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Scuolafilosofica Posts

Giudizio morale, come acquisiamo i concetti di bontà e cattiveria?

Acquisiamo molto presto determinati concetti di bontà e cattiveria morale che poi manteniamo per tutta la vita? Oppure acquisizione e sviluppo della facoltà di giudizio morale sono caratterizzati da radicali cambiamenti nei concetti morali fondamentali?

Ad affrontare queste domande è uno studio sperimentale recentemente pubblicato sulla rivista Journal of Experimental Child Psychology, firmato dai ricercatori dell’Università di Trento (Polo di Rovereto) Francesco Margoni e Luca Surian.

Lo studio riporta che anche i bambini più piccoli, di soli tre anni, in un compito adeguatamente semplificato, riescono a esprimere un giudizio morale che riflette la presenza in loro di concetti morali che secondo alcune teorie dovrebbero svilupparsi solo qualche anno più tardi.

Ma andiamo per gradi e vediamo come questo dato sia rilevante per valutare opposte ipotesi relative allo sviluppo del giudizio morale.

Anche Kant amava arancia Meccanica – La filosofia di Stanley Kubrick

Pili G., (2019), Anche Kant amava Arancia Meccanica – La filosofia di Stanley Kubrick, Pistoia: Petite Plasiance


Ebbene sì!, è uscito anche prima del 2020 quello che considero uno dei miei migliori lavori in lingua italiana! Anche Kant amava Arancia Meccanica – La filosofia di Stanley Kubrick uscito per Petite Plaisance! La prefazione del professor Silvano Tagliagambe impreziosisce il volume con il suo taglio preciso e puntuale. Ringrazio il dottor Chiariglione per avermi invitato a jointare la sua bellissima collana sul cinema e filosofia. Il libro è stato dedicato a tre tra i miei più cari amici lombardi. Qui potete trovare il link dove visionare e acquistare il volume. Se desiderate acquistare questo libro insieme ad uno dei libri della collana di Scuola Filosofica potete scrivermi direttamente a scuolafilosofica_AT_gmail.com!

Questo è uno dei migliori lavori che abbia mai scritto e spero che il pubblico dei lettori possa gradire la lettura quanto io ho tratto gioia dallo scriverlo. 

Norme costitutive

geralt (pixabay.com)

Ci proponiamo di approfondire il pensiero di Carcaterra sulle norme costitutive, in rapporto ai performativi.

La discussione specifica sul tema delle norme costitutive è stata avviata dalle due monografie di Carcaterra Le norme costitutive, del 1974, e La forza costitutiva delle norme, del 1979. In questi due lavori, Carcaterra svolge una critica del modello prescrittivista.

Storie del Novecento – Il mondo diviso tra destra e sinistra

Carissimi lettori e lettrici di Scuola Filosofica,

a breve il secondo appuntamento con i seminari di Scuola Filosofica all’Accademia d’arte di Cagliari con una novità: la partecipazione dell’editore “l’Universale” di Cagliari.

L’incontro, dal titolo “Storie del Novecento – Il mondo diviso tra destra e sinistra” si svolgerà il 29 febbraio presso il Lazzaretto di S. Elia a Cagliari a partire dalle ore 16 e vedrà la partecipazione di:

– Eleonora Todde (ricercatrice dell’Università di Cagliari)

– Stefano Poma (editore l’Universale)

– Giacomo Filippo Carrus (presidente dell’associazione culturale Azione Filosofica)

– Filippo Rossi (giornalista, scrittore e direttore artistico del Caffeina festival)

Qui di seguito il link della pagina Facebook dell’evento https://www.facebook.com/events/1472427636254586/, condividete!

Vi aspettiamo numerosi!

Norme di validazione

geralt (pixabay.com)

[1]In astratto, l’efficacia di un principio si auto-conferma, e quindi appare se si manifesta come vigente, anche quando quel principio è adoperato per validare o invalidare norme secondarie in conflitto con quel principio. E’ questa funzione della validazione o dell’invalidazione l’essenza del principio su cui poggiano siffatte norme primarie, sicché si comprende il senso per il quale la realtà stessa della validazione o invalidazione, nel suo operare costante e concreto, conferma il principio e la ratio delle disposizioni in questione. Si tratta, essenzialmente, di metanorme, ossia di norme che si occupano di altre norme.

La precoce comprensione della giustizia procedurale

Un nuovo studio sperimentale riporta le prime evidenze che già nei primi due anni di vita sia presente nel bambino una comprensione intuitiva della giustizia procedurale, della parzialità e dell’imparzialità. Lo studio è pubblicato sulla rivista Developmental Science e firmato dai ricercatori dell’Università di Trento (Polo di Rovereto) Luca Surian e Francesco Margoni.

Quattro esperimenti su bambini di circa 20 mesi suggeriscono che prima di essere esposto a una significativa esperienza sociale con i pari, e prima dell’acquisizione del linguaggio, l’essere umano avrebbe intuizioni specifiche sul comportamento sociale altrui. In particolare, il bambino si aspetterebbe che le persone attorno a lui adottino procedure imparziali invece che parziali, rispettando così la giustizia procedurale.

Facciamo un esempio per capire cosa si debba intendere con giustizia procedurale o imparzialità. State aspettando di essere serviti al ristorante quando una coppia, appena entrata nel locale, viene fatta accomodare e servita prima di voi. Oppure siete in fila alla posta, aspettate il vostro turno già da 45 minuti, col vostro bigliettino in mano, quando entra qualcuno che, rivolgendosi direttamente all’impiegato dice di avere fretta ed è subito servito.

Ruolo del diritto, norme di validità, norme primarie e norme secondarie

geralt (pixabay.com)

Occorre penetrare l’essenza del diritto, per comprendere e la ragione dell’estrinsecazione delle norme, di cui esso si compone. Per Cotta, il principio costitutivo del diritto, quale forma coesistenziale, è la regola[1]. La regola è presente anche in altre forme coesistenziali (si pensi al rapporto amicale, familiare o politico), ma nel rapporto giuridico essa è presente nella suo concetto più puro, esteso in tutte le direzioni. Il rapporto interpersonale assume la massima estensione e stabilità. Occorre esplicitare la distinzione tra giuridicità generica (esistono delle regole in altre forme della coesistenza, ma si rimane su un’indole prevalentemente formale, benché si ripercuota sull’autenticità della relazione) e la giuridicità specifica del diritto in sé. Quando di esamini la giuridicità in sé del diritto, la sua funzione propria è di realizzare la legalità universale, basata sul riconoscimento che il primo, elementare elemento di struttura del diritto è l’universalità degli uomini. L’analisi strutturale del diritto è confermata sia del sentire comune, sia della riflessione della filosofia classica del diritto. Il diritto ha una propria funzione, vale a dire di attuare la legalità universale secondo giustizia, superando la realtà del diritto degli Stati. L’analisi cottiana prende così le mosse dalla regola ma approda alla giustizia.

‘Anche Kant amava Arancia meccanica’, l’ultimo libro di Giangiuseppe Pili

Anche Kant amava Arancia meccanica” è l’ultimo lavoro di Giangiuseppe Pili, pubblicato per Petite Plaisance. È un libro su Kubrick, sul cinema e sul pensiero del regista americano.

Iniziamo subito coll’affermare che questo è un libro che l’appassionato di cinema leggerà con buona probabilità tutto d’un fiato. Non solo per la sua oggettiva brevità (pp. 128), ma soprattutto perché chiaramente scritto da un filosofo che ha osservato e considerato Kubrick attraverso il filtro dell’amore e della sentita ammirazione. È Pili stesso a confessare, in un inaspettato capitoletto conclusivo ‘Making the book’ (un dietro le quinte del libro che scava almeno sino alla prima adolescenza dell’autore), quanto egli debba della sua crescita personale e culturale al regista di grandi film che sono anche riflessioni sulla natura umana come Orizzonti di gloria, Full Metal Jacket, Arancia Meccanica e 2001 Odissea nello spazio.

La tesi principale del libro è che Kubrick è un filosofo. Naturalmente, la conclusione di un argomento è sempre meno interessante dell’argomento stesso, e anche per questo invito tutti a seguire l’incalzante argomentazione di Pili. Qui osserverei innanzitutto che la tesi è decisamente forte. Se il lettore prenderà sul serio l’idea che Kubrick sia un filosofo non riuscirà mai più a guardare un film del regista americano con gli stessi occhi di prima.

Discovering together Turi Kumwe Onlus!

Attribution Picture – Massimiliano Pescarolo

Today I am super-happy to post an interview edited along with Andrea Maffei about the Turi Kumwe Onlus. The Turi Kumwe Onlus (TK) is an active association both in Rwanda and Italy whose mission is to help the most sensible and disadvantage parts of the Rwanda’s society, mainly, but not only, children and women. Indeed, as our Philosophical School’s readers and, even more, our Philosophical Action’s members know full well, one of our long-lasting missions is to defend culture and reason through the diffusion of cultural initiatives whose values overlap ours. Therefore, when Andrea Maffei kindly asked me for a possible common project, I immediately agreed and I readily gave the green light with all the enthusiasm I have. I want to kindly and warmly thank Andrea, I wish to Dr Ilaria Buscaglia (president of the volunteer organization) all the best possible and I hope all the best for the TK in order to ground the possibility for a better condition in both Italy and Rwanda and, I would say, in the world. We badly need similar initiatives in our countries inside and outside Italy and EU. Beside, a remark is necessary: Massimiliano Pescarolo’ and Rwandan Chess Federation’s photos are breathtaking and I personally thank them for having shared them with us. Without further ado, I live the stage to the questions and, especially, to the answers. To all the people interested, I encourage them in keeping in touch directly with Turi Kumwe Onlus!

Un’intervista per scoprire la Turi Kumwe Onlus!

Attribution Picture – Massimiliano Pescarolo

Oggi sono superlieto di presentare a tutti i lettori Scuola Filosofica (SF) e i soci di Azione Filosofica (AF) l’intervista curata insieme ad Andrea Maffei della Turi Kumwe Onlus (TK). Infatti, come i lettori di SF sanno e, ancor di più i soci di AF, una delle nostre mission è proprio quella di difendere la cultura e la ragione attraverso la divulgazione di iniziative a favore di ideali simili ai nostri. Per tale ragione, quando Andrea Maffei mi ha contattato per un possibile comune intervento, ho immediatamente dato la green light con tutto l’entusiasmo di cui sono capace. Ringrazio allora Andrea, auguro il meglio alla Dr Ilaria Buscaglia e il massimo possibile alla TK per una versione di questo mondo migliore tanto in Italia che in Rwanda. Un plauso è necessario: le foto di Massimiliano Pescarolo e della Federazione Scacchistica Rwandese sono meravigliose e ringraziamo per averle condivise con noi! E quindi, senza ulteriori indugi, lascio la parola alle domande e, soprattutto, alle risposte. Invitiamo tutti gli interessati a tenersi direttamente in contatto con le iniziative della Turi Kumwe Onlus!