Press "Enter" to skip to content

Categoria: Storia Romana

Storia Romana (II) – Dalla dittatura di Silla alla battaglia di Azio

Scopri la Guerra di Giugurta di Sallustio!

Iscriviti alla Newsletter!


Mitridate VI e la dittatura di Silla

Durante la guerra sociale che investì Roma, Mitridate VI, il re del Ponto si preparava a guidare le province greche e asiatiche contro Roma. Già dal 104 a.C. il Senato era stato attento alle sue mosse e, impossessatosi anche della Cappodocia nel 92 a.C., era toccato a Silla, in qualità di pretore, intervenire per insediare un re più gradito ai romani. Sfruttando un periodo di debolezza interna, Mitridate VI attaccò nuovamente la Cappodocia, allorchè il Senato si trovò costretto a dichiarare guerra al re del Ponto, anche se le legioni romane erano ancora impegnate contro le popolazioni italiche; Mitridate sostenne un efficace propaganda di rivolta al mondo romano, propaganda diretta al mondo greco: si presentò come un sovrano filoelleno, che rivendicava la libertà di tutti e vendicatore dei soprusi dei Romani. Ben presto dilagò in Cappodocia (attuale Turchia) e fu, presto, padrone di tutta l’Asia minore. Nell’88 a.C. si rese necessaria un’azione contro Mitridate, in conseguenza del massacro di migliaia di cittadini romani che vivevano nelle province asiatiche. Il comando dell’esercito venne affidato a Lucio Cornelio Silla.

Durante la guerra in Oriente in Roma i popolari tentarono di riorganizzarsi. Il tribuno della plebe Publio Sulpicio Rufo revocò il potere consolare a Silla dandolo a Mario Druso. Lo Stato Romano giaceva, inoltre, in un profondo stato di crisi: la guerra sociale e la guerra contro Mitridate avevano impoverito le casse statali, così come le numerose razzie, massacri e devastazioni avevano portato alla perdita di numerosi capitali. Sulpicio Rufo propose una serie di provvedimenti per far fronte a questi problemi: richiamò dall’esilio quelli che erano stati perseguiti per collusioni con gli alleati italici, inserì i neocittadini italici in tutte le trentacinque tribù e impose un limite di indebitamento di duemila denari per ciascun senatore.

Storia Romana (I) – Dalla Fondazione alle Guerre Sociali

Iscriviti alla Newsletter!


Roma – Le origini

Gli studiosi più accreditati sullo studio delle origini dell’Urbe sono Gaetano De Sanctis promulgatore della critica temperata e Barthold Georg Niebuhr. La critica temperata è il metodo di studio della storia romana in cui si tendono ad analizzare più le fonti certe, come gli scavi archeologici, piuttosto che magari le fonti scritte, spesso errate o imprecise.

Le fonti storiografiche da cui attingere per conoscere la storia delle origini sono tratte dagli scritti di Tito Livio, Dionigi di Alicarnasso e Virgilio che narra le origini di Roma secondo la leggenda più nota che inserisce la fondazione di Alba Longa e la dinastia dei re albani tra l’arrivo di Enea nel Lazio e il regno di Romolo. Secondo questa leggenda Romolo il fondatore e il primo dei sette re di Roma era figlio di Marte e Rea Silvia che a sua volta era figlia di Numitore l’ultimo re di Alba Longa.

La guerra di Giugurta – Sallustio

Iscriviti alla Newsletter!


Impegnare se stessi senza costrutto, lavorare per non procurarsi che inimicizie è insensatezza suprema: a meno che uno non sia dominato da quella passione ignobile e perniciosa che consiste nel sacrificare la propria dignità e libertà al potere di pochi.[1]

 

La guerra di Giugurta non è un evento storico centrale nella vicenda imperiale Romana né, in senso lato, della politica estera, giacché i Romani non ampliarono di molto i loro confini né il conflitto fu di lunga durata. Né fu importante per la storia degli effetti, come invece fu la conquista della Macedonia e della Grecia o della Gallia. Fu importante, però, per le ripercussioni e per le conseguenze che la guerra ebbe sulla politica interna e sulla composizione dell’esercito.

Germania – Tacito – Analisi e storia

Scopri la Guerra di Giugurta di Sallustio!

Iscriviti alla Newsletter!


La Germania è un testo di presentazione degli usi e costumi dei popoli che i romani chiamavano in blocco “germani”. Essi erano dislocati al di là del Reno (a est) e a nord del Danubio, i due fiumi che costituivano il limes dell’impero. Il libro fu scritto, probabilmente, come testo da conferenza nel quale la presentazione della Germania si sviluppa su più livelli: descrizione del territorio, analisi politica, analisi sociologica ed enumerazione delle popolazioni inscritte nell’area geografica descritta. Al principio Tacito presenta la Germania in questi termini:

Guerra e società nel mondo antico

Struttura generale del trattato


Vuoi leggere l’articolo in pdf? Vai qui

Ti interessa un libro sulla filosofia della guerra? Prova questo!


Parte 1: La guerra nei suoi aspetti estrinseci, leggi, diritti e relazioni.

  1. Genesi della guerra
  2. Guerra pregiuridica
  3. Guerre rituali
  4. Riti di iniziazione
  5. Forme di solidarietà – Gruppo fondamentali di solidarietà
  6. Pirateria e brigantaggio
  7. Diritto di rappresaglia
  8. Diritto di naufragio
  9. Diritto di iniziativa
  10. Agenti della diplomazia
  11. Leggi di guerra
  12. Le immunità
  13. La vittoria
  14. I trofei
  15. Offerte votive
  16. Imperator
  17. Diritto di conquista
  18. La questione dei prigionieri
  19. Liberazione dei prigionieri – ostaggi
  20. Vincitori e diritti di questi.

Satyricon – Petronio

Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!

Iscriviti alla Newsletter!

Consigliamo la guida a Petronio e al Satyricon di Wolfgang F. Pili


Abbiamo perso quasi per intero l’opera di quel grandissimo genio dell’antichità che è stato Petronio. Ma senza dubbio, quel poco che c’è rimasto del Satyricon rimane scolpito nella memoria come le pietre del Colosseo. La storia del Satyricon sarebbe molto lunga  Encolpio è un uomo reso impotente dal dio della fertilità, Priapo. Non sappiamo perché, ma è chiaro che egli ha profanato un rito caro al dio. Encolpio è innamorato di Gitone, uno schiavo di continuo conteso da donne e uomini per la sua straordinaria bellezza e intelligenza.

La formazione dell’Europa cristiana – Peter Brown

Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!

Iscriviti alla Newsletter!

Consigliamo – Dopoguerra di Tony Judt e Filosofia pura della guerra di Giangiuseppe Pili


La formazione dell’Europa cristiana è un libro monumentale sul periodo tardoantico, vale a dire, pressappoco, dai primi secoli d. C. (200 d. C.), all’anno mille. Già su questo difficile argomento, vale a dire la ragione di una cesura di grandi periodi storici, nel libro si possono trovare interessanti osservazioni, la prima delle quali il motivo per cui la tardoantichità si è ritagliata, nel tempo, uno spazio e un’attenzione sempre maggiore. E’ pur vero che nessuno, in precedenza, ha mai creduto alle date in termini assoluti: il 476 d. C., data del crollo dell’impero romano d’Occidente, non è che uno degli anni che sarebbero potuti andar bene per segnare la fine del dominio romano occidentale. Le cose, però, sono sempre molto più sfumate, se si va a scendere nel dettaglio, ed è ciò che Brown fa.