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Tag: Cristianesimo

Blaise Pascal e (il suo) Dio

[Nota dell’autore. Qualche settimana fa avevo menzionato Blaise Pascal nei miei commenti a un articolo di Giangiuseppe Pili. Domenica scorsa Giangiuseppe mi ha inviato un messaggio e-mail in cui mi proponeva di scrivere un pezzo su Pascal per ScuolaFilosofica. Io gli ho risposto subito positivamente, rilevando la significativa coincidenza per cui, qualche ora prima, avevo iniziato a scrivere proprio un pezzo di tal genere per questo sito web! Tuttavia, non essendo io né un filosofo né un teologo di professione, il presente articolo non ha alcuna pretesa di esaustività né da un punto di vista filosofico né da un punto di vista teologico; vuole essere solo una riflessione (spero) articolata sul tema espresso nel titolo.]

Quest’anno ricorre il quarto centenario della nascita del filosofo e scienziato Blaise Pascal (Clermont, attuale Clermont-Ferrand, 19 giugno 1623 – Parigi, 19 agosto 1662).

Storia Romana (III) – L’impero romano: da Augusto a Costantino


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Nel 31 a.C. Ottaviano, grazie alla vittoria conseguita ad Azio a discapito di Antonio, si trovò ad essere padrone assoluto dello Stato Romano. La conclusione delle guerre civili, però, lasciva dubbio il futuro: a chi deve andare il potere? E come? I romani pur continuando a credere nei valori repubblicani e continuando a percepire la monarchia assoluta come una negazione delle proprie libertà, erano disposti ad affidare il potere ad una persona sola, confidando nel fatto che avrebbe potuto mantenere quella pace duratura interna che, ormai, mancava da quasi un secolo. In questo particolare momento, Ottaviano capì bene che per arrivare ad avere il potere assoluto doveva mantenere e rispettare le istituzioni politiche, almeno a livello formale: convenzionalmente con il 31 a.C. si fa iniziare il Principato, ovvero il regime istituzionale incentrato sulla figura di un reggitore unico chiamato princeps.

Il sacrum barbarico.

Il nostro discorso si pone come obiettivo primo di risolvere un problema centrale e fondamentale (con ciò intendo che il problema sta al fondamento dell’analisi del tema affrontato) in relazione all’analisi del tema scelto, il problema dell’esistenza del sacro per il barbaro: ‘esiste il sacro per il barbaro?’ sarà la domanda cui cercheremo la risposta. Nello sviluppare il nostro discorso dovremo passare inevitabilmente dall’individuare i tratti caratteristici del sacrum barbarico, dal rilevare come questi tratti siano stati in relazione con la struttura sociale politica e giudiziaria propria del barbaro e come abbiano condizionato la storia dei popoli barbari quando questa storia vide l’incontro con la cultura cristiana. Porremo in verità altre domande, cui però non daremo una risposta, ma che fungeranno piuttosto da stimoli di riflessione, in quanto questioni solo poste e non già risolte. Il nostro discorso prende in considerazione i tratti comuni del barbaro spesso senza entrare nel dettaglio (e distinguo) spaziale e temporale; tratteremo del barbaro europeo vissuto nel medioevo.