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Inquadramento
Periodo: 1600 d.C.
Autori: Marino, Basile.
Temi: Sentimento di inquietudine, senso del mistero della vita, sfiducia nei soli mezzi dell’individuo, rinnovata spiritualità, esperienza artistica che vede il proliferarsi di metafore e allegorie; predilezione per uno stile ricercato; nascita della prosa scientifica.
Stile: uso dominante di metafore e sofisticate esperienze linguistiche, realismo estremo, amore per i dettagli, gusto del macabro.
Scheda
Dopo il periodo apollineo rinascimentale, caratterizzato da personaggi illustri e centrali per la storia della letteratura, come Niccolò Machiavelli e Pietro Bembo, periodo incentrato su tematiche che accentuavano la centralità dell’individuo nel mondo, la sua forza e la sua possibilità di cambiare la realtà e dominarla, il barocco fu un periodo che sottolinea la forza dei sentimenti cupi e oscuri, nel segno di un rinnovato senso critico delle certezze rinascimentali. Il senso del mistero dell’esistenza sorpassa la consapevolezza della potenza delle capacità umane, così che si giunge ad una diffusa sensazione di inquietudine, che suscita la percezione di rinnovata solitudine e perdita di fiducia nell’individuo.
Il barocco si caratterizza in senso duplice: da un lato si concentra nella descrizione più minuziosa e realista del mondo, in particolare degli elementi che suscitano mistero e meraviglia, ma anche riprovazione (esemplare, in tal senso, è l’arte di Bosch). All’interno del realismo allucinato del barocco e il suo amore per i dettagli e minuzie, sussiste la volontà di riprodurre quell’aspetto inquietante che sembra caratterizzare il periodo storico in questione.
Il barocco è stato anche un periodo di rinnovato interesse per la riflessione religiosa, in chiave più austera per un ritorno ai costumi semplici dell’esperienza religiosa in quanto tale. In conseguenza della controriforma tridentina, il periodo è caratterizzato da un rinnovato fervore religioso, unito ad un bisogno di una revisione dei costumi sociali, fino ad allora dominati dal senso di libertà propria del rinascimento italiano. Per dare un’idea di quanto il senso religioso dell’epoca potesse essere assai diffuso, basti pensare che la prima metà del seicento vide lo scontro di potenze cattoliche contro potenze protestanti, in quella sanguinosa e terribile vicenda storica che fu la guerra dei trent’anni che, sebbene combattuta nell’impero, aveva investito tutte gli stati dell’Europa dell’epoca e l’Italia aveva fornito illustri uomini d’arme (come il famoso generale Piccolomini) e truppa. Associato direttamente al ritorno del senso religioso più autentico è il rinnovato sentimento angoscioso dell’impotenza del singolo, incapace di poter dominare la realtà con la sola forza della ragione o dei soli sensi, così che, nell’arte, ciò si traduce in un fiorire di allegorie e metafore molto elaborate e, talvolta, piuttosto pesanti nel costrutto; le metafore e le allegorie, più del discorso realista, riescono a rendere l’arte un mezzo per esprimere quelle intuizioni che dovrebbero far accedere l’uomo ad una realtà extrasensibile.
Così come la prosa e la poesia rinascimentale erano state ricche di personalità illustri, il seicento italiano è, invece, caratterizzato dall’assenza di grandi figure di spicco o, per meglio dire, di grandi autori resistiti alla critica successiva; segno dei tempi e testimonianza della perdita dell’indipendenza politica e del benessere economico che l’Italia comunale aveva conosciuto prima della dominazione spagnola. Se la natura artistica del barocco conduce al manierismo e all’uso non sempre gradevole di allegorie e ampollosità di vario genere, la prosa scientifica conosce una notevole diffusione, sotto l’influsso dell’allora vivente genio di Galileo.
Bibliografia
Casadei A., Santagata M., (2007), Manuale di letteratura italiana medioevale e moderna, Laterza, Roma-Bari.
Dizionario Critico della Letteratura Italiana, UTET, Torino, Voll. 1.
Dizionario Garzanti della Letteratura, Garzanti, Milano.
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