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VENERE IN CORNICE – Le bollicine viola sulla pelle d’un atomo che fa danzare la sera / The violet bubbles on the skin of an atom which allows the evening to dance

Per Liza Marklund, non ci sarà mai più l’ideale d’una rivoluzione, giacché l’umanità nel frattempo l’avrebbe barattato: con la Coca-Cola e la televisione via cavo. Yulia ha posato al mezzobusto. Rilassata, con la mano sinistra lei avvicina alla bocca una “classica” lattina di Coca-Cola. Così, in via percettiva, più che il sorso è “esaltato” un contatto. Il cilindro della lattina funzionerebbe da cavo orale. Sullo sfondo, appesi al muro urbano ci stanno i manifesti della Coca-Cola. Soprattutto, la risoluzione fotografica si percepisce più “fluida” che sfocata, per le “leccate” delle ombre dagli alberi. Quelle, al feticismo della pubblicità, mireranno alla “chioma” d’un bicchiere o d’un vassoio. Yulia ha il busto “infarcito”: in parte dalla borsa sulla schiena, per la maggiore tenendosi la giacca fra le mani.

According to Liza Marklund, there will never be the ideal of a revolution, because in the meanwhile the mankind would have bartered it: with the Coca-Cola and the cable television. Yulia posed through the head and shoulders. Relaxed, using the left hand she places a “typical” can of Cake near the mouth. So, in perceptive way, a contact is more “exalted”, in relation to a sip. The cylinder of the can would function as an oral… cable. On the background, there are the Coca-Cola billboards, hung on the urban wall. Principally, the resolution of the photography is perceived more “fluid” than out of focus, for the “licks” of the shadows from the trees. Those, in the fetishism of the advertisement, will aim at the “foliage” of a glass or of a tray. Yulia has the bust “stuffed”: partially by the purse on the back, mainly because she holds the jacket in her hands.

(courtesy to Vincent Mundy)

Per Murakami, le ferrovie diventano sorprendentemente silenziose, quando non ci passa sopra il treno. All’uomo moderno manca l’abitudine di prendersi una pausa, fra le “mille” destinazioni della vita sociale (per la maggiore in famiglia ed a lavoro; ma anche, paradossalmente, desiderando un hobby). Izabela è stata inquadrata in mezzo ad un binario, in città. La fotografia ha un’ambientazione probabilmente serale. Ad interrompere la tendenza al silenzio, saranno le luci artificiali (fra i semafori, le insegne, i lampioni, i fanali ecc…). Izabela indossa una tuta da jogging. Questa ha gli stessi toni dell’ambiente circostante: il celeste “raffreddato” del cielo, ed il fucsia “ansiogeno” rispetto al rosso bloccante dei fanali o dei semafori. Alla fine, forse converrà il prendersi una pausa, abituandosi all’idea che, nelle ore notturne, i treni persino non circoleranno più. La tuta è un tipo di tessuto da percepirsi in via sorprendentemente “imperturbabile”. Se la sporchi, in fondo già sai che potrai lavarla facilmente. Né in quel caso il dress code per l’evento di gala conta qualcosa.

According to Murakami, the railways become surprisingly silent, when the train passes over those. The modern man is not used to take a break, between a “thousand” destinations of the social life (principally in family and at work; but also, paradoxically, wanting a hobby). Izabela was framed in the middle of a rail, in the city. The photography has a setting probably evening. The artificial lights (between the traffic lights, the signs, the lampposts, the lights of the cars etc…) will allow an interruption of the tendency to the silence. Izabela wears a tracksuit for jogging. This one has the same tones of the surrounding area: the pale blue “cooled” of the sky, and the fuchsia “anxiety-provoking” in relation to the blocking red of the lights of the cars, or of the traffic lights. Finally, maybe we would better take a break, getting used to the idea that, during the night, the trains even will no longer circulate. The tracksuit is a type of woven that we have to perceive in a way surprisingly “imperturbable”. If you dirty it, after all you already know that you will easily be able to wash it. In this case, the dress code for a gala event doesn’t even matter.

(courtesy to Jakub Mudrak)

Per la scrittrice Ouida, Bruxelles giace allegramente nella sua cintura di boschi, come una farfalla che riposa sul muschio. Qualcosa che ha simbolicamente sia un blow-up nel Belgio (incastonato fra la Francia e la Germania, ma soprattutto “svolazzando” verso il mare) sia una miniatura nelle vivaci tende da sole (gialloverdi o rosablu). Michela è stata inquadrata al mezzobusto, di profilo. Dietro di lei, alla prospettiva dal sotto in su, si riconosce il famoso monumento di Bruxelles, l’Atomium. Michela indossa un cappotto viola. Alla manica, quello si percepirebbe come un “convogliatore di detriti”, rispetto al “bruco” delle sfere monumentali, ma al fine di rivitalizzare il “grigiore” del metallo più o meno inossidabile. Nell’uomo accade che l’atomo può “svolazzare” libero, “distorcendo l’orbita” del concettualismo (fra la mente ed un ente). Ad esempio, c’è la nostra facoltà d’immaginazione. Spesso noi usiamo il rosso ed il blu, per visualizzare i protoni ed i neutroni, al modellino dell’atomo. Nel mezzo, rimarrebbe il viola…

According to the writer Ouida, Brussels lies cheerfully in its belt of trees, like a butterfly which rests on the moss. Something that symbolically has both a blow-up in Belgium (nestled between France and Germany, but principally “fluttering about” into the sea) and a miniature in the lively awnings (yellow-green or pink-blue). Michela was framed by the head and shoulders, in profile. Behind her, in the perspective from below, upwards, we recognize the famous monument of Brussels, the Atomium. Michela wears a violet coat. That one would be perceived, at the sleeve, as a “debris conveyor”, compared to a “caterpillar” of the monumental spheres, but in order to revitalize the “greyness” of a metal more or less stainless. In men it happens that the atom can “flutter about” freely, “distorting the orbit” of a conceptualism (between the mind and an entity). For example there is our faculty of imagination. Often we use the red and the blue, to visualize the protons and the neutrons, for a model of an atom. In the middle, the violet would remain…

(courtesy to Michela Degli Effetti)

Per William Blake, chi non riceve la luce sul suo volto, poi non diventerà mai una stella. Serve un po’ di “coraggio”, seguendo anche quello che all’inizio “abbaglia”, e tuttavia al fine d’insegnare a migliorarsi. Per il suo scatto, Anita ha posato al mezzobusto. I capelli lunghi sono contornati di luce. Sullo sfondo, compare un giardino. Anita è giovane, e riceve una luce che poi, nel suo caso, le permetterà di realizzarsi mediante “l’aureola” carnale della danza. In particolare, noi ammiriamo l’etoile. Ma quanto, in questo scatto, all’eden noi assoceremo la spiritualizzazione?

According to William Blake, somebody who does not receive the light on his face, then will never become a star. We need a bit of “courage”, following also something that at the beginning “dazzles”, however in order to teach for our improvement. For her shot, Anita posed with the head and shoulders. The long hair is surrounded by the light. On the background, a garden appears. Anita is young, and she receives a light which, later, in her case, will allow her to be fulfilled through a carnal “halo” of the dance. In particular, we admire the etoile. But how much, in this shot, we would link an eden to a spiritualization?

(courtesy to Laurentiu Anton)

 

 

 

 

 

Bibliografia – Bibliography

DE LA RAMEE M.L., Wisdom, wit and pathos, Outlook Verlag, Francoforte sul Meno 2018, p. 124

FORTUNATO E., Buongiorno brava gente, Mondadori, Milano 2021

MARKLUND L., Red wolf, Atria Books, New York 2011, p. 335

MURAKAMI H., I salici ciechi e la donna addormentata, Einaudi, Torino 2013

 

 

 

 

 

Biografia – Biography

 

 

La modella Yulia Demchenko viene da Leopoli (Ucraina). Lei aveva studiato sia Amministrazione e gestione d’impresa, sia Sociologia.

The model Yulia Demchenko comes from Lviv (Ukraine). She studied both Business administration and management, and Sociology.

Il fotografo Vincent Mundy nasce nel 1977 a Manchester (Gran Bretagna).

The photographer Vincent Mundy was born in 1977 in Manchester (Great Britain).

www.vincentmundy.com

 

La modella Izabela Kisielewska nasce a Jelenia Gora (Polonia). Lei ha studiato design, ed in specie di gioielli.

The model Izabela Kisielewska was born in Jelenia Gora (Poland). She studied design, and especially for jewelry.

www.dizzydecor.pl

Il fotografo Jakub Mudrak è nato a Breslavia (Polonia).

The photographer Jakub Mudrak was born in Wroclaw (Poland).

 

La modella Michela Degli Effetti nasce a Roma, e ha una laurea in Filosofia. Secondo lei, non è necessario menzionare il fotografo amatoriale del suo scatto.

The model Michela Degli Effetti was born in Rome (Italy), and she has a degree in Philosophy. She thinks that it is not necessary to mention the amateur photographer of her shot.

 

La modella Anita Cristina Drella nasce in Romania. Lei ha studiato Filosofia, e lavora come ricercatrice all’Università di Bucarest.

The model Anita Cristina Drella was born in Romania. She studied Philosophy, and she works as researcher at the University of Bucharest.

Il fotografo Laurentiu Anton viene da Petrosani (Romania).

The photographer Laurentiu Anton comes from Petrosani (Romania).

www.antonlaurentiu.com


Paolo Meneghetti

Paolo Meneghetti, critico d’estetica contemporanea, nasce nel 1979 a Bassano del Grappa (VI), città dove vive da sempre. Laureato in filosofia all’Università di Padova (nel 2004), egli ha scritto una tesi sull’ estetica contemporanea, in specie allacciando l’ ermeneutica di Vattimo alla fenomenologia francese (da Bachelard, Bataille, Deleuze, Derrida). Oggi Paolo Meneghetti scrive recensioni per artisti, registi, modelle, fotografi e scrittori, curando eventi (mostre o conferenze) per loro, presso musei pubblici, fondazioni culturali, galleristi privati ecc... Egli in aggiunta lavora come docente di Storia e Filosofia, presso i licei del vicentino.

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