Dottor Andrea Molinari, le do il benvenuto su Scuola Filosofica. Lei è uno storico, in particolare uno studioso di storia militare, è socio della Società Italiana di Storia Militare e ha svolto ricerca in questo ambito. In questa vece ha collaborato al volume “La guerra fredda. Una guida al più grande confronto del XX secolo”. La ringraziamo di aver accettato di farsi intervistare da noi.
Cosa la attira di più nello studio della storia militare?
Essenzialmente, mi hanno sempre affascinato da una parte il rapporto tra guerra e politica, con la conseguente riflessione sulla natura della guerra e, dall’altra, l’evoluzione tecnologica. In modo particolare, come la tecnologia ha influenzato il fenomeno bellico, sia un punto di vista operativo sia da quello, più ampio, legato alle dinamiche sociali e culturali dell’epoca presa in esame.
Nel volume si tratta nello specifico la guerra fredda. Trova che questo conflitto, per la sua particolarità definito appunto “freddo” rappresenti un unicum nella storia? E dobbiamo aspettarci che esso sia il modello per i conflitti futuri?