Iscriviti alla Newsletter!
Leggi la scheda su La letteratura latina in cinque capitoli storici
Dalla metà del IV secolo si sviluppa un nuovo genere poetico all’interno alle corti degli imperatori: è questa la poesia di corte, composta e costruita per celebrare la magnificenza dei potenti. Infatti, nasce in questo periodo un nuovo concetto di letteratura per le elite di soli colti. Decimo Magno Ausonio nacque a Burdigala nel 310 d.C. dove fu professore di grammatica e retorica. Nel 364 d.C. venne chiamato a corte come futuro maestro dell’Imperatore Graziano, per poi ritirarsi una ventina d’anni dopo. Ausonio fu autore di un abbondante produzione letterarie: epistole, in prosa e in versi, epigrammi e componimenti per occasioni particolari. Le opere meglio riuscite sono senz’altro opere che appartengono alla poesia funeraria: queste le ricordiamo coi titoli di Parentalia, Bissula e Mosella. Ausonio era un poeta che si preoccupò molto di omaggiare la tradizione classica latina e questa tendenza, tipica di chi non voleva che fosse dimenticato il passato letterario, si ripercuoteva è importante per capire come si rivolgeva nei confronti del cristianesimo. E così che Ausonio si propone come mediatore fra la cultura pagana e quella cristiana con degli ideali estetizzanti e di conciliazione culturale.
Claudio Claudiano nacque ad Alessandria d’Egitto nel 370 d.C.; si trasferì prima a Roma e poi a Milano per lavorare alla corte di Onorio, dove legò un profondo legame col generale militare chiamato Stilicone. Morì intorno al 404, ed è negli ultimi dieci anni della sua vita che possiamo collocare la sua produzione letteraria: egli, infatti, fu un poeta cortigiano e scrisse numerose composizioni in lingua latina, in esametri o distici elegiaci; questi erano carmi celebrativi nei confronti o di Onorio o di Stilicone. Anche in Claudiano come in Ausonio, domina uno stile classicista e mediatore con il nuovo mondo cristiano, questo soprattutto perché gli imperatori spesso dovevano cercare una convivenza pacifica per non sfociare in guerre di religione dispendiose e inutili. Claudiano viene ricordato anche per aver ripreso il genere dell’epica celebrativa: egli si propose di scrivere carmi in onore del suo committente Onorio e del suo amico Stilicone. I caratteri della sua poesia rispettavano i gusti dell’elite senatoria romana. Con temi come la mitologia, Claudiano fonderà le basi della sua fama poetica.
Dopo la poesia di corte, ritroviamo un altro genere poetico molto importante, vale a dire la poesia cristiana di ispirazione cristiana, che per l’appunto si farà promotrice dell’affermazione cristiana nella cultura romana: tutto ciò era favorito dagli imperatori che sempre più chiedevano ai letterati di scrivere appunto del cristianesimo in tutte le forme possibili per poter diffondere rapidamente presso i ceti colti la nuova fede. Così inni ed epitaffi cristiani erano all’ordine del giorno in questa nuova cultura romana. Fra questi autori ricordiamo per primo Damaso che scrisse epigrammi incisi sulle tombe dei martiri. È grazie a questi che Damaso deve la sua fama. I testi, tutti tramandatici grazie a dei preziosi codici medioevale, presentano qualche irregolarità prosodica e testuale, ma ricalcano anche citazioni dei classici come Virgilio, quest’ultimo poeta particolarmente studiato nelle scuole. Damaso ha la particolarità inoltre di essere stato anche papa dal 366 d.C. al 384 d.C. (trentasettesimo papa).
Proba è stata una rarità in tutta la letteratura latina: fu una poetessa che scrisse un centone, di stampo virgiliano, riguardante i temi dell’Antico e del Nuovo Testamento.
Prudenzio nacque in Spagna nel 348 d.C. e dopo gli studi retorici divenne presto un avvocato. In età matura (morirà nel 405 d.C.) attraversò una grave crisi spirituale che lo portò a farsi profonde interrogazioni sulla fede. Scrisse in questo periodo diverse opere importanti: il Cathemerinon comprende sei canti da eseguire quotidianamente in determinati momenti della giornata a cui se ne aggiungevano altri sei nei periodi delle feste; il Peristèphanon comprende invece quattordici inni in onore dei santi che si erano martirizzati. Questi inni e canti ebbero una particolare fortuna nella carriera letteraria di Prudenzio, tanto che costituiscono un opera di non secondario interesse, a fianco del nuovo e del vecchio testamento. Scrisse anche delle poesie didascaliche intitolate Hamartigenìa, Psychomachia, il Dittocheon e l’Apotheosis. Infine nel Contra Symmachum narra della disputa fra Ambrogio e Simmaco riguardo l’opportunità di ricollocare nel senato l’altare della dea Vittoria.
Paolino di Nola (353 d.C. – 431 d.C) è forse il più importante autore di questo periodo: nato a Burdigala, fu infatti allievo di Ausonio, intraprese fin da giovane una brillante carriera politica. Dopodiché nel 394 d.C. si ritirò da questa vita e divenne prete dapprima in Spagna, e in seguito in Campania, a Nola. Paolino da Nola scrisse una cinquantina di epistole nelle quale auspicava l’aspirazione alla pace e alla serenità per i cristiani, i Carmina erano invece poco più di una trentina composti per lo più in esametri; scrisse ancora un panegirico andato perduto nei confronti di Teodosio. La parte più significativa della poetica di Paolino furono comunque i Carmina già citati: lo stile della sua poesia era piuttosto sostenuto e la lingua era per lo più epicheggiante: egli descriveva feste cristiane ed eventi particolarmente cari alle popolazioni rurali come la raccolta delle messi legate alla religione cristiana. Paolino è noto per uno stile fresco dall’incantevole candore.
Eccezione dell’età imperiale è senz’altro il Querolus, l’unica commedia di questa età pervenutaci intatta. Querolus la cui traduzione significa “il brontolone” è l’opera di un anonimo, riconducibile comunque all’ambiente gallico. La trama ruota attorno a un’urna piena di oro nascosta dal vecchio Euclione, il padre di Querulo, che infine riesce a recuperare il tesoro. Già dalla descrizione della trama ci accorgiamo come rassomigli molto alle opere di Plauto per esempio o di Terenzio: la commedia rispondeva alla consuetudini di vita, con la descrizione di un villaggio gallico e delle sue usanze. L’intento moralistico cristiano dell’opera fece sì che il Querolus potesse avere un buon successo anche durante il Medioevo.
Bibliografia
Conte G.B., Profilo storico della letteratura latina, Le Monnier università, Firenze, 2004.
Pili W., Cronologia di Storia Romana, www.scuolafilosofica.com, 2012.
Pili W., Storia romana parte III, www.scuolafilosofica.com, 2012
Pili W., “Cicerone”, www.scuolafilosofica.com, 2014.
Pili W., “Caratteri letterari del periodo augusteo 43 a.C-17 d.C..” www.scuolafilosofica.com, 2013, http://www.scuolafilosofica.com/2253/caratteri-letterari-del-periodo-augusteo-43-a-c-17-d-c
Pili W., “L’apogeo della cultura cristiana: la patristica”, www.scuolafilosofica.com, 2014, http://www.scuolafilosofica.com/3462/lapogeo-della-cultura-cristiana-la-patristica
Pili W., “Letteratura latina e il cristianesimo delle origini”, www.scuolafilosofica.com, 2014, http://www.scuolafilosofica.com/3662/letteratura-latina-e-il-cristianesimo-delle-origini
Be First to Comment