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Tommaso Campanella – Vita e Opere

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Vita

Tommaso Campanella nasce nel 1568 a Reggio Calabria. Entra a 13 anni nell’ordine domenicano e consegue un brillante corso di studi. Legge di nascosto Ficino, Telesio ed Erasmo da Rotterdam. Fu da subito un appassionato di arti magiche e per questo fu costretto a fuggire dall’ordine perché si incominciava a pensare alla sua ambiguità in relazione all’osservanza dei precetti dottrinali.

Ripara prima a Roma, ma viene raggiunto dagli inquisitori, così va a Firenze e poi a Padova dove conosce Galileo e al quale scriverà delle lettere in sua difesa. La sua visione politica lo porta ad organizzare una rivolta antispagnola, scoperta, bloccata e i cui membri furono imprigionati. Campanella compreso. Si voleva una condanna a morte per l’organizzatore, ma costui è risparmiato fingendosi pazzo, così che gli viene commutata la pena con il carcere a vita. In prigione ha modo di scrivere la maggioranza delle sue opere. Viene scarcerato nel 1616.

Nel 1619 entra in confidenza con il papa Urbano VIII perché entrambi volevano operare una riforma della Chiesa. Tuttavia, fu nuovamente accusato di fomentare sedizioni ai danni degli spagnoli e così dovette riparare a Parigi. Appoggiato da Richeleau, si dimostra amico di Luigi XIII e può pubblicare gran parte delle sue opere.

Si mette in contatto con gli eminenti intellettuali francesi, come il gesuita Mersenne, amico di Cartesio, con Gassendi e Carteso stesso. Pare che Campanella sia voluto andare a trovare Descartes ma costui l’abbia fatto aspettare sei ore prima di riceverlo. Muore a Parigi nel 1639.

Filosofia

La conoscenza dell’uomo deve pervenire alla conoscenza dell’essere perché necessaria al fine dell’attività pratica. La verità è insita nelle cose e la filosofia ha il compito di riportarla alla luce. Si deve partire dal dubbio di ogni conoscenza fino ad arrivare alla conoscenza certa.

L’appercezione, conoscenza di sé, è il punto di partenza di ogni conoscenza, il sentire di sentire. L’essere è intuibile, potenza unica in sé e per sé, puro amore dal quale deriva tutta la realtà la quale, formata da ogni singola parte, è amore verso se stessa e il creato.

L’agire è finalizzato alla conservazione di sé e al piacere così che la conoscenza è indispensabile per pervenire al piacere.

La concezione della conoscenza è, per Campanella, strumentale alla definizione della società-giusta. Una concezione che vede al centro l’uomo, in grado di fondare sulla conoscenza la propria società. L’idea fondamentale è che grazie al pensiero scientifico si possa essere in grado di dominare non solo le forze della natura, ma pure le insidie dell’animo umano, generalmente distorto da interessi privati.

Il pensiero politico di Campanella si fonda sulla comparazione di due grandi autori: il Platone de La Repubblica e l’Utopia di Tommaso Moro. Egli concepisce una società comunista dove non sussista famiglia, beni privati e le donne siano oggetto condiviso. La struttura sociale è organizzata scientificamente, al cui capo sta il Metafisico, uomo saggio e avente in sé le virtù fondamentali: potenza, amore e conoscenza. Al di sotto i tre magistrati dotati ciascuno di una sola delle tre virtù fondamentali del capo.

Al centro della società sta l’educazione, unica forma moralizzata in grado di insegnare il giusto modo di concepire il mondo. La pedagogia è essenzialmente una pratica.

La qualità fondamentale per emergere nella società di Campanella è il merito, cioè l’abilità nel lavoro. Le magistrature sono elettive.

Come risulterà ora più chiaro, l’intero pensiero di Campanella nasce da un eccletismo di fondo, dove la cultura rinascimentale, allora agli sgoccioli, intrisa dell’insegnamento degli antichi ma anche più radicale nell’accentramento dell’attenzione sulla potenza dell’uomo, arriva al suo apogeo. La società di Campanella, l’immagine ideale di un mondo possibile, rappresenta una giusta sintesi tra pensiero medioevale e pensiero moderno. Alla luce dei fatti, il pensiero di Campanella risulta interessante proprio per aver colto alcuni aspetti del moderno senza essere coerente né particolarmente razionale per portarli alla luce del tutto.


 Bibliografia

Trombino M., Dall’umanesimo all’illuminismo, Poseidonia, Bologna, 2003.

Mori M., Storia della filosofia moderna, Laterza, Roma-Bari, 2005.

Adorno, Gregory, Verra, Manuale di storia della filosofia, Laterza, Roma-Bari, 1996.

Pili W. L’Utopia di Tommaso Moro, www.scuolafilosofica.com.


Giangiuseppe Pili

Giangiuseppe Pili è Ph.D. in filosofia e scienze della mente (2017). E' il fondatore di Scuola Filosofica in cui è editore, redatore e autore. Dalla data di fondazione del portale nel 2009, per SF ha scritto oltre 800 post. Egli è autore di numerosi saggi e articoli in riviste internazionali su tematiche legate all'intelligence, sicurezza e guerra. In lingua italiana ha pubblicato numerosi libri. Scacchista per passione. ---- ENGLISH PRESENTATION ------------------------------------------------- Giangiuseppe Pili - PhD philosophy and sciences of the mind (2017). He is an expert in intelligence and international security, war and philosophy. He is the founder of Scuola Filosofica (Philosophical School). He is a prolific author nationally and internationally. He is a passionate chess player and (back in the days!) amateurish movie maker.

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