« Art. 48. Sono elettori tutti i cittadini, uomini e donne, che hanno raggiunto la maggiore età. Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico. La legge stabilisce requisiti e modalità per l’esercizio del diritto di voto dei cittadini residenti all’estero e ne assicura l’effettività. A tale fine è istituita una circoscrizione Estero per l’elezione delle Camere, alla quale sono assegnati seggi nel numero stabilito da norma costituzionale e secondo criteri determinati dalla legge. Il diritto di voto non può essere limitato se non per incapacità civile o per effetto di sentenza penale irrevocabile o nei casi di indegnità morale indicati dalla legge.»
Non farlo, sarebbe come perdere un’occasione della vita per dire “io c’ero”, “io ho detto la mia”, seppur segretamente, perché il voto si palesa solo nel totale finale. “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.” Come enuncia l’articolo 48 della nostra Costituzione, a volte messa in discussione, senza però aver ricevuto radicali cambiamenti rispetto l’originale stilate dai padri costituenti.
Quindi, perché dobbiamo andare a votare alle prossime elezioni?
1) Perché è un nostro diritto e dovere civico, nonché morale.
2) Perché il nostro voto può fare la differenza a portare avanti il nostro paese e il nostro pensiero.
3) Perché in un periodo di crisi economica e morale dobbiamo credere in qualcosa.
4) Perché votare e democrazia sono due parole che si accoppiano bene. Dove non si vota non c’è democrazia, dove non c’è democrazia c’è inedia e a volte una dittatura.
5) Perché il partito degli astenuti non ha voce in capitolo.
6) Perché votando si ha il diritto di protestare se qualcosa va male. Altrimenti, non hai fatto niente per contrastare i problemi.
7) Perché votando si lascerà per sempre un segno nella storia.
A molti queste parole, potranno sembrare demagogia allo stato puro. Ma se si vuole credere, in qualcosa, oltre che in sé stessi, bisogna dare una chance a chi ci governa, a chi decide di mettere in moto la nostra economia, a chi decide come cresceranno le future generazioni, se in uno stato democratico dove si prova a creare uno spirito istituzionale ben radicato nel territorio, o in uno stato fasullo composto da ignavi e da ipocriti.
“Soluzionare, soluzionare!”. Cercare una soluzione ai problemi. Alzarsi dopo la caduta. Così ci incoraggiava il mio ex coach di rugby Riccardo. Soluzionare is the way, votare pure.
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