Non un Georges Simenon, non un Ellery Queen, non un Stanley Gardner, né un S.S. Van Dine. Più semplicemente, senza dover richiamare i grandi “giallisti”, un Andrea Pugliese, scrittore genovese, già pubblicato dalla FBE edizione in Persone smarrite (2005), Mangia! (2006), Neo-Conf ritratto del nuovo conformista (2006) e 100 pizzini di Bernardo P. prima di andare a letto (2007).
Andrea Pugliese sulla scia di diversi scrittori italiani come Sandrone Dazieri, Andrea Camilleri o Massimo Carlotto, scrive un romanzo in stile noir cercando di colpire l’attenzione dei lettori, con una lettura rapida, scorrevole e oserei dire scontata. Le ultime pubblicazioni, non solo della editoria italiana, ma anche di quella estera, ci hanno insegnato che il lettore (e di conseguenza lo scrittore per il perseguire dei propri interessi), preferisce leggere/scrivere un romanzo in cui ci siano le indicazioni base, con una trama non troppo complicata, protagonisti senza una grande identità e possibilmente privi di morale, il tutto condito da tre elementi imprescindibili: il sesso, la droga e la violenza… a quando l’alcol e la pedofilia?
Il protagonista, Corrado Pittaluga, è un pensionato, ritiratosi a Carloforte, dopo aver vissuto a Genova come metronotte. “Animale” affascinato dalla vita notturna più che da quella diurna, si cimenta in lunghe passeggiate, in memoria del suo vecchio lavoro, in cui non lascia fuggire alla vista nessun particolare possibile. È così che una notte, scrutando il mare mosso all’orizzonte del canale di San Pietro, nota un certo movimento delle lampare, le barche adibite alla piccola pesca, gestite da Giorgio Ruffino, un imprenditore locale, attivo nel ramo della pesca e della distribuzione. Movimento giustificato dal ritrovamento di un mezzo busto di donna in mezzo alle reti del povero Pietro, pescatore e dipendente di Ruffino. È l’inizio di una breve serie di indagini che porterà alla scoperta dell’assassino, attraverso piste che portano ai commerci di droga, alla vendita di film porno e alla malavita attorno alle attività imprenditoriali.
Andrea Pugliese descrive senza dubbio bene, un ambiente che conosce a menadito, nei minimi particolari e dettagli: quello di Carloforte è un paesaggio, un ambiente particolare e lo scrittore ha il merito di rendere bene il giro di chiacchiere che si vive attorno ad ogni tipo di faccenda che avvolge l’isola, senza trascurare nemmeno il linguaggio dell’isola, il genovese.
Ma se da un lato l’ambientazione è ottima, dall’altro non riesce a costruire una trama ben articolata e sviluppata, il romanzo si articola infatti in sole 159 pagine circa, né riesce a rendere la storia ricca di pathos e tensione come dev’essere quella di un buon libro giallo che si rispetti. E come citato nel primo paragrafo, gli scrittori non riescono a non uscire da quei soliti temi, violenza in primis, in una sorta di denunzia globale, che vede la perdita di qualunque senso di inibizione.
Esagerato il prezzo di copertina del libro (14 euro). Tutto da rivedere.
ANDREA PUGLIESE
IL PARADISO NON E’ PIU’ QUI. UN OMICIDIO A CARLOFORTE
FBE EDIZIONI
PAGINE 159.
EURO 14,00.
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