In questi giorni nelle edicole di tutta Italia è in uscita la collana La matematica come un romanzo, il cui titolo è sintesi perfetta delle intenzioni editoriali di una coraggiosa iniziativa del Corriere della sera e le cui informazioni sono disponibili nel sito apposito. Si tratta di una campagna culturalmente interessante quanto rara, laddove simili volumi sono spesso lasciati fuori dalla porta dalla gran parte degli uomini di cultura, siano essi umanisti o meno. Gli umanisti, infatti, diffidano di tutto ciò che non rientra nei caratteri alfabetici, mentre i non umanisti spesso pensano con sufficienza e scetticismo a quanto viene proposto in modo comprensibile. Entrambi i versanti di una medaglia apparente si ritrovano curiosamente uniti contro un unico bersaglio polemico: la divulgazione scientifica. Il che non esclude che questa peculiare forma di scetticismo non sia anche rivolta contro bersagli leggermente meno evidenti (sul piano delle aspettative), come la divulgazione filosofica e la divulgazione della storia. E non è un caso che in diversi lavori divulgativi nelle prefazioni o nelle introduzioni (spesso per il solo lettore italiano) si cerchi di correre ai ripari per trovare delle ottime ragioni per leggere il libro.
A quanto pare, l’Italia non è tra i primi paesi nella conoscenza della matematica. O, per meglio dire: “L’Unione europea ha individuato nella competenza in matematica una delle abilità chiave per la realizzazione personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupabilità nella società della conoscenza del 21° secolo”.[1] E in sostanza si scopre che in generale sono pochissimi i paesi che possono dimostrare di avere un’ottima competenza matematica nelle fasce giovanili. Sempre in questo prezioso studio, si legge che due punti principali consistono nel migliorare le motivazioni dei ragazzi e la qualità degli docenti. Tuttavia, nello studio sembra mancare un altro aspetto centrale: lo sviluppo generale della cultura matematica.
Chi conosce la matematica quel poco che basta da sapere che non si riduce tutto ad un 2+2, si rende conto che essa è, in realtà, un insieme di metodi e un’insieme di problematiche che vengono risolti (o ci si prova) mediante strategiche che coinvolgono numeri, elementi matematici e aspetti combinatori di vario tipo. Ma gli esseri umani sono un tutto complesso, che si lascia guidare dalla psicologia e non sempre dalla ragione formale (come dimostrano in molti punti gli esperimenti di economia comportamentale). I matematici sono uomini come gli altri. Per tanto, la conoscenza, anche superficiale, della cultura matematica è un mezzo potente e importante per stimolare la conoscenza anche tecnica della disciplina. Infatti, dietro ad un matematico c’è pur sempre una storia, un cuore ed una mente che vive problemi quotidiani. Al di là del fatto che, poi, si può finire per oltrepassare la realtà e vivere direttamente nel mondo astratto dei numeri.
La cultura matematica è di importanza capitale soprattutto in questo senso ampio. Infatti, essa stimola la curiosità, che è una virtù essenziale per tutti i grandi studiosi di ogni tempo. Inoltre, pungola anche l’intelligenza e la spinge a selezionare buoni sistemi di ragionamento. In fine, affascina anche il senso innato di intraprendenza perché mostrare come si può anche vivere di matematica è importante, specialmente in un paese dove la maggioranza degli studenti lascia il proprio esame di matematica per ultimo e se non ce l’ha tanto meglio così. D’altra parte, mostrare come la matematica non sia solo un regno per eletti, ma tutti possono almeno intuire la grandezza dietro la facciata, ci sembra già di per sé qualcosa di meritevole.
Per tutte queste ragioni la collana La matematica come un romanzo risulta un progetto editoriale coraggioso quanto lodevole, laddove si struttura su una lunghezza di ampio respiro con i suoi ventiquattro volumi, uno per settimana (uno per ogni mercoledì della settimana dal 18 giugno sino a novembre). Si tratta di libri scelti, di indubbio valore didattico ma, soprattutto, di grande godibilità, com’è il libro L’ultimo teorema di Fermat di Simon Singh. E così pure la prossima uscita risulta estremamente interessante, laddove Arthur Miller conduce il lettore alla scoperta di due personaggi assai importanti per la storia del pensiero dell’Occidente, Carl Jung e Wolfgang Pauli e in cui si può leggere: “Non credo nella possibilità che ci sia un futuro per il misticismo nella sua vecchia forma. Credo però che le scienze naturali daranno vita dal proprio interno a un polo antagonista tra i loro seguaci, e che esso si collegherà ai vecchi elementi mistici” (Pauli). La filosofia della matematica e la logica filosofica mostrano in modo inequivocabile come la matematica sia profondamente impegnata nell’impresa umana generale che è quella di produrre lo sviluppo della conoscenza per migliorare l’esistenza dell’umanità.
E come tutte le discipline del pensiero essa risulta avere anche uno scopo in sé: la scoperta o l’invenzione di nuove leggi del pensiero attraverso lo studio del regno dei numeri. Si può dire che la matematica non sia altro che la trasposizione quantitativa della cultura umana. Perciò la divulgazione scientifica (disciplina così acutamente coltivata nel mondo anglosassone) risulta tanto più importante perché riesce a mostrare in modo chiaro ciò che solo pochi riescono ad affrontare.
La matematica viene proposta acutamente da eminenti studiosi (basti considerare che Arthur Miller è professore emerito di Storia e Filosofia della Scienza alla University College London) in modo accessibile, godibile, veloce e valevole. Speriamo, dunque, che l’iniziativa editoriale del Corriere della sera possa trovare un vasto consenso tra i lettori italiani, ai quali non è mai mancata la curiosità, come hanno sempre dimostrato in tutte le epoche storiche a iniziare da Archimede di Siracusa per terminare con Carlo Rubbia, giusto perché bisogna pur dare un limite finale a quella che è la nostra grande avventura italiana nel mondo della scienza e della conoscenza.
18 Giugno
Simon Singh
Teorema di Fermat
in edicola a € 7,90.
25 Giugno
Arthur Miller
L’equazione dell’anima
in edicola a € 7,90.
Per chiunque voglia avere riferimenti circa la collana può vedere il sito apposito
[1] Commissione europea, (2011), L’insegnamento della matematica in Europa: sfide comuni e politiche nazionali, Eurydice, p. 5.
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