Per la prima volta nella storia di SF2.0 sono entrati 100.000 visitatori unici in meno di un anno. In principio, SF1.0 partì con numeri modesti e nessuno si stupì di questo fatto. Oggi il numero 100.000 è una realtà.
Quando nel 2007-2008 iniziai a pensare al progetto di un sito internet utile, capace di veicolare contenuti e di costituire una opportunità per tutti coloro che volessero liberamente partecipare al progetto, ben pochi prestavano interesse al problema di oltrepassare i limiti del settarismo tipico di molto dell’attuale sistema culturale europeo (e non solo nostrano, come si dice assai spesso). Lo stato di cose non mi sembra cambiato oggi, tanto più che si usa sempre più a sproposito la scusa della crisi economica per non agire, piuttosto che per tentare di introdurre novità audaci.
Non occorrono grandi mezzi, non ci vuole una grande istituzione, non c’è bisogno di molto denaro. C’è bisogno della volontà. E la volontà è qualcosa che abbiamo tutti e solo dentro di noi sappiamo se vogliamo o non vogliamo agire, fare qualcosa o non fare qualcosa. E’ la volontà a discriminare gli uomini, perché per il resto la natura ci ha fornito di una democratica uguaglianza interiore. Donne e uomini, bianchi o neri. Siamo tutti uguali, ma la volontà ci distingue ben di più che tutto il resto. Ed è la volontà a perseguire una strada che ci ha portato a quei 100.000 visitatori unici.
Sebbene io conduca ricerche nell’ambito della filosofia analitica, in particolare nell’epistemologia individuale e sociale, cioè un ambito già di per sé portato avanti da una nicchia di specialisti (pochi anche in senso generale), ho sempre pensato che fosse possibile credere in un progetto di ampio respiro, alla portata di tutti, in grado di coinvolgere molti interessi eterogenei. Il fatto stesso che non sia facile riuscire a trovare un giusto accomodamento tra l’editoria, le istituzioni e la libera e necessaria diffusione di materiali culturali a favore e in difesa della democrazia, è la testimonianza del fatto che c’è molto da lavorare. Soprattutto, la difesa di questo approccio libero ai contenuti della ragione è stato ed è un impegno civile. Io credo che tutti noi siamo chiamati ad aiutare il processo di quell’ideale democratico che solo consente di non poter escludere la migliore delle possibilità.
Quando a fine 2009 nacque SF1.0, ben pochi volevano collaborare al progetto. In diversi, ad esempio, mi chiedevano a che pro farlo. Quale era l’utilità di condividere il proprio lavoro e la propria ricerca quando non ci sono compensi evidenti di natura curricolare ed economica? Specialmente quando il sito era al principio e quindi non poteva interessare un vasto pubblico (per tutte le cose ci vuole il suo tempo…) furono più le critiche che le proposte. E naturalmente infiniti i rifiuti, dinieghi la cui unica giustificazione esplicita era il totale disinteresse nei confronti di una partecipazione attiva alla diffusione dei contenuti che, si suppone, frutto di molto lavoro e sacrificio. All’epoca computavo e memorizzavo critiche e obiezioni, non potendo fare di più. Lo scherno o l’indifferenza non mi hanno mai spaventato, tanto più che fanno parte del normale corso della storia.
Dal 2009 è passato del tempo e SF2.0 è diventato qualcosa di più vasto di un semplice sistema di difesa di un libero sistema dei contenuti della ragione. Esso è sempre più un portale generale, a disposizione di chi vuole accedere ad una immagine della cultura che vuole travalicare i sistemi di difesa di gerarchie, di pregiudizio e di illibertà che affligge la nostra contemporaneità tutta. Sia chi vuole semplicemente informarsi che chi vuole partecipare sa di poter trovare in SF2.0 qualcosa di simile ad una speranza, o almeno io vedo questo in esso. La speranza, cioè, di poter portare avanti un progetto, un lavoro che non si ferma in un giorno, che cresce nel tempo, si adatta democraticamente al bisogno di un’ampia collettività. Che è il vero obiettivo di ogni positiva azione sociale, come Immanuel Kant mostrò a suo tempo.
In questa sede, dunque, io desidero ringraziare tutti coloro che hanno fatto si che SF2.0 sia quella realtà che oggi è e che porteremo avanti anche nel futuro. In particolare, mi sento di ricordare il lavoro di Giovanni Paoletti e Riccardo Scasseddu, di Francesco Margoni, Wolfgang F. Pili e di Ivano Pollini, tutte persone la cui mia stima personale è grande ed è almeno pari alla mia gratitudine nei loro confronti. Ringrazio, poi, tutti coloro che ci hanno contattato per le svariate e diverse ragioni, perché tutti noi abbiamo bisogno di quelle legittime gratificazioni senza le quali ogni uomo si sentirebbe sperduto e solo nell’oceano delle incertezze della vita.
A tutti quei 100.000 che per qualsiasi ragione hanno voluto quest’anno entrare, consultare, domandare, pubblicare e lavorare con noi, a tutti coloro che continuano a credere nel nostro progetto va il mio augurio e ringraziamento personale perché tutti insieme partecipiamo all’idea che la cultura, democrazia e ragione siano dei valori assoluti la cui difesa attiene a ciascuno di noi nei modi e nelle possibilità che la vita ci mette a disposizione.
La nostra volontà è chiara. Speriamo, dunque, che dietro gli intenti ci siano anche i fatti.
Giangiuseppe Pili
Grande caro sono felice che il tuo progetto si stia sviluppando in maniera grandiosa ! Un saluto e complimenti
Carissimo, grazie per il passato e per il presente! 🙂 Senza l’impegno certe persone importanti (;-)) non si sarebbe qui a parlare di numeri!