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Leggere il linguaggio della moda (P1)

Cathleen Naundorf, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

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Consigliamo Leggere il linguaggio della moda


Introduzione e premesse

Fissiamo subito alcune premesse di questa analisi Leggere il linguaggio della moda: (a) essa ha una utilità prettamente descrittiva, non si impegna in una disamina morale di quanto viene analizzato ed ha, così, uno scopo puramente scientifico. Questa postilla e premessa generale ci scongiurerà da considerazioni eventuali di natura morale. Va detto che ciò che rientra nell’esibizione è un contenuto moralmente carico e passibile di una indagine morale, come implicitamente si può evincere da alcuni richiami kantiani. Ma non era questo il nostro scopo, perché su questo io penso che ciascuno debba essere libero di farsi una sua opinione. A condizione che, appunto, se ne faccia una.

[Segnalazione] Lettere sugli scritti e il carattere di Jean-Jacques Rousseau Riflessioni sul suicidio

Lettere sugli scritti e il carattere di Jean-Jacques Rousseau Riflessioni sul suicidio 

A cura e con introduzione di Livio Ghersi

Cover_Madame_de_StäelDuecentocinquanta anni or sono, il 22 aprile del 1766, nasceva a Parigi Germaine Necker. Nota al mondo come Madame de Staël.

Era l’unica figlia di un personaggio storico, Jacques Necker (1732-1804) e lei stessa fu testimone di vicende storiche di primaria importanza: la Rivoluzione francese, il Terrore, la sconfitta dei giacobini e l’avvento del Direttorio, l’ascesa al potere di Napoleone Bonaparte, l’impero napoleonico, la Restaurazione dei Borbone. Ciò che rende veramente interessante il lascito ideale di Madame de Staël è che in lei si siano felicemente congiunti l’espressione del nascente pensiero liberale e la rivendicazione di una ben più antica tradizione di libertà repubblicana. Il suo liberalismo era tutt’altro che un indirizzo di politica economica, ma aveva molto a che vedere con la rule of law, ossia con la concezione dello Stato di diritto, e con la lotta, tipicamente repubblicana, contro la tirannia ed il dispotismo.
Questa edizione della Casa Editrice Bibliosofica ripropone, con una nuova traduzione in lingua italiana, due dei tre saggi che Madame de Staël pubblicò per i tipi dell’Editore Nicolle nel 1814. Quando poté finalmente tornare a Parigi dopo l’abdicazione di Napoleone.

[Segnalazione] Paolo Meneghetti presenta la mostra d’arte contemporanea (con annessa conferenza su Derrida), Domenica 24 Aprile a BASSANO DEL GRAPPA, ed in collaborazione col “Collettivo I-ART”

Domenica 24 APRILE
alle ore 10.00,
presso la Villa “S.Giuseppe”,
sita a BASSANO DEL GRAPPA (VI)
in Via Ca’ Morosini n°41
il critico d’estetica contemporanea Paolo Meneghetti aprirà (con un discorso di circa 10 minuti) l’Evento sia d’arte sia di cultura Manuale pratico sulla (R)esistenza. Egli in particolare citerà le opere esposte e le performances in programma, allacciandole alla resilienza, tramite la natura del camminare.
L’appuntamento sarà alle ore 10.00, all’aperto in Villa S.Giuseppe.

Tre modelli di democrazia

democracy

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Abstract

In questo articolo proponiamo tre modelli di democrazia (il teorema della giuria di Condorcet, il teorema delle abilità diversificate e lo sperimentalismo di Dewey), enucleati in chiave epistemica. La sfida della democrazia alle altre forme di governo consiste anche, se non principalmente, nella sua maggiore efficienza nella capacità di produrre, disseminare e aggregare conoscenza. Su questo punto esiste ormai una letteratura filosofica variegata che nasce dai problemi dell’epistemologia sociale e della filosofia politica, inquadrata in un tentativo di superare certe questioni relativa alla teoria di John Rawls. La nostra analisi ricalca alcune parti di Anderson (2006), la quale propone queste tre possibili modellizzazioni, tre condizioni di valutazione dei modelli e anche alcune critiche.

Antropologia culturale: il Giappone prima dell’occupazione americana

Indice

  1. Il Giappone come oggetto di studio
  2. La Leggenda dei quarantasette Ronin
    • Giri verso il proprio “buon nome”
    • I doveri Chu
    • Giri verso la società
    • La virtù della sincerità (makoto)
  3. Il capitano Teshima e l’autodisciplina dell’esercito
    • Le passioni umane
  4. Bibliografia 

castle-708854_960_720Il Giappone come oggetto di studio

Ogni popolo guarda il mondo attraverso lenti culturali proprie, distinte in parte o del tutto da quelle di altri popoli. Queste lenti sono il risultato del processo storico proprio del popolo in questione, con il suo corredo di istituzioni sociali e politiche più o meno durature, rapporti tra forze sociali interdipendenti, rapporti con rappresentanti di altri popoli, leggi, regole morali, e così via. La mancata comprensione di queste lenti rende incomprensibili pratiche, usanze e modi di rapportarsi con se stessi e il mondo. Esplicitarne il contenuto è il compito dell’antropologia culturale.