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Friedrich Ratzel (1844 – 1904) è stato un zoologo di formazione, nonché geologo fortemente legato alle dottrine di stampo evoluzionistico elaborate da Ernst Haeckel e Moritz Wagner. Egli è generalmente considerato il fondatore della geografia umana e della geografia politica. Dopo una serie di viaggi in qualità di giornalista in Italia, Ungheria, Stati Uniti, Messico e Cuba, al suo ritorno in Europa dopo essere stato docente di geografia nel 1876 presso il Politecnico di Monaco di Baviera, ottenne la cattedra di geografia all’Università di Lipsia nel 1886, succedendo a un altro importante geografo moderno di spicco: Ferdinand von Richthofen (1833 – 1905) fu un geografo molto importante soprattutto per quel concerne gli studi sulle terre asiatiche; lui, insieme ad altri pochi, è entrato a far parte della nomenclatura geografica. Esistono infatti nell’altopiano del Tibet nella propaggine orientale del Kunlun i Monti Richthofen, in suo onore.
La sua opera bibliografica è composta da opere geografiche con temi e approfondimenti etnologici: è doveroso ricordare la sua Volkerkunde, l’Anthropogeographie (divisa in due volumi), il Politische Geographie, Das Meer als Quelle der Volkergrosse e Die Erde und das Leben.
Per Friedrich Ratzel la geografia umana è una scienza descrittiva; tuttavia essa non si deve limitare a una mera descrizione atona, ma piuttosto la descrizione serve a preparare le condizioni per un’analisi scientifica. L’Anthropogeographie è stata senz’altro l’opera che più ha reso celebre Ratzel. Infatti in quest’importante opera il tedesco analizza l’area di diffusione dei gruppi umani sulla superficie terrestre in relazione alle caratteristiche del territorio. Da qui analizzerà ancora i limiti dell’ecumene e affinerà le definizioni di posizione geografica, di confine, di costa, di isola, ecc. Tuttavia, malgrado l’opera possa sembrare prettamente “geografica”, erano altresì molto importanti gli influssi etnologici che Ratzel esprimerà nel suo corpus d’opere: al centro dell’attenzione dei suoi studi è infatti prima di tutto l’uomo piuttosto che i luoghi. Proprio per questo motivo il modello accademico di Friedrich Ratzel è da collocarsi a metà fra le scienze della natura e le scienze umane, rimanendo però fedele al modello deterministico ritteriano.
Seguaci delle teorie e delle prassi accademica di Ratzel furono Alfred Kirchhoff (1838 – 1907) docente ordinario di Geografia a Halle, l’americano Ellsworth Huntington (1876 – 1947) geologo di formazione dedicatosi a ricerche sul ruolo del clima nello sviluppo delle società. Ancora è doveroso ricordare l’australiano Griffith Taylor (1880 – 1963) autore di un’eroica spedizione nel 1910 in Antartide e primo titolare di una cattedra di geografia in Australia a Sidney (dal 1920 al 1935). Infine ricordiamo il francese Philippe Pinchemel (1923 – 2008) docente a Lille e Parigi e presidente tra le altre dal 1968 al 1980 dell’Unione geografica internazionale: egli nella Geographie et determinisme affermava che “senza il riconoscimento e l’accettazione di un certo determinismo, la geografia perde a un tempo la propria unità e la propria originalità che è una visione sintetica dei molteplici rapporti stabiliti da millenni tra i gruppi umani e il quadro naturale.”
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