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Tag: Costantino di Antiochia

Storia della geografia medievale e moderna

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Come abbiamo avuto modo di leggere nell’articolo sulla geografia antica, le numerose conoscenze apprese nell’epoca di maggiore fioritura dell’ellenismo, nei floridi circoli alessandrini, andarono perse con l’inizio dell’epoca altomedievale: cosa succedette di preciso?

Con la fine dell’impero romano, nel 476 d.C., tutte le grandi opere che erano state partorite dal genio di scienziati e stimati pensatori, andarono in gran parte perdute per via del fatto che all’epoca non era ancora stata istituita la figura importante dell’amanuense che, infatti, comparirà proprio in epoca medievale per sanare quella lacuna che era stata propria dei secoli precedenti. Un esempio per tutti: nelle conoscenze geografiche e negli scritti di Tolomeo veniva riscontrata la conoscenza dell’arcipelago delle Canarie che verrà del tutto persa fino al 1336 quando Nicoloso da Recco e Lancelotto Malocello, i due scopritori “ufficiali” dell’arcipelago, non avranno modo di comunicare al mondo la loro esistenza. Ancora più emblematico è il caso di Costantino di Antiochia: egli era un mercante bizantino, noto con il nome di Cosma Indicopleuste, “navigatore indiano”, aveva effettuato un lungo viaggio che lo portò a scoprire l’India nel 520 d.C.; egli rifiutava apertamente le idee tolomaiche e andava predicando il fatto che la terra fosse una enorme isola piana rettangolare. Decisamente un passo indietro rispetto alle prestigiose scoperte dell’epoca ellenistica di Tolomeo  e prima ancora del centro di studio dei pitagorici. Ma si possono fare anche tanti altri di questi simili esempi.