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Categoria: Storia

L’evoluzione verso le pòlis

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Nell’articolo[1] precedente abbiamo analizzato quali sono state le cause della fine della fiorente civiltà micenea e abbiamo posto le basi, nel periodo denominato “medioevo greco” o “periodo buio” per la ristrettezza delle fonti, per la nascita della civiltà greca delle polis. Abbiamo quindi detto che quando si ha una cesura netta nella storia, si rinnova la sfida della civilizzazione, com’è nel caso del passaggio dalla civiltà micenea a quella greca, intermezzata dal periodo buio, il quale va inteso come periodo di transizione e di simil-unione fra il periodo miceneo e quello della nascita delle polis.

Il medioevo greco si fa usualmente terminare fra il X e il IX secolo con un margine di oscillazione di qualche decennio: tuttavia è in questi anni che riprendiamo ad avere attestazione certe riguardo alla storia greca. Infatti, ci fu un rapido incremento demografico con l’occupazione di siti sempre più numerosi. Ritroviamo la costruzione di siti religiosi con la presenza di nuove offerte verso le divinità. E infine, forse uno degli elementi più importanti fu la ripresa degli scambi con l’esterno: i Greci entrano in contatto con i Fenici e con le popolazioni del Vicino Oriente, specie naturalmente attraverso gli insediamenti nella Ionia (la parte orientale della Grecia). Nel secolo seguente ci fu lo sviluppò delle attività prima di esplorazione e poi di colonizzazione, verso l’Italia e segnatamente verso la Sicilia.

Eresie cristiane e scuole di pensiero in periodo tardo antico

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Consigliamo – Storia Romana Parte II – a cura di Francesco W. Pili


Se abbiamo visto come fossero numerose le persecuzioni contro i cristiani, in questo articolo analizzeremo le cosiddette “grandi eresie“.

L’eresia di Ario: Ario era un prete di Alessandria che aveva vissuto nella prima metà del secolo. Secondo Ario, Cristo non si poteva considerare il “Dio Padre” senza non introdurre nella religione cristiana simbologie politeiste: la religione cristiana della Chiesa invece professava l’uguaglianza fra Dio padre e Cristo. Ario fu seguito nell’Oriente.

L’eresia manichea è di origini più antiche e il nome di questa deriva da Mani, il capo dei cosiddetti Manichei, che credevano nell’esistenza di due principi contrapposti: il bene e il male in eterna lotta fra loro erano i principi ultimi della realtà. Il dualismo delle due forze ordinatrici del mondo interpretava l’esistenza di Dio come forza mediatrice.

Guerra senza limiti. Analisi sul concetto di arma alla luce della “guerra senza limiti” nell’interpretazione di Qiao Liang e Wang Xiangsui


Abstract

Guerra senza limiti è un testo che intende proporre una nuova visione allargata del concetto di arma e, con esso, della generale concezione della guerra. In questa sede, cercheremo di fornire una definizione plausibile di ʽarmaʼ, in modo che possa tener conto di tutti i concetti che ricadono in essa. Considereremo successivamente come la definizione di arma considerata possa mostrare i limiti e i pregi del lavoro di Qiao Liang e Wang Xiangsui.


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Cronologia e Storia della Germania Nazista dal 1919 al 1939

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Introduzione

La storia della Germania nazista è una storia lunga, complessa e ricca di avvenimenti: vanno analizzate le direttrici principali del suo corso ed è importante capire che prima della presa al potere di Adolf Hitler ci furono quattordici anni di preparazione attenta, accanita e spietata, di fronte alla quale gli oppositori spesso non poterono far niente, altre volte glissarono o non manifestarono la loro chiara opposizione, come potrebbe essere il caso di Francia e Gran Bretagna che fino al 3 settembre del 1939 (anno in cui dichiararono guerra alla Germania Nazista) non mossero alcun tipo di opposizione reale e realistica nei confronti del regime nazista.

Silenzi e mancate opposizioni furono pesanti, ma non bisogna dimenticare, per il buon nome della memoria storica e intellettuale, che ci furono invece organi di resistenza organizzata, che sempre furono schierati contro il regime e che spesso, anche se trovarono la repressione, furono un motivo di speranza per quei pochi che non furono assoggettati al regime. Tuttavia fu una resistenza diversa da quella italiana, ad esempio, perché non portò rapidi benefici né nel breve, né nel medio, né nel lungo periodo. I membri della resistenza tedesca, che si sviluppò in vari modi, hanno però l’onere e l’onore di avere la coscienza pulita, malgrado non l’abbiano potuto raccontare a molti, e ancora possono dire di aver contribuito alla liberazione del paese, almeno intellettualmente, perché come sappiamo furono gli stati Occidentali con l’Unione Sovietica a liberare la Germania dallo spettro di Hitler.

Storia del fascismo italiano – 1919 al 1932

seier+seier / CC BY (https://creativecommons.org/licenses/by/2.0)

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Il fascismo occupa un posto di rilievo nella storia italiana. Il fascismo riguarda un movimento politico che ha determinato rivolgimenti sociali e politici di grande rilevanza, con cui la coscienza italiana deve continuamente confrontarsi per non ripeterne le follie.

Il fascismo ha alla base dei presupposti storici fondamentali: era idea corrente e comune alla maggioranza degli italiani che il risorgimento fosse rimasto incompiuto e che l’unità nazionale non fosse stata raggiunta. Ciò era alla base dello scontento generale. Appena terminata la prima guerra mondiale si avvertì l’insoddisfazione globale per “una vittoria mutilata“: troppe vittime erano cadute, troppi soldi erano stati spesi e troppi sacrifici erano stati sobbarcati dai nuclei familiari. Per non parlare delle querelle diplomatiche neppure oggi ancora del tutto sopite. Quindi la debolezza statale, la questione di una vittoria mutilata e la situazione rivoluzionaria dovuta al cosiddetto biennio rosso (1919-1920) portarono all’emergere di una figura e di un movimento, che ben avevano compreso i bisogni degli italiani. Senz’altro sia il movimento fascista prima, che quello nazista dopo, furono le espressioni dell’espansione della borghesia e del suo desiderio di giungere a una società organizzata che, appunto, fondasse le basi su questa classe sociale nonostante che entrambi i movimenti avessero una veste profondamente antiborghese e un’ideologia di avanguardia che tendeva a riconsiderare molto criticamente i valori della borghesia.

Storia della Cina contemporanea: dalle guerre dell’oppio all’apertura cinese alla globalizzazione

https://it.m.wikipedia.org/wiki/File:Kissinger_Mao.jpg

Abstract

Questo articolo ripercorre ad amplissimo raggio e senza scendere nei dettagli, la storia della Cina contemporanea (1840-oggi). Considereremo le guerre dell’oppio come evento di partenza della storia della Cina contemporanea e chiuderemo con alcune considerazioni sull’attualità della Cina nel mondo globalizzato e di come essa si sia inserita all’interno delle grandi potenze politiche ed industriali.


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Struttura dell’articolo

1. Premesse sulla storia della Cina: alcuni punti nodali

2. Le guerre dell’oppio (1840 – 1842) e gli eventi fondamentali che comportarono la perdita dell’indipendenza politica cinese: la guerra sino-giapponese (1885-1895), la rivolta dei Boxer (1899) e il crollo della dinastia dei Qing (1911)

3. Il Kuomintang e Sun Yat-sen, il Partito Comunista cinese (PCC) e il travagliato periodo della guerra civile sino alla vittoria del PCC nel 1949

4. Il primo e il secondo piano quinquennale. La rivoluzione culturale, la morte di Mao. Gli anni ’80-’90 e alcuni accenni allo stato di cose attuale

Cronologia essenziale

Bibliografia



1. Premesse sulla storia della Cina: alcuni punti nodali

Before Europeans first arrived in Asia, China was one of the most advanced and powerflul nations in the world. It was the most populous, was politically unified, and most important, it had mastered the art of agriculture. However, when Europeans first landed on China shores, they found a nation that had revered to traditional culture and warfare. Industrialization was almost nonexistent.

Prima che gli Europei arrivassero in Asia, la Cina era una delle più avanzate e potenti nazioni del mondo. Era la più popolosa, politicamente unita, e, più importante, padroneggiava l’arte dell’agricoltura. Tuttavia, quando gli europei sbarcarono sulle coste cinesi, trovarono una nazione che adorava la cultura tradizionale e il tradizionale modo di fare la guerra. L’industrializzazione era inesistente.

Kings’s College History Department – China in the 20th Century

La Cina è uno dei poli della civiltà. Quando in Europa non c’era che l’antica Grecia a promuovere attività culturali importanti e importanti riflessioni sui diritti civili, politici in Cina si era già affermata una formazione politica importante, con le connesse organizzazioni degli apparati politici, istituzionali e culturali. Nei secoli successivi, mentre l’Europa conosce un’unità imperfetta solo durante la massima espansione dell’impero romano, durante la storia della Cina ci sono stati quattro imperi unificati. 

L’importanza della civiltà Micenea nell’ambito della storia greca: le tombe a fossa

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Consigliamo le Polis la civiltà micenea


La civiltà Micenea si sviluppò nella regione del Peloponneso a partire dal 1600 a.C. circa, laddove un popolo nomade che prende il nome di popolo acheo, si stabilì creando una regione abitata, facendo di Micene il polo unitario del loro territorio: era infatti questa la città più grande da cui la civiltà prende appunto il nome. Altre importanti città fondate dagli achei furono senz’altro Sparta, Tirinto, Pilo e Argo. Come tutte le popolazioni seminomadi (o nomadi del tutto) erano dediti alla pastorizia, alla agricoltura locale, alla caccia e alla pesca. Inoltre intrapresero degli scambi commerciali con i cretesi dai quali impararono l’arte della navigazione. Avevano un’organizzazione militare, spesso le stesse città erano in conflitto fra di loro e inoltre dovevano vigilare contro la minaccia degli ittiti, resilienti nell’attuale territorio turco.

Il termine “miceneo” è stato coniato da uno dei più grandi studiosi e archeologi della storia greca, il tedesco Heinrich Schliemann. Invece Micene veniva descritta da Omero come una città “ricca d’oro” ed era da quel luogo che era partita la spedizione contro Troia con a capo Agamennone. Oggi le rovine di questa città vengono ancora ammirate con stupore tremila anni dopo la loro costruzione, e lo stesso, i viaggiatori che visitavano questa zona nel VIII secolo a.C. la ammiravano come luogo di culto, là dove era nato lo splendore dell’antica Grecia.

Fondamentali cenni sulla storia di Creta fra il 2200 e il 1375 a.C.

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Consigliamo le Polis e la civiltà micenea


La storia di Creta è una storia molto antica. Infatti, popolazioni abitavano l’isola di Creta già a partire dal Neolitico. Per motivi di tempo e importanza partiremo dal 2200 a.C. circa quando i nativi cominciarono a costruire i primi palazzi, in quello stesso periodo in cui i Micenei cimentavano le loro doti nelle arti funerarie. Questo è un periodo molto importante perché segna la cesura fra un momento iniziale in cui si viveva in grossi villaggi dediti all’agricoltura e alla pastorizia, e un altro momento in cui comincia a nascere l’agglomerato urbano. Si crea dunque un architettura pianificata con rete stradale, rete fognaria, acquedotto, fontane e spazi riservati, al cui centro di tutto c’era il palazzo.

Nasce così dunque l’età dei palazzi, a cui probabilmente i cretesi si rifecero come modello alle civiltà del vicino Oriente, anche se gli studiosi non si azzardano a trarre conclusioni definitive a riguardo: sono troppi pochi infatti i riscontri e non abbiamo certezza che la nascita dei palazzi a Creta non sia dato da un’evoluzione delle tecniche native.

Seneca – Vita e opere

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Consigliamo Cicerone e Percorso di letteratura latina


Vita

Lucio Anneo Seneca nacque a Cordova in Spagna molto probabilmente il 4 a.C. da una famiglia equestre benestante: il padre era Seneca il Vecchio. Ebbe modo di crescere in un ambiente stimolante e fu predisposto allo studio. Cordova era una città di tradizioni repubblicane: si era infatti schierata al fianco di Pompeo al tempo delle guerre civili ed era infatti terra di asilo per molti repubblicani ostili alla dittatura di Caio Giulio Cesare. In vista della carriera politica e retorica che avrebbe sostenuto, la famiglia si trasferì presto in Roma, così da poter essere educato nelle migliori scuole di retorica: i suoi maestri di matrice stoica furono Attalo e Papirio Fabiano.

Prima di iniziare l’attività forense nel 31 d.C. intraprese diversi viaggi per ampliare le sue conoscenze, specialmente in Egitto, dove seguì uno zio prefetto.

Dotato di grandi capacità oratorie, Caligola, geloso di queste, decretò la sua condanna a morte: venne però salvato probabilmente da un amante dell’imperatore stesso. Più avanti, però, durante il principato di Claudio, venne esiliato nel 41 d.C. con l’accusa di adulterio con la connivenza di Giulia Livilla sorella di Caligola e figlia di Germanico: naturalmente era tutta una messinscena. Seneca venne allontanato per le sue doti propagandistiche e oratorie che portavano in minoranza l’imperatore.

Gli albori della civiltà greca attraverso le fonti archeologiche mediate dalle fonti linguistiche

Gary Todd from Xinzheng, China, CC0, via Wikimedia Commons

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Consigliamo le Polis la civiltà micenea


In Introduzione alla storiografia greca: Erodoto, Tucidide, Polibio e le figure minori abbiamo analizzato le varie figure di storici e letterati antichi che ci hanno tramandato fondamentali nozioni per la strutturazione di una cronologia credibile. Naturalmente senza un buon supporto delle fonti (reperti) archeologiche portate alla luce da archeologi come Heinrich Schliemann e di Wilhelm Dorpfeld, fautore fra l’altro del metodo scientifico riguardante uno scavo archeologico, sarebbe impensabile riuscire a ricostruire precisamente ampi tratti del periodo storico considerato.

La fondamentale differenza fra le fonti archeologiche e quelle scritte, è che le prime sono considerate delle fonti “mute” come per esempio possono essere reperti e tracce che l’uomo ha lasciato nel suo cammino involontariamente. Ancora le fonti archeologiche sono suddivise in fonti materialistiche, fonti epigrafiche e numismatiche e ancora le già considerate fonti letterarie. Il lavoro di un archeologo grecista è riuscire a differenziare il “greco” dal “barbarico”, quest’ultimo inteso come ciò che viene dall’esterno: infatti, spesso durante uno scavo potevano/possono essere rinvenuti elementi totalmente estranei alla storia greca, arrivati in quel punto per caso; questi sono dei cosiddetti “elementi intrusivi” giunti magari attraverso le devastazioni locali. Questo problema, già caro agli storici greci, ad esempio ad Ecateo di Mileto citato da fonti di Strabone, che supponeva che nel passato arcaico la Grecia fosse stata abitata da barbari e ancora anche Erodoto considerava certa l’esistenza di popoli pre-ellenici e ipotizzava che i più antichi abitanti dell’Attica fossero in realtà i Pelasgi, popolazione successivamente ellenizzata.