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Tag: Tempo

8. Le forme a priori dell’esperienza: il tempo

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3.3.2 Il tempo

In Kant, il tempo è una forma dell’esperienza. Esso non è qualcosa di esterno al soggetto. Al contrario, il tempo è qualcosa che fa parte del soggetto e contribuisce alla formazione dell’esperienza insieme allo spazio. Esso è una componente di tutta l’esperienza: “Il tempo è una rappresentazione necessaria, che si trova a fondamento di tutte le intuizioni. Rispetto ai fenomeni in generale, non è possibile sopprimere il tempo come tale, mentre è possibilissimo toglier via tutti i fenomeni dal tempo. Il tempo è un dato a priori” (enfasi aggiunta).[1] Tuttavia, lo spazio è un’intuizione esterna perché esso mostra qualcosa che non è parte del soggetto in quanto tale. Il tempo, invece, è interamente parte del soggetto e, per questo, è chiamato anche “senso interno”: “Il tempo non è un concetto discorsivo, universale, ma una forma pura dell’intuizione sensibile”.[2] In altre parole, tutto si dà nel tempo perché il soggetto stesso proietta il suo tempo ai fenomeni che concepisce e che ordina secondo le sue categorie. Ovvero ogni singola esperienza esiste nel tempo in quanto non potrebbe essere altrimenti: possiamo togliere tutto dal tempo ma non il tempo dal soggetto e, dunque, non dalle sue esperienze.

Capitolo 19. La tragica origine del cosmo e della Parola

Prarthana1830590, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

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Consigliamo – Di Francesco Margoni I veda – Capitolo 1


Con la considerazione dei seguenti passi: Brhadaranyaka-upanisad (I,2,4-6;III,7,17e9,24-25) e Chandogya-upanisad (III,18,3;VII,2,1), intendiamo, in realtà e a dispetto del titolo incompleto, presentare prima un interessante ed eccentrico racconto della nascita della Parola, e poi la particolare concezione delle Upanisad rispetto alla parola (vac), intesa più come linguaggio che Parola o rivelazione.

Racconti Matematici

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I commentatori usano questo sistema, i punti più ovvi sono spiegati e discussi ad libitum, i passi oscuri dei quali si amerebbe saper qualcosa, vengono saltati col silenzio della più pura ignoranza.[1]

Huxley

Racconti matematici è una raccolta di racconti il cui massimo comune divisore è l’espressione di un certo “concetto matematico”: ogni singolo racconto opera su un peculiare motivo astratto di origine matematica, motivo analogo ad un tema musicale, orchestrato attraverso una forma letteraria. Per ragioni di spazio, parleremo solo dei racconti più rimarchevoli.

Entropy in a World of Causes

 Abstract

In this short paper will present ideas taken from some recent crossings between philosophy of causation, philosophy of time and speculative physics[G1]  (especially Albert 2000, Loewer 2007, Frisch 2007, Kutasch 2007) investigating on a way to reconcile counterfactual asymmetry and thermodynamic asymmetric features such as entropy. I will consider those proposals from their theoretical point of view and then present criticism taken from the authors above and some personal thoughts.