Antonello Fiamma e The round Path: un album e un chitarrista dal futuro
di Wolfgang F. Pili
Capita ogni tanto nel panorama nazionale di scoprire qualche nuovo talento. Venerdì scorso grazie al suggerimento di un mio buon amico materano sono stato al concerto del talento emergente Antonello Fiamma. Questo ragazzo, è un chitarrista di 23 anni e originario di Matera, neocapitale della cultura europea del 2019.
Questo sabato Fiamma si è presentato davanti a un folto gruppo di amici e avventori del pub Elbeverin della zona Brera di Milano, per la presentazione del suo primo lavoro discografico intitolato The Round Path.
Antonello Fiamma è un ottimo chitarrista specializzato nel cosiddetto finger style. Da subito sentendo il suo album, sia dal vivo che attraverso il suo cd, si può sentire che non suona semplicemente una chitarra, ma egli la vive e la sperimenta di continuo. Padroneggia lo strumento con una solida capacità di farne ciò che crede, piegandola al suo volere.
L’album presenta otto tracce tutte di ottima qualità: si parte con la canzone che dà nome all’album è The Round Path, una canzone che presenta i tratti forti di un prologo discografico. La seconda e la terza traccia sono di seguito Go.4.It e Luci al tramonto dove il cammino continua e nell’ascolto si potrebbe ben associare un testo di una poesia o di un racconto che parli di viaggio e passione mistica. Walking In Rome la quarta traccia è un vero e proprio intermezzo, in cui l’artista sembra quasi segnare un fine primo tempo all’interno del cd, tracciandolo con la stessa abilità a tratti spagnoleggiante, a tratti un po’ swing. La quinta traccia si intitola Abbracciami dove già dal principio si innesta una matrice e una melodia romantica, e allo stesso tempo interrogativa: l’amore è una continua interrogazione, una continua ricerca, un viaggio nell’anima di qualcuno o di qualcosa. Home sweet Home è la sesta traccia che cerca di ricongiungere qualcosa, forse l’amore al proprio percorso: è un brano allegro e spensierato, le cui note scivolano appassionanti nell’aria. From the Beginning, settima traccia in collaborazione con il gruppo sempre materano BoostDaBeat, è un buon connubio sperimentale fra il gruppo e il giovane chitarrista. Infine, ottava e ultima traccia, The Round Path pt2 è il giusto epilogo, la conclusione di un evento, di un fatto, di una ricerca, o di quel qualsiasi percorso, che l’ascolto sensoriale di buona musica porta alla personalità musicale.
Quest’album presenta molti di questi aspetti atti alla riflessione e l’ascolto è non solo un serio viaggio musicale alla scoperta di un talento musicale indubbio, ma è un viaggio per chi vuole anche andare a conoscere i recessi del proprio animo: ci sono diversi tipi di “persone musicali”, fra queste c’è chi ascolta musica per farsi passare il tempo sulla metro, o ancora, c’è chi ascolta musica per riflettere e per scoprire mondi nuovi (a volte anche sulla metro). A me piace collocarmi nella seconda tipologia di persone musicali e ringrazio calorosamente Antonello Fiamma per la buon musica che ha composto e prodotto, sperando che la sua giovane età lo porti ad avere l’entusiasmo giusto per poter sfondare in un mondo sicuramente non semplice (ma, d’altronde, quale è la via semplice?).
Il cd si può comprare tramite il sito personale dell’autore o tramite una delle sue pagine social.
Camminando si apprende la vita
camminando si conoscono le cose camminando si sanano le ferite del giorno prima.
Cammina guardando una stella
ascoltando una voce
seguendo le orme di altri passi.
Cammina cercando la vita
curando le ferite lasciate dai dolori.
Niente può cancellare il ricordo del cammino percorso.
Rubén Blades, cantautore e attore panamense.
Riflessioni sull’evento e sulla musica di Antonello Fiamma
di Giangiuseppe Pili
Sabato 9 novembre al locale milanese si è tenuto un evento in cui semplici fruitori, avventori più o meno abituali, si sono confrontati con una musica per chitarra di certo non abituale: chitarrista solista Antonello Fiamma. Da fruitore dei classici della musica dell’Occidente (Bach, Rodrigo, chitarra spagnola…) sono rimasto profondamente colpito dalla tipologia e caratura musicale del giovane chitarrista materano. Innanzi tutto, essa mostra una sicurezza fuori dall’ordinario e anche una capacità di osare decisamente inusuale per un concerto di musica dal vivo non circoscritto ad una sala di teatro.
Dico immediatamente, infatti, che non mi aspettavo di confrontarmi con una musica matura, dato il mio inveterato scetticismo e perbenismo musicale che raramente si sposa facilmente con simili eventi. Nel bene e nel male mi associo a quella tipologia di fruitori esigenti della musica, e raramente partecipo a simili iniziative. Non è per snobbismo, non è per falso senso di superiorità intellettuale. Semplicemente è assai improbabile che in un evento musicale ordinario si dia sufficiente spazio ad una musica ricercata e profonda. Da qui il mio sincero stupore.
Lo stupore, infatti, è stato principalmente dovuto all’ascolto di una musica solo sporadicamente agile, la cui facilità di ascolto è relativa. Infatti, Antonello Fiamma ha regalato momenti di musica sperimentale in cui la melodia lasciava ampio spazio al semplice ritmo prodotto dal suo movimento di mani sulla chitarra armonica. Momenti rapsodici, sincopati e di furente ripresa di una ricerca musicale tutt’altro che superficiale hanno regalato momenti di grande musica anche ad eventuale ascoltatore abituato a confrontarsi con altri generi musicali.
La musica di Fiamma sembrava segnata da una duplice esigenza di comprensibilità e di allontanamento dal senso comune musicale, specialmente associato alla musica per chitarra sola. Alternando momenti di coinvolgimento diretto con il pubblico a composizioni musicali la cui difficoltà non era solo di natura tecnica (impressionante, comunque, vedere la capacità virtuosistica di Antonello, già premio a se stessa per lo spettatore): a differenza del tecnico che si esibisce esclusivamente per mostrare quanto riesce ad arzigogolarsi in movimenti complessi, la musica era il principale obiettivo della ricerca del chitarrista. Il risultato è stato, dunque, un complesso momento sensuale e sensibile in cui l’orecchio doveva seguire lo svolgersi rapsodico di una melodia che veniva scomposta nell’essenziale. In quasi tutti i componimenti era indispensabile una volontà mirata da parte del fruitore a seguire e farsi guidare dalla riflessione profonda di Fiamma, perché solo così era in grado di apprezzarne i dettagli, i risvolti e così riconoscerne il profondo significato musicale. Ma Antonello, che ha la straordinaria capacità di far apparire facili anche i momenti più difficili, ha saputo alternare momenti più agili ma non per questo gratuiti.
Si è trattato, dunque, di uno spazio musicale di altissimo livello, in cui la mondanità della situazione era quasi in ossimoro con la caratura del chitarrista. Simili eventi, così rari anche perché è difficile trovare un musicista così classico e così sperimentale allo stesso tempo, sono da plaudire di per se stessi in un momento di generale appiattimento musicale.
Antonello Fiamma, la sua giovinezza, il suo virtuosismo e la sua sicurezza ci danno la speranza di assistere all’ascesa di una nuova coscienza musicale libera e vincolata ai cardini classici della nostra migliore esperienza musicale.
SITOGRAFIA ESSENZIALE
http://www.antonellofiamma.com/
https://www.youtube.com/watch?v=wS3ERopsQNI
http://it.wikipedia.org/wiki/Fingerstyle
https://www.youtube.com/watch?v=Nzk1Eu3TN3s
https://www.facebook.com/pages/Antonello-Fiamma/150900435050468
https://www.youtube.com/watch?v=74yxphIWjpg
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