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Nostromo – Joseph Conrad

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Consigliamo l’immortale Lord Jim


Nella repubblica sudamericana immaginaria del Costaguana una miniera d’argento diventa il centro del paese per via della sua enorme ricchezza. Charles Gould, l’ultimo di una famiglia di inglesi, decide di portare avanti un progetto che diventerà ossessione: riscattare il peso che gravava sul padre, la vecchia miniera di Sulaco, e farla diventare un centro di potere e di ricchezza. Grazie a questa decisione, Gould edifica attorno alla miniera un vero e proprio gruppo di paesi nei quali si vive esclusivamente per trarre dalla terra il prezioso argento. Gould è assistito dalla sua “infaticabile” signora, la prima donna di Sulaco. Costei seguì il marito, allora solo fidanzato, dall’Europa, sognando una vita di unione coniugale fondata sulla reciproca fiducia e sulla volontà di condivisione di ogni bene e di ogni male. Sulaco, la città più florida e importante del Costaguana, ospita una serie di personaggi occidentali, i blancos, tutti variamente al centro della vita della città se non proprio del paese: Martin Decoud, il dottor Monyngam, il capitano Mitchel, il garibaldino Giorgio Viola con la moglie e le sue figlie. Ma è soprattutto il grande Nostromo, il grande, degno di fiducia, di cui ogni donna sogna l’amore, il Capataz de Cargadores, così chiamato da tutti e da tutti indistintamente considerato degno di ogni iniziativa, blancos o popolani che siano. La vita di Sulaco è, però, legata alle vicende dell’intero Costaguana Paese, come ogni stato sudamericano, continuamente vessato dalle guerre civili, dalla miseria sociale e dall’arretratezza politica. Nella prima parte del libro viene narrata la storia della miniera d’argento, nella seconda parte delle vicende che conducono Martin Decoud e Nostromo a portare a termine un’impresa disperata e, la fine, è la conclusione di tutte le singole vicende, più o meno importanti, dalla grande storia di Sulaco e del Costaguana fino alla triste sorte di Nostromo.

Nascita del mondo moderno: 1780-1914 – Christoher Bayly

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Nascita del mondo moderno: 1780-1914 è un’opera monumentale di storia globale. La narrazione degli eventi del periodo indicato non fa affidamento a quadri regionali, se non nella misura in cui il particolare avvenimento locale non segna l’evidenza di un più grande evento storico di cui fa parte.

Logica da Zero a Gödel – Francesco Berto

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Consigliamo – Tutti pazzi per Gödel di Francesco Berto e Introduzione alle teorie della verità di Giangiuseppe Pili


“Logica da Zero a Gödel” non propriamente un manuale di logica. Esso è un testo che dovrebbe essere letto prima di accedere direttamente alla disciplina. La Logica è ostica e richiede molte nozioni pre-tecniche, se così si può dire, ma che difficilmente si riescono ad imparare in blocco. Spesso, nei manuali più tecnici si dà questa conoscenza per scontata. Come la matematica, la Logica si impara facendola e, dunque, l’acquisizione di solide basi, anche concettuali, risulta di capitale importanza. Il lavoro di Berto riesce in pieno in questa difficile operazione: fornire gli strumenti concettuali per lo studio della Logica.

Le guerre coloniali del fascismo – Angelo Del Boca

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Il libro nasce dall’esigenza di parlare del periodo più buio della nostra nazione, quello del fascismo, nella sua veste peggiore, dopo l’adozione delle leggi razziali e dei sistemi di segregazione: il colonialismo. L’esperienza coloniale italiana è conosciuta molto superficialmente nel nostro Paese e, come è più volte segnalato nel libro stesso, è stata attuata una sorta di “rimozione del passato”. Le ragioni di tale “rimozione” sono diverse e non tutte pienamente giustificabili. La prima consiste nel fatto che il fascismo non è stato un atteggiamento politico e ideologico propriamente superato.

La valle della paura – Arthur Conan Doyle

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Consigliamo dello stesso autore Il segno dei quattro 


Sherlock Holmes ha una talpa all’interno dell’oscura macchina criminale guidata dal “Napoleone del crimine”, il dottor Moriarty. Costui non è solo un abile assassino, sempre capace di farla franca, ma è pure un uomo di scienza, un personaggio della Londra bene e un grande amante dell’arte. Holmes viene avvisato dalla sua talpa del pericolo che corre un certo Douglas. Ma il grande investigatore londinese non fa in tempo a mettersi sulle sue tracce che arriva il detective McDonald, il quale chiede numi a Sherlock per via dell’assassinio brutale proprio di Douglas!

La storia militare della seconda guerra mondiale – Basil Liddell Hart

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Essere edotti delle strategie adottate dai generali è una cosa inutile per tutti coloro che non amano il fascino oscuro della guerra. E’ anche inutile per tutti coloro che non credono che la storia vada capita ma solo buttata giù a memoria. Così come può essere una lettura superflua per chi si rifugia nell’ignoranza delle dinamiche della realtà.

La guerra è come il sesso: fa parte della nostra vita, non solo della nostra evoluzione sociale. Che piaccia o non piaccia, questa è la verità.

La stanza N. 13 – Edgar Wallace

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Consigliamo Il segno dei quattro di Arthur Conan Doyle


Johnny Gray è finito al fresco per alcuni mesi. Egli, come tutti i carcerati, si professa innocente, ma quanti ragazzi al fresco lo sono veramente? Peter Kane fu ladro, ora felice di stare in pensione, la cui unica preoccupazione è l’amata figlia Marney che, tra poco, si sposerà con l’ufficiale canadese, il capitano Floyd. Johnny Gray vuole trovare chi l’ha incastrato e ama, ancora, la bella Marney. Peter Kane verrà messo in mezzo, insieme a Johnny, in una storia di soldi falsi. Emmanuel Legge vuole vendicarsi di Peter Kane perché, a suo dire, è lui che l’ha incastrato, condannandolo a quattordici anni di reclusione. Jeff Legge, il figlio di Emmanuel, si scoprirà essere il maggiore Floyd. Jeff Legge verrà sparato alle spalle nella stanza numero tredici, ma si salva. Ma chi ha sparato? E c’è un grande falsario, in mezzo ai protagonisti, chi sarà?

Il libro di Wallace ricorda un libro noir, senza esserlo ma anche un giallo classico, senza esserlo.

La spia che venne dal freddo – John Le Carré

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Consigliamo – L’interrogatorio di Vladimir Volkof


Leames è “bruciato”. Un uomo finito. Egli è un ex agente segreto dell’Inghilterra nella Germania ovest. Deve tornare a casa, Controllo, il capo imperscrutabile, gli offre l’ultima possibilità. Cerca la soluzione nell’alcol, non si calma. Cerca lavoro e così entra in una biblioteca scientifica. Conosce due donne, una lesbica intollerante come capo e Liz, una ragazza alta e sgraziata dal cuore d’oro. Peccato che sia comunista, iscritta al partito per sentirsi parte di qualcosa, di un progetto più grande. Questo Leames lo sa e glielo dice. Ma la loro relazione non può durare a lungo. Leames è ormai troppo compromesso dal passato per vivere serenamente. Quando ci prova ottiene solo rabbia e picchia un commerciante, finisce dritto dritto al fresco. Tre mesi in gabbia a pensare a Liz. Esce e viene agganciato da degli agenti del servizio segreto della Germania Est. Si reca in Olanda per raccontare la sua storia. Ci riesce nonostante il suo orgoglio. Viene costretto ad andare a Est, nel cuore del suo vecchio nemico. Difficile dire come finirà. Un classico della narrativa di spionaggio, ma senza l’ironia, la linearità di un James Bond.

La scacchiera – John Brunner


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Consigliamo – Gli scacchi come scacchiere geopolitico mondialeL’Eterna Battaglia della Mente di Giangiuseppe Pili


Il signor Haklyut è il miglior esperto di viabilità stradale la cui reputazione si è fondata su lavori appaltati nelle più difficili situazioni del globo: dagli Stati Uniti all’India. Egli è uno di quei pochi professionisti che, oltre a possedere un’indiscutibile abilità, è anche dotato di uno stile individuale, una peculiarità di pochissimi. Egli è stato scelto per un lavoro molto delicato e difficile: la riprogettazione della viabilità di alcune zone della città di Vados, capitale dello Stato dell’Aguazul, uno Stato immaginario del sud America. Sebbene il lavoro di Haklyut sia, apparentemente, una faccenda d’ordinaria amministrazione, in realtà, verranno presto a galla questioni molto delicate: Vados è la città ideale per gli ingegneri, un agglomerato urbano quasi perfetto, se non fosse per la presenza di quartieri slum e baraccopoli, abitati dal popolo delle campagne giunto subitaneamente nella nuova grande città, voluta dal presidente Juan Sebastian Vados.

La quinta S. Pili E.

Si tratta di un romanzo autobiografico, esplicitamente autobiografico. Si legge nella premessa:

“Le vicende narrate in questo romanzo sono opera di fantasia e nessuna caratterizzazione ha come riferimento uomini e donne realmente esistenti. Qualsivoglia coincidenza con episodi o persone della vita reale è da considerarsi puramente accidentale, frutto dell’ironia del caso”.[1]