Cari lettori di SF, Non posso negare che ieri, all’apertura del contatore, sono stato colto da un’inusuale emozione. Erano giorni in cui le entrate si…
...all we need is philosophy
Cari lettori di SF, Non posso negare che ieri, all’apertura del contatore, sono stato colto da un’inusuale emozione. Erano giorni in cui le entrate si…
This biography of Friedrich Nietzsche is traditional in the sense that it provides a narrative account of his early years, beginning before he was born and chronicling his development up to the age of twenty-four. It also embeds that life within larger intellectual, social, and political contexts, showing how these shaped and sometimes obstructed his progress in ways of which he was not always aware. (…) What makes this book new is that it takes a distinctive and practically unnoticed ambition of the early Nietzsche and seeks to give it a prominence commensurate with the value he assigned it himself.
The Making of Nietzsche – Daniel Blue
The Making of Friedrich Nietzsche è un libro del ricercatore Daniel Blue, edito dalla prestigiosa Cambridge University Press nel 2016. Si tratta di un’opera incentrata sulla biografia del giovane Nietzsche, dalla nascita al compimento dei 24 anni. La cesura dell’opera riflette ragioni sia biografiche, sia filosofiche. La ragione biografica è che, a soli 24 anni, Friedrich Nietzsche viene chiamato all’università di Basilea per una cattedra. Nonostante l’entusiasmo di tutti i più stretti amici e parenti di Nietzsche (la madre, la sorella e l’amico di sempre), egli non è particolarmente contento:
L’autore di Kambo e Iboga, Giovanni Lattanzi, ci ha rilasciato gentilmente un’intervista in cui ci racconta un po’ del suo libro e delle esperienze personali che hanno preceduto e reso possibile la stesura di questo lavoro assai affascinante. In particolare, il libro tenta di mostrare come esistano tutt’ora delle zone d’ombra nella “medicina Occidentale” che potrebbero essere affrontate in modo più efficace. Tuttavia non è solo un libro sulla medicina ma è un viaggio personale alla scoperta di nuove idee per eliminare vecchi pregiudizi. Per chiunque sia interessato, rimandiamo volentieri al sito: www.kambo.it
1. Come definiresti il tuo libro, Kambo e Iboga?
Difficile da definire in poche parole un libro così, l’argomento principale, il Kambo e l’Iboga, viene trattato da prospettive diverse: il loro uso sinergico; poi c’è una estesa parte sulla ricerca scientifica su questi due enteogeni e sull’Ayahuasca. Infine vi è una parte dedicata alle testimonianze. È un libro dalle cento sfaccettature, che ambiziosamente mette insieme scienza e spiritualità. È un libro multidimensionale.
Come sempre segnaliamo ai lettori l’uscita della Rivista di Scacchi 56 di Lucio Rosario Ragonese! A tutti una buona lettura!: Rivista Scacchi 56
Prima di proporre una mia recensione sul pregevolissimo e sorprendente libro di Daniel Blue, The Making of Friederich Nietzsche, pubblicato per la Cambridge University Press, voglio ringraziare personalmente l’autore per avermi concesso di ripubblicare la sua intervista. The Making of Friederich Nietzsche è un’opera di grande rilievo per almeno tre ragioni diverse: (a) è una ricostruzione dettagliata della vita del giovane Nietzsche, (b) è un libro che offre un background estremamente nitido della vita e della società dell’epoca e (c) è un’opera colta, scritta in uno stile estremamente ricercato ma anche chiaro e godibile. Inoltre, Nietzsche, fino ai 24 anni, scriveva personalmente delle autobiografie per ricostruire la sua esistenza, capirla e poterla eventualmente modificare nella misura del possibile. Quest’ultima caratteristica, invero sorprendente, è oggetto di un intero capitolo (l’ultimo). Per questo Daniel Blue cerca di scrivere una biografia che potesse essere sottoscritta dallo stesso Nietzsche: il lettore è invitato a scoprire se la scommessa dell’autore è stata vinta. Il libro, uscito nel 2016, è ancora non tradotto in italiano, ma un lettore anche non eccezionale di inglese può comunque addentrarsi nella lettura senza perdere molto. Ringrazio dunque Daniel Blue e consiglio a tutti la lettura della sua intervista per la Cambridge University Press.
I began the book in 2000 when the standard biography of Nietzsche in English was Ronald Hayman’s Nietzsche: A Critical Life. I thought Hayman’s book good, but it was published in 1980 and a great deal of information had been discovered since. I accordingly planned to rewrite Hayman, covering the entirety of Nietzsche’s life but bringing it up to date. However, as I studied Nietzsche’s early years, I found that whole dimensions of his personal and intellectual development had gone unexplored – not just by Hayman, but by everybody, whether in German or English. It became clear, for example, that previous versions of his life had followed the template laid down by his sister, who wrote two highly influential accounts. But during his adolescence and youth Nietzsche himself wrote a number of autobiographies, and these provided a more authentic and intellectually richer version of his life than anything written since. My move, then, was to put Nietzsche back into his biography and to tell his life from his own point of view — to consider not just what he did but what he intended to do and how he responded when his efforts succeeded or failed. This approach becomes more questionable after his 24th year, so it seemed best to end there.
Come apprendiamo la capacità di ragionare sulle questioni morali? Come si sviluppa il nostro giudizio morale? Le macrocategorie all’interno delle quali si possono suddividere le risposte alla domanda sull’origine del giudizio morale sono principalmente due.
Da una parte, vi è la visione empirista, secondo la quale i meccanismi responsabili dell’apprendimento di un tratto psicologico o di una certa capacità sono generali per dominio. Con ‘generale per dominio’ si intende che i meccanismi attraverso i quali apprendiamo sono alla base dell’acquisizione di abilità, tratti o concetti molto diversi tra loro. Ad esempio, secondo una certa concezione dell’apprendimento, sarebbe sufficiente una storia di rinforzi positivi e negativi per apprendere abilità o facoltà molto diverse tra loro come il linguaggio, il senso morale, la cognizione numerica e così via (cfr. gli scritti di Skinner, padre del comportamentismo). L’esperienza che l’uomo fa del mondo sarebbe per tanto fonte di informazione sufficientemente ricca per i meccanismi di acquisizione generali per dominio.