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Tag: Filosofia antica

Talete – Vita e Opere

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Vita

Di Talete non si sa né data di nascita né di morte. Si calcola, visse tra il VII-VI secolo a.C., più precisamente tra il 640 e il 540 a.C.. Le date sono incerte e puramente indicative, di fatti non c’è giunto nulla della sua vita che non sua ammantato di una certa aria di leggenda. Visse a Mileto e si spostò in diverse parti del Mediterraneo; Egitto, Grecia. Si dice che fosse di interessi molto vari e Diogene dice che fu un grande capo politico, i dossografi riportano la previsione dell’eclisse di sole del 585 a.C., in Egitto calcolò l’altezza delle piramidi con un metodo ingegnoso: aspettò che l’ombra delle cose fosse uguale all’altezza stessa dell’oggetto, questo ci è riferito da Plutarco. Si dice che abbia introdotto egli stesso la geometria in Grecia e fu anche un matematico e alcuni gli attribuiscono le dimostrazioni di alcuni teoremi ma è piuttosto improbabile che ciò sia realmente avvenuto.

Anassimandro – Vita e opere

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Consigliamo – Eraclito – a cura di Giangiuseppe Pili e l’intervista al Professor Tagliagambe


Vita

Filosofo presocratico, il secondo in ordine cronologico a noi noto. Si suppone che nacque intorno al il 609/610 a.C e morto nel 547 a.C.. Di una generazione successiva a quella di Talete, fu discepolo di questi e pare che ne fosse anche parente. Nacque e visse a Mileto e lì studiò col suo maestro. Fu il primo ad introdurre il concetto di cosmologia: se il maestro aveva iniziato un’opera di demistificazione nei confronti della religione e dei pregiudizi sociali dell’epoca, Anassimandro compie un ulteriore passo di consapevolezza inserendo l’uomo in uno spazio-tempo più preciso ancora. La cosmologia anassimadrea prevedeva una terra di forma cilindrica sospesa al centro della quale stavano equidistanti le stelle, il sole e la luna, tutti corpi infuocati.

Sia astronomo che geografo fu il maestro di Senofane e di Pitagora, o così pare.

Epicuro – Vita e opere

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Vita

Epicuro nasce il 20 gennaio del 341 a. C. a Samo. I genitori erano originari di Atene, città alla quale, in seguito, Epicuro si legherà profondamente. Il padre era un pedagogo e la madre era una “brusca”, di estrazione non particolarmente ricca, come si desume dalla sua pseudoattività. Epicuro inizia a studiare filosofia con Panfilo ma è nella scuola di Mensifane nel 327-324, che egli apprende gli elementi di fisica democritea che poi egli rielaborò e farà propri riproponendoli nelle sue dottrine.

Nel 310 a Mitilene fonda il primo “giardino” e nel 306 ne apre uno ad Atene dopo essersi li trasferito. Vi troverà la morte nel 270 dopo atroci sofferenze per un male alla vescica. Pare che, coerentemente con la sua filosofia, rimase imperturbabile fino alla fine.

Senofane – Vita e Filosofia

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Vita

Come per gli altri presocratici, della vita di Senofane sappiamo ben poco. La sua esistenza è databile tra il VI e il V secolo a. C.. Nato a Colofone, qui visse fino a che non fu costretto a emigrare a causa dell’invasione della città da parte dei persiani. La città era vicina a Mileto, altra patria natale di grandi filosofi. Giunse sino ad Elea, in magna Grecia, città che darà illustri pensatori. Prima di stabilirsi stabilmente viaggiò molto per tutta l’Ellade. Fu eminente poeta e gli si attribuiscono i poemi in versi La fondazione di Colofone e la colonizzazione di Elea ovvero i canti delle due città nelle quali il pensatore-poeta trascorse gran parte del suo tempo. Ma è per la trattazione critica della religione che è maggiormente ricordato, in un suo trattato “Sulla natura”.

Melisso – Vita e opere

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Vita

Nasce a Samo e lì vive, si ipotizza tra il 444 e il 439 a.C.. Pare che, a differenza dei filosofi che abbiamo sino ad ora trattato, tutti abbastanza avversi alla vita pubblica, fu un uomo politico di una certa rilevanza. Fu sicuramente discepolo di Parmenide e di questi riprese diversi concetti, senz’altro l’impostazione generale e i problemi. Invece di sostenere per via indiretta o attraverso l’utilizzo di nuovi metodi argomentativi, come aveva fatto l’altro grande sostenitore di Parmenide, Zenone, Melisso si propone di parlare diffusamente e in maniera più chiara della dottrina del suo maestro. Ma, come spessissimo accade in questi casi, se non sempre, il filosofo di Samo finì per coniare una filosofia affine ma diversa da quella del suo maestro.

Aristotele – Vita e opere

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Vita

Aristotele nasce a Stagira nel 384 a.C., figlio di Nicomaco, medico di corte del re di Macedonia, Aminta, padre di Filippo II. Fu presto orfano ed adottato dallo zio Prosseno. Nel 367 si reca ad Atene per completare la sua formazione. Fa parte dell’accademia e si mette in mostra per competenza, gli vengono verosimilmente affidati dei “corsi” e lo stesso Platone lo “cita” in uno dei suoi dialoghi.

Seppure esistono le più diverse dicerie sul conto del rapporto tra Platone e Aristotele, alcune delle quali vogliono che tra i due ci fosse un’indiscussa rivalità, se non un certo odio, sembra invece l’opposto stando, quanto meno, ai frammenti pervenuteci delle opere dello stagirita in cui Aristotele parla di Platone, ed è molto inverosimile che chi venga lodato nei lavori più importanti sia sminuito poi in altra sede.

Il problema essenziale – Le proprietà delle cose

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Consigliamo Perfezione o imperfezione Gli universali


Uno dei problemi cardine di tutta la riflessione filosofica è la definizione delle proprietà delle, qualità essenziali, quelle che usiamo normalmente per riconoscere le cose le une delle altre, che usiamo per esplicare la natura di una cosa, che indichiamo per spiegare la realtà di un fenomeno.

La domanda può essere posta in questo modo: cosa significa “essere quadrato”? Il problema si pone in questi termini: o “essere quadrato” si predica di qualcosa, oppure “essere quadrato” è un’entità indipendente da ciò che viene predicato quadrato. Le due strade si escludono, metterle insieme implica contraddizione. Vediamo un attimo. Se dico che le proprietà sono dei “predicati”, cioè interpreto il valore della predicazione come qualcosa di estrinseco alla cosa, allora il predicato è una pura accidentalità: perché una qualità esista, deve esistere la cosa di cui si predica. In questo senso, non posso parlare di felini senza pensare che esista almeno un animale che rientri in quella categoria. In questo senso, la classe degli oggetti dotati di una certa proprietà, nasce dalla presa di coscienza che quegli oggetti hanno qualcosa di comune: ma quel che c’è di comune non ha una realtà indipendente dagli oggetti. Questo è il punto.