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Tag: John S. Mill

L’etica naturalistica di John Stuart Mill

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  1. Tutte le proprietà morali sono proprietà naturali
  2. Tutte le proprietà morali sono ricondotte agli stati psichici di piacere e dolore
  3. Piacere e dolore sono dei termini morali naturali dunque, sono passibili di calcolo
  4. Le proposizioni in cui compaiono i termini di “piacere” e “dolore” hanno valore prescrittivo
  5. Esistono differenze nei piaceri
  6. Per discernere i vari tipi di piacere si può ipotizzare la presenza di giudici imparziali che emettano sentenze imparziali sui vari piaceri
  7. Quantità di uguali di piacere sono desiderabili per persone diverse

Se tutte le proprietà morali sono proprietà naturali e tutte le proprietà morali sono ricondotte agli stati psichici di piacere e dolore allora tutti i moventi per ciascuna azione nascerà o dalla massimizzazione del piacere o dalla minimizzazione del dolore. Mill accetta pienamente l’idea utilitaristica, ben radicata nella cultura empiristica inglese, secondo cui il bene consiste esclusivamente nel piacere. Che ciò sia vero è dato dal fatto che gli uomini agiscano in base a quel presunto assunto, sempre o per lo più. Di conseguenza, tale principio è assunto sia come movente reale delle azioni sia come movente universale: ogni massima pratica equivale ad un imperativo categorico, nel suo genere.