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Tag: Calcolo

VENERE IN CORNICE – L’elasticità dei sogni al suprematismo d’una spallina che fa sudare una tuta della bocca / The elasticity of the dreams at a suprematism of a shoulder pad that allows a tracksuit of the mouth to sweat

Dal lirismo di Max Walker, i sogni sarebbero stati sudaticci, in una sorta di cruda muscolatura per il lenzuolo della notte. E’ impossibile dormire senza coprirsi… Se uno ci provasse, presumibilmente lo farebbe contro la sua sudorazione! Al di là dei desideri intimi, i sogni elasticizzano uno scivolamento della mente (senza la concatenazione logica). L’artista Emilia è stata inquadrata innanzi ad un suo dipinto. Lei assume una posa dalla destrezza irrigidita (paradossalmente): con le braccia conserte e le gambe a cambio di marce, quasi a pennellare. Il dipinto ha una figurazione che noi percepiamo surrealistica. Le forme vegetali ed animali si adatterebbero ad una “muscolatura” delle terre, e facendo “sudare” l’aria da respirare. Il fondale nero conferma l’ambientazione all’onirismo (dalla notte). Normalmente nessuno associa l’elasticizzazione alle terre emerse. Ma queste hanno i loro abissi (dal carsismo). Forse l’evoluzionismo delle specie viventi dovrà raggiungere, al proprio apice, la dimensione dell’immaginario? Emilia porta i pantaloni sportivi, quindi flessibili. Questi sono pure decorati da un “crepaccio solare”, tramite la banda arancione.

L’imponderabile leggerezza del calcolo

https://pixabay.com/it/photos/ragazzo-scacchi-panorama-bambino-2756201/

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Socrate si fece serio serio: «Io», cominciò «non so che una cosa sola …» «È un po’ poco» osservò il professore, rabbuiandosi e scambiando occhiate espressive coi colleghi di commissione, «comunque diccela.» «So», proseguì Socrate con grande serenità, «di nulla sapere.» «È una bella nozione» disse tra i denti uno dei professori che assistevano.[1]

Achille Campanile

Sono stato accusato in vari modi di tante di quelle cose che, se anche solo la metà fossero vere, non avrei una buona opinione di me stesso. In genere si tratta di quei giudizi affrettati di chi non ti conosce e che si inserisce nel gran numero di quelli che giudica, pur non volendo essere a sua volta giudicato. Molte persone illuminate mi dicono che faccio male ad ascoltare tutti, ma proprio tutti, specialmente quelli che “non meritano ascolto”. Potrei essere d’accordo, ma chi non merita ascolto? Come distinguerli? Molto spesso si annidano dietro belle parole e ti ingannano sulla loro vera natura. Ebbene, l’unico rimedio che ho trovato, valido per me, è quello di ascoltare tutti, indistintamente e giudicare a posteriori.