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Un produttore cinematografico, Ben Sloane, è alla ricerca di un regista, un tale Sol Dashlmon. Costui aveva girato un film porno, un vero capolavoro e non solo del genere. Sloane lo vuole ingaggiare ma il regista è sparito nel nulla da più di vent’anni, proprio dopo aver finito di girare il film, unico nel suo genere. Sloane viene ucciso in una cittadina della California, Rockview. Mccall è il cavaliere errante del giovane rampante governatore, Sam Holland. A causa dei movimenti della liberazione della donna, capitanati dall’invasata Cynthia Rodes, Holland teme di essere messo in mezzo in questa delicata questione: le femministe rivendicano il loro diritto di parità sessuale non solo nei fatti ma anche nell’immagine e la pornografia è stata, sin da allora, una delle loro battaglie. Mccall indaga a Rockview e si ritrova in mezzo allo sciopero degli operai dell’industria di pellicole Mann, nella quale si dice che sia stato girato il film porno di Dashlom e tanti altri che hanno girato nel circuito clandestino. Tra loschi figuri ci sarà anche spazio per una bella conoscenza: una misteriosa detective dall’indiscutibile fascino, April.
Siamo di fronte ad un giallo alquanto insolito. L’intrico è quello classico: un omicidio e un detective razionale che risolve ogni mistero. Ma, intanto, il nostro uomo, Mccall, non è poi così infallibile e non è indifferente al fascino femminile, caso assai raro, questo, in una letteratura in cui il sesso, se c’è, è relegato al movente. La ragione deduttiva e induttiva dei vari detective sembra escludere qualunque loro contatto con l’eros, in generale. In Vietato essere uomini invece il sesso è il vero protagonista e di questo marchio è contrassegnato lo stesso Mccall che ai suoi tempi aveva visto qualche film porno e cede volentieri al fascino della bella April, sebbene si dica che faccia sempre distinzione tra il piacere e il lavoro e non disdegna nemmeno la femminista Rodes con la quale prova anche qualche approccio.
Sebbene si possano nutrire dei dubbi sulla qualità del giallo e, anche di più, della sua soluzione, risulta essere un giallo molto interessante per diverse e forti ragioni. Prima di tutto esso viene scritto nel 1973, proprio durante gli anni delle grandi contestazioni studentesche, femministe e antirazziste non sempre abbastanza pacifiste e razionali per essere sottoscritte. Di questo avviso sembra essere l’autore stesso (o gli autori, Ellery Queen erano una coppia di cugini come è noto):
“Dove arriverà mai il paese?
– Alla maturità, spero. Ma talvolta il processo è lungo e tortuoso. Per tutti noi.”
Ciò è ciò che dice Mccall alla segretaria di Sloane. Inutile dire che questa frase sembra portare l’opinione stessa dell’autore. Ma anche se così non fosse, fa capire quanto sia dentro il contesto sociale e culturale di allora il libro stesso. Questo è molto interessante perché oltre al sesso permeante, lo è anche la Storia, altro fatto assai anomalo per il genere giallo, in particolare quello classico. Gli archetipi del genere non solo tendono a escludere il sesso, ma anche ogni riferimento storico che non serva ad offrire una scarna cornice contestualizzante in cui avviene la storia. Ad esempio, i libri di S.S. Van Dine sono “metastorici” e anche L’assassinio sull’Orientex express è, di fatto, non contestualizzabile in un contesto storico particolare anche se oggi il treno in questione, forse, non esiste più.
La pornografia allora era un tema che interessava le masse. Curiosamente, le coinvolgeva in modo diverso e simile allo stesso tempo a come le coinvolge oggi. Adesso che la pornografia è stata liberalizzata e portata sin dentro l’intimità di quasi ogni abitazione, grazie ad internet, l’idea di poterla mettere in discussione sembra quanto mai inverosimile. Eppure, all’epoca, non era così. Ciò che più colpisce è la staticità argomentativa di chi pensa che la pornografia vada censurata perché degrada l’immagine della donna. In proposito l’autore sembra pensarla così: “La pornografia degrada le donne, dirò di più, degrada anche l’uomo. Svilisce lo spirito umano e l’atto della procreazione”. Il dibattito sulla pornografia è stato sostanzialmente spostato all’ambito accademico sia perché si è, in buona parte accettato l’idea che essa sia “invincibile”, sia perché gli accademici in accademia ci si trovano a loro agio più che tra le strade. Ad ogni modo, il punto fondamentale è che in questo romanzo è veramente presa sul serio non solo la prostituzione come problema ma anche le sue connessioni con il movimento femminista.
Femminismo, liberazione della donna e diritti delle donne sono un altro dei temi di questo romanzo veramente anomalo in cui si tratteggiano le impressioni timide di un conservatore non particolarmente estremo, che sposa la causa di principio del femminismo senza accettarne i metodi e l’ideologia violenta.
Sembra strano che tutto questo possa far parte di un libro poliziesco quasi classico, forse tendente al noir anni cinquanta di Chandler, però è così! Pare che esso non sia stato scritto dai cugini alias Ellery Queen ma da un tale di nome Edward C. Hock: ciò risulterebbe dal sito booknotes ma sembra trovare conferma anche da altre fonti e giustificherebbe appieno la “stranezza” di questo libro rispetto a tutti i romanzi realmente di Ellery Queen. In ogni caso, è un lavoro più interessante per tutto ciò che non ha di poliziesco che per il resto: a voi giudicare se valga la pena di leggerlo.
Ellery QUEEN
VIETATO ESSERE UOMINI
MONDADORI
EURO 12.
PAGINE 153 (EDIZIONE 1973).
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