aracne, 2018
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