Sabato 7 ottobre si è tenuta la conferenza all’Auser di Voghera organizzata da Volfango Rizzi. La sala era gremita di persone e nutrito il numero di relatori. Non solo si sono trattati molti temi differenti con angolature diverse, ma si è anche dato spazio a vari interventi dal pubblico.
L’evento si è aperto con le presentazioni ufficiali da parte della dott. Laura Legora (presidente dell’Auser) e della assessora Alida Battistella (che era anche parte dei relatori della conferenza). Come delegato Provinciale dell’ASI era presente Andrea Deidda. A seguire si sono succeduti i vari relatori che, contro ogni previsione, sono riusciti a stare nei tempi (gli incombenti otto minuti consentiti da Volfango) per il primo giro di interventi. Dopo ogni due interventi si lasciava spazio a domande che, val la pena di dire, erano sempre pertinenti e mai banali. Hanno anche fatto la loro comparsa due atleti di scacchipugilato, tra cui il campione italiano attuale della disciplina. Il secondo giro di interventi è stato ancora più stringato del primo, ma altrettanto seguito e ben congegnato. Obiettivamente, il rischio di perdere il pubblico è sempre latente in simili serate, dove bisogna ascoltare per due o tre ore. Ma questo è stato davvero evitato: molti spettatori mi hanno comunicato personalmente il loro plauso e la sala non si è mai né svuotata né “perduta”.
Non penso si sarebbe potuto fare molto di più. Il ventaglio di contenuti è stato notevole, dalla matematica alla didattica, dalla letteratura alla filosofia. Tutti i relatori hanno mostrato, a mio modesto avviso, quanto la loro vita sia vissuta sulla base della passione per gli scacchi più ancora che tutto il resto. Il contenuto era soprattutto il modo in cui essi ne parlavano. Il loro coinvolgimento personale, entusiasta e positivo, si è dimostrato non solo con relazioni che dispiegavano la loro frequentazione di anni nel mondo scacchistico, ma anche con un modo molto appassionato di esprimere i loro concetti e i loro risultati. Quindi, al di là dei contenuti di estremo valore che, però, non posso riportare qui, il principale risultato della serata è la scoperta della vivacità e vitalità del mondo scacchistico attuale, sia in termini di vissuto umano, sia in termini di contenuti, frutto di esperienze anche molto diverse che hanno conseguito in vere ricerche intellettuali e personali.
Voglio encomiare Volfango Rizzi per l’impeccabile organizzazione. Egli ha saputo curare davvero i dettagli, cosa non facile per la dimensione dell’evento. Non solo si è “preso cura” dei relatori in modo che questi sapessero sempre di poter contare su di lui (cosa non banale neppure nelle Università…), ma è stato capace di gestire un evento che comunque poteva conseguire risultati meno brillanti: il pubblico annoiato, i relatori insoddisfatti o i tremendi e temutissimi tempi morti. Niente di tutto questo. Il timing è stato eccellente e non è stato un caso. Un mio plauso personale va anche all’Auser di Voghera e alla dott. Laura Legora che è una persona disponibile e sensibile alle esigenze complessive di un simile evento. E anche il catering è stato, a mio avviso, di buon livello.
Iniziative di questo tipo sono ancora rare ma non più totalmente assenti, come ancora era il caso di qualche anno fa. Finalmente il mondo degli scacchi ha scoperto la società civile e viceversa. Queste serate non sono, dunque, solamente un modo per parlare di scacchi, ma sono lo strumento che noi abbiamo per congiungere e riunire le persone che dentro e fuori la scacchiera hanno capito che crediamo negli stessi valori e che li dobbiamo trasmettere in modo sano alle future generazioni.
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