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Giovanni Maria Mastei Ferretti nacque nel 1792 nelle terre marchigiane di Senigallia da una famiglia appartenente alla piccola nobiltà. Indirizzato verso studi teologici, fin da piccolo, nel 1819 riceve gli ordini sacerdotali. Si distinse negli anni come buon sacerdote e abile diplomatico e convinto sostenitore del Regno di Sardegna in quello che era all’epoca lo stato della Chiesa.
Morto il papa Gregorio XVI nel 1846, venne eletto nel giugno dello stesso anno, il cardinale Ferretti (non disponiamo di fonti per descrivere la sua elezione cardinalizzia), dopo essere stato cardinale per un breve periodo, divenne papa col nome di Pio IX. Il suo predecessore si era distinto come un papa conservatore e inadatto alla nuova ondata di liberalismo presente nell’Europa e in Italia nel periodo. Proprio su questo tipo di ideologia politica Pio IX si doveva soffermare, ovvero nel cercare di appoggiare la massa di liberali presenti in Roma, ma anche nel Regno di Sardegna capeggiato da Cavour: fu quindi il primo papa ad aprirsi verso i governi italici, tanto che venne insignito del soprannome di “papa liberale”. Infatti per la sua inclinazione e i suoi propositi di aperture nei confronti dei progressisti, appare come il portabandiera di tutti i liberali italiani. Moltiplica all’interno del suo stato i segnali di una certa importante apertura politica e di rinnovamento amministrativo con la creazione di un Consiglio di Stato e di un Consiglio dei ministri, con una amministrazione speciale per Roma e, nel marzo 1848, anno di grandi rivoluzioni fallite e non, approva una Costituzione simile alla Cortès di Cadice (la prima costituzione adottata negli stati italiani, primi fra tutti il Regno di Sicilia e il Regno di Sardegna).
Ma il 29 aprile rifiutandosi di prendere parte a una guerra in quanto capo di Stato, quella contro l’Austria, che andrà avanti sino alla terza guerra d’indipendenza italiana, si rifugerà a Gaeta proprio all’inizio delle grandi rivoluzioni che scoppiarono appunto anche a Roma. Dall’immagine di “papa liberale”, si passa dunque a un’immagine di “papa traditore”, che non ebbe abbastanza coraggio da appoggiare fino alla fine la causa del liberalismo italiano, e non solo, nella guerra contro i “nemici” austriaci che all’epoca soggiogavano ancora buona parte del nord Italia e anche la gran parte dei regnanti del sud Italia. Rientrato a Roma nel 1850, non avrà più il potere e l’appoggio che aveva prima dei motti del ’48 e ormai privo della fiducia dei liberali romani, intraprenderà i successivi anni una politica riformista moderata che, però, si indirizzò sempre più verso una politica assolutistica, nonostante sostenne delle proposte e delle riforme all’epoca interessanti e innovative come ad esempio la riforma a favore della tutela e formazione dei sordomuti. Con la bolla Ineffabilis Deus dell’8 dicembre 1854 stabilì il dogma dell’Immacolata Concezione. Gli anni dopo la costituzione del regno di Italia nel 1861 trascorsero immancabilmente con aspri scontri che culminarono nel 1870 con la presa di Roma da parte delle truppe piemontesi e naturalmente delle truppe del generale Giuseppe Garibaldi.
Pio IX morì a Roma l’8 febbraio 1878 a cui successe nello stesso anno Gioachino Pecci che prese il nome di Leone XIII che pontificò fino all’inizio del XX secolo nel 1903. Il giudizio dei posteri del cattolicesimo furono indulgenti nei confronti delle sue opere e lo beatificarono in Roma nel 2000.
Bibliografia
Pecault G. (1997), Il lungo risorgimento, Mondadori, Milano.
Dizionario Enciclopedico Universale Sansoni (1995)
Dizionario Universale Garzanti (2005)
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