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Scuolafilosofica Posts

Rivoluzione – Dalla parola alla storia

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Le origini della parola rivoluzione e il suo iniziale significato sono da ricercare nel sostantivo latino “revolutio” e nel corrispettivo verbo “revolvere”, ritorno e ritornare. Sul piano concettuale questi termini discostano dal significato moderno; infatti si indica con rivoluzione un cambiamento.

Storicamente la parola ha subito un radicale spostamento semantico: i movimenti copernicani, i cosiddetti movimenti di rivoluzione, sono una precisazione del significato antico, e lo stesso ritorno al passato e (restaurazione) era proprio indicate come rivoluzione.

Le confessioni e La città di Dio di Agostino

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 Le confessioni

Le confessioni sono il testo centrale della riflessione di Agostino nella fase successiva la conversione e durante la polemica con i manichei, filosofia dualista a cui il pensatore cristiano aveva aderito per nove anni.

Il testo viene scritto lungo l’arco di quattro anni, 387-401, quando Agostino era ormai quarantenne, e quando il teologo era già tornato in Africa ed investito della carica di Vescovo di Ippona.

Wallenstein – La tragedia di un generale della guerra dei trent’anni – Sergio Valzania

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Ascesa e caduta di uno dei più grandi faccendieri della guerra e della storia, abile uomo, svelto di ingegno, rapido nell’agire, duro e irreprensibile nei modi. Wallenstein è una delle figure centrali delle prime due fasi della guerra dei trent’anni, iniziata con la defenestrazione di Praga nel 1618 e terminata nel 1648. Uno degli avvenimenti storici che sconvolse il centro Europa a tal punto che la memoria storica della guerra sarà preservata immutata nel tempo, fino alla prima guerra mondiale. La brutalità degli eventi, come il saccheggio e la distruzione di Magdeburbo, rendono questa guerra uno degli avvenimenti più cruenti dell’intera storia europea, fatta di scontri fratricidi e continue rivalse vicendevoli.

Riflessioni su “Sorvegliare e punire. La nascita della prigione” di Michel Foucault – la storia del Grande fratello, ovvero della nostra società.

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Per una Analisi storico-filosofica sulla nascita della prigione e dei sistemi repressivi

Parte 1. Concetti preliminari e una brevissima storia dei cambiamenti disciplinari

E’ non mi è incognito come molti hanno avuto e hanno opinione che le cose del mondo sieno in modo governate dalla fortuna e da Dio, che gli uomini con la prudenzia loro non possino correggerle, anzi, non abbino rimedio alcuno; (…) iudico esser vero che la fortuna sia arbitra della metà delle azioni nostre, ma che etiam lei ne lasci governare l’altra metà, o presso noi.

N. Macchiavelli[1]

Valutiamo la valutazione. Per un sistema democratico della pubblicazione.

Di Pili Giangiuseppe       www.scuolafilosofica.com

 

La storiografia attuale considera gli eventi storici nella sua purezza fattuale. Si è assistito ad una rapida evoluzione della concezione stessa della Storia, non più come un ausilio alla moralità generale dell’umanità, o come il risultato di una mediazione ideologica per dimostrare una tesi di filosofia o sociologia. La Storia si è “naturalizzata”. Questa tendenza appare manifesta anche in altre branche dello scibile umano.

Per una critica all’economia neoclassica.

Di Giangiuseppe Pili         www.scuolafilosofica.com

Breve discussione della metodologia di analisi.

5.631 Il soggetto che pensa, che immagina, non v’è.

Wittgenstein

L’economia neoclassica è una teoria che ha assunto un’importanza fondamentale all’interno del nostro sistema economico e sociale: molte politiche seguono i suoi dettami e grazie all’influenza indiretta sulla cultura, siamo tutti convinti che solo dall’egoismo collettivo possa nascere una società felice. L’economia neoclassica gode della fiducia che è scaturita per difetto: non essendoci nulla di meglio a cui credere, ci teniamo stretti ciò che pensiamo.

Pragmatica – Verifiche empiriche e discussioni normative

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Perché non è possibile limitarsi allo studio della logica nell’analisi del linguaggio comunicativo ordinario

Parte 1: perché la logica e la semantica non sono sufficienti?

Aldo: Però, dopo aver fatto l’amore, non lo so…

Giovanni: Eh, non si sa, in queste cose non si sa mai.

Aldo: Lo so. Sto dicendo non lo so è un modo di dire.

Ho detto non lo so però lo so.

Giovanni: Hai detto non lo so e pensavo…

Aldo: Stavo dicendo: ho finito di fare l’amore, non lo so…

Giovanni: Lo vedi che non lo sai.

Aldo: Miii, sto dicendo che non lo so per dire che lo so.

Giovanni: Ma allora dici lo so per dire non lo so.

Aldo: Eh che è tu quando dici non lo so

se voglio andare al mare non è che non lo sai![1]

Aldo, Giovanni e Giacomo

Intenzione e convenzione negli atti linguistici – Analisi tra Strawson, Grice e Austin

Made By SF

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 Introduzione

Il nostro lavoro mira a mettere in luce la centralità della convenzione negli atti illocutori. Faremo questo solo dopo aver ricostruito i punti fondamentali del saggio di Strawson (1). Nella seconda parte (2) ci ripromettiamo di portare argomenti convincenti a favore della nostra tesi. Dopo aver posto le critiche, vediamo brevemente se ci siano ulteriori problemi della teoria di Austin non presi in considerazione (3). In fine terminiamo traendo le fila del discorso (4).

Modelli dell’individuo liberale – Riflessione sui fondamenti della Società Libera

Taken By Giangiuseppe Pili

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Introduzione

L’ispirazione e la ragione di questo lavoro si muovono all’interno del pensiero filosofico degli autori qui trattati. La causa adeguata di tale riflessione si esaurisce nella comprensione delle leggi che governano gli individui nelle loro relazioni quotidiane, siano esse fisiche o sociali. Per ciò, non ci sarebbe modo migliore che ricercare in sé stessi le ragioni dei comportamenti altrui e dei propri. Tuttavia, questo metodo, sebbene sia imprescindibile e sottoscritto da David Hume, è anche, spesso, problematico. Soprattutto, il più delle volte non raggiungiamo la chiarezza e coerenza, fonti d’ogni conoscenza. Per tale ragione, non c’è modo migliore di procedere che analizzare le proprie passioni, le proprie idee attraverso lo studio accurato, minuzioso e attento di chi, a differenza nostra, aveva le idee chiare.

Riflessioni di storia della filosofia: teoria della verità e dell’errore nelle Meditazioni Metafisiche

Taken by Giangiuseppe Pili

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Riflessioni di storia della filosofia: teoria della verità e dell’errore nelle Meditazioni Metafisiche

 

Compendio delle sei riflessioni di storia della filosofia cartesiana nel le “Meditazioni Metafisiche

Il nostro proposito è stato quello di mostrare come la teoria del giudizio sia successiva, in ordine logico e “cronologico” rispetto alla teoria della conoscenza e come questa sia imprescindibile per capire con chiarezza il discorso cartesiano. La “teoria della verità”, quindi dell’errore, è aderente e conseguente alla “teoria della conoscenza adeguata”.