Iscriviti alla Newsletter!
Questo lavoro vuole risolvere, attraverso un’argomentazione storica, il problema se si possa veramente parlare di evoluzione sostanziale dei rapporti tra Stato Italiano e Chiesa, così dei rapporti tra Chiesa e cittadino italiano.
Non è possibile risolvere in modo netto il problema. Dobbiamo distinguere due elementi nella questione.
Da una parte non c’è un sostanziale mutamento di atteggiamento da parte della Chiesa nei confronti del cittadino, se non quello imposto necessariamente dalla storia dello Stato. Considerando globalmente gli avvenimenti storici riguardanti l’Italia e la Chiesa, avvenuti negli ultimi centocinquanta anni, si può concludere che la Chiesa si apre al cambiamento quando, ormai, non può più fare altrimenti, e che, dunque, si pone costantemente come forza reazionaria, salvo poi, di fronte all’oggettiva impossibilità di cambiare la realtà, in primis con lo scopo nemmeno troppo dissimulato di tutelare i propri interessi, si adatta ai cambiamenti avvenuti. Dall’altra parte sì, i rapporti tra Stato e Chiesa, come quelli tra Chiesa e cittadino, e quelli tra Chiesa e sistema politico italiano, cambiano senz’altro negli ultimi centocinquanta anni, ma non certo nella direzione voluta dalla Chiesa. Molte conquiste laiche dello Stato, come il divorzio e l’aborto, si sono di fatto ottenute nonostante la contrarietà esplicita e influente della Chiesa. Quello che però va detto è che c’è questa contrarietà, e che è costante durante tutta la storia del nostro paese, determinando un rallentamento nel cammino laico e liberale del paese, di ieri e di oggi.