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Tutto è iniziato dieci anni fa, quando iniziai la mia vita d’apolide in mezzo all’Italia. La prima esperienza che fa un uomo trapiantato in un altro posto: le mutande non si lavano da sole e le calze si possono girare una sola volta, secondo una pratica non molto igienica che però non mai praticato! Non solo. Ma il frigorifero tende misteriosamente a svuotarsi di continuo e non si riempie se qualcuno non mette dentro delle nuove vivande. Inoltre le stanze hanno una peculiare perversione devota all’aumento dello sporco e sono piuttosto restie a lavarsi senza chiedere l’intervento esterno di qualcuno. Inoltre, i cibi si mangiano per lo più cotti e alcuni sono così bastardi da non potersi digerire se non prima cucinati. Il che li rende, prima facie, più antipatici degli altri, per quanto una dieta equilibrata appunto preveda l’esclusione di quei beni di consumo più buoni (magari) ma anche meno salutari… Non si può vivere di sole patate fritte in busta o di wurstel crudi, due delle colonne portanti di molti studenti fuori sede. Per non parlare, poi, del disordine sistemico o causale che esso sia, a dimostrazione che l’entropia esiste eccome!