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Categoria: Libri Recensiti

L’Aleph – Jorge Luis Borges

(…) Scesi di nascosto, rotolai per la scala vietata. Caddi. Quando aprii gli occhi, vidi l’Aleph.” “L’Aleph” ripetei. “Sì, il luogo dove si trovano, senza confondersi, tutti i luoghi della terra, visti da tutti gli angoli. Non rivelai a nessuno la mia scoperta ma vi tornai ancora. Il bambino non poteva supporre che quel privilegio gli era accordato perché l’uomo cesellasse il poema! (…) La verità non penetra in un intelletto ribelle. Se tutti i luoghi della terra si trovano nell’Aleph, vi si troveranno tutti i lumi, tutte le lampade, tutte le sorgenti di luce”.

Jorge Luis Borges 


Questa recensione è dedicata a Eugenio Dessy, il quale mi stimolò pervicacemente fino al punto in cui dovetti cedere le armi intellettuali all’idea che non si possono creare aspettative sufficientemente alte nei confronti del labirinto edificato da uno scrittore-minotauro, giacché le aspettative, essendo pensieri, non sono né alte né basse perché già parte di un labirinto che non si misura con il sistema metrico-decimale, creato ex novo dalla vittoria napoleonica sull’Ancient regime. 


L’Aleph è una raccolta di racconti di Jorge Luis Borges (1899-1986), edita per la prima volta nel 1949 e poi ampliata a più riprese fino a metà degli anni cinquanta. Si tratta indubbiamente di un’opera la cui lettura non risulta agile e non è pensata per essere tale. Allo stesso tempo, Borges offre al lettore una serie di racconti che sono legati da “somiglianze, similitudini e variazioni sullo stesso tema”. E’ impossibile ricostruire dettagliatamente ogni singolo racconto della raccolta, ma considereremo esclusivamente i nuclei tematici e formali che ci sembrano di maggior rilievo per chi si accosti per la prima volta a L’Aleph.

La bestia umana – Émile Zola

Non c’è che dire, è una bella invenzione [la ferrovia], si sanno più cose… Ma le bestie feroci restano bestie feroci, e avranno un bell’inventare meccanismi ancora più perfetti; nell’ombra vi saranno sempre delle bestie feroci.

Émile Zola


La bestia umana è un romanzo di Émile Zola, edito nel 1890. La storia del libro è incentrata sulle passioni violente dei protagonisti: una coppia sposata, Séverine e Roubaud, il macchinista Jacques Lantier e il brutale cavapietre Cabuche. Tutto il romanzo si svolge all’interno della ferrovia francese, tra Parigi e Le Havre.

La trama non è particolarmente complessa, sebbene sia elaborata in un lungo afflato unitario: Roubaud scopre che la moglie l’aveva tradito con un vecchio pervertito, il quale era un potente. Solo l’omicidio è capace di saziare la gelosia violentissima di Roubaud, il quale non si priva di sfogarsi contro la moglie, con una violenza tale che oggi anche la sola descrizione rischierebbe di scivolare nell’incomprensibile barbarie di tempi che sembrerebbero andati. Infatti, in tutto il romanzo, si trovano scene di violenza contro le donne che, sorprendentemente per un lettore contemporaneo, non sembrano essere né atti sorprendenti (per l’autore) né moralmente disdicevoli per i personaggi. E anche da un punto di vista legale non sembra che questi atti violenti e imperdonabili fossero avvertiti con la sensibilità attuale. Ad ogni modo, Roubaud uccide il vecchio pervertito in un treno, tagliandogli la gola con il coltello che Séverine gli aveva regalato.

The Making of Friedrich Nietzsche – Daniel Blue

This biography of Friedrich Nietzsche is traditional in the sense that it provides a narrative account of his early years, beginning before he was born and chronicling his development up to the age of twenty-four. It also embeds that life within larger intellectual, social, and political contexts, showing how these shaped and sometimes obstructed his progress in ways of which he was not always aware. (…) What makes this book new is that it takes a distinctive and practically unnoticed ambition of the early Nietzsche and seeks to give it a prominence commensurate with the value he assigned it himself.

The Making of Nietzsche – Daniel Blue

 

The Making of Friedrich Nietzsche è un libro del ricercatore Daniel Blue, edito dalla prestigiosa Cambridge University Press nel 2016. Si tratta di un’opera incentrata sulla biografia del giovane Nietzsche, dalla nascita al compimento dei 24 anni. La cesura dell’opera riflette ragioni sia biografiche, sia filosofiche. La ragione biografica è che, a soli 24 anni, Friedrich Nietzsche viene chiamato all’università di Basilea per una cattedra. Nonostante l’entusiasmo di tutti i più stretti amici e parenti di Nietzsche (la madre, la sorella e l’amico di sempre), egli non è particolarmente contento:

La costa degli schiavi – Torkild Hansen

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Quella volta ero appunto nel magazzino [dice Isert] per affari, e mi indicarono quello che rivolevano indietro e quello che intendevano cedere in cambio. E poiché quest’ultimo era un uomo giovane e bello, molto più giovane di suo padre, lo scambio venne subito concesso. L’infelice fu portato fuori in catene. Dio! Anche il trafficante più duro di cuore si sarebbe commosso, se fosse stato presente alla scena, quando il figlio riconobbe suo padre in catene. Gli si gettò al collo piangendo lacrime di gratitudine e di felicità, perché aveva la fortuna di liberare il proprio padre. Aprirono le catene, le tolsero all’uno e vi rinchiusero l’altro, che era calmissimo, e pregava il padre di non rattristarsi per la sua sorte.

La costa degli schiavi – Thorkild Hansen


La costa degli schiavi (1967) è il primo libro della trilogia dedicata alla tratta degli schiavi danese da parte di Thorkild Hansen, autore ingiustamente non sufficientemente conosciuto. Infatti, Hansen anche in questo libro dimostra di essere uno dei maggiori scrittori del XX secolo. Si può discutere sul fatto che la sua prosa, piana e senza orpelli letterari di alto rilievo, sia appunto troppo lineare per poter parlare di genio della letteratura. Ma non tutto nasce dall’uso della lingua, pure assai potente. E’ infatti difficile trovare libri pervasi da una implacabile ironia, dall’inizio alla fine. Per esempio, nel celeberrimo e celebratissimo Il gattopardo Tommasi di Lampedusa inizia con una prosa dominata da un sano distacco, da una contemplazione ironica della società patriarcale e aristocratica della Sicilia. Ma poi scivola in uno stile decadente, fino alla fine in cui tutto si annichila. Hansen no. Hansen resiste sino all’ultimo, coerentemente con lo stile che ha scelto. Quindi, anche solo per questo, andrebbe apprezzato. Ma poi Hansen aveva altra scelta?

The Forth Revolution | Information A very Short Introduction – Luciano Floridi

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The Forth Revolution How the Infophere is Reshaping Human Reality e Information A Very Short Introduction sono due libri di Luciano Floridi, professore all’Oxford Internet Institute, fondatore, si può dire, della filosofia dell’informazione. In questi due libri si può avere un assaggio, molto stringato ma abbastanza efficace, di alcune sue tesi particolarmente salienti. In questi due libri emergono pregi e difetti dell’attuale stato dell’arte della filosofia dell’informazione, che si sta declinando in vari progetti specifici come l’etica dell’informazione, l’etica della guerra dell’informazione, la filosofia politica nell’infosfera e così via.

Innanzi tutto, in The Forth Rervolution Floridi descrive la natura di alcune rivoluzioni tecnologiche, dalla rivoluzione agraria a quella industriale, in cui la cultura umana ha dovuto registrare dei sensibili cambiamenti. Rivoluzioni che sono state la conseguenza di alcuni cambiamenti non soltanto tecnologici, ma anche organizzativi e infine culturali. Inoltre, Floridi mostra come le rivoluzioni hanno portato ad una rivisitazione della nozione stessa di natura umana, pensata prima come eccezionale e poi diventata eccezionale in quanto totalmente eccentrica, cioè marginale almeno nel senso che sta ai margini di tutto quello che accade. La quarta rivoluzione è quella dell’informazione, ovvero dell’evoluzione delle tecnologie collegate alla produzione di artefatti efficaci a reperire, processare e conservare l’informazione (le ICTs, Information Comunication Technologies continuamente riproposte nella loro potenza di “rimodellare” il mondo).

Cyber Intelligence – Mario Caligiuri

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Cyber Intelligence Tra libertà e sicurezza è un saggio di Mario Caligiuri, professore all’Università della Calabria, esperto di intelligence e fondatore del Master in Intelligence all’Università della Calabria. Dopo l’importante volume collettaneo, edito da Rubettino e recensito qualche tempo fa su SF, Caligiuri si occupa della nuova frontiera dell’intelligence, ovvero l’attività si ricognizione, concentrazione, analisi dei dati provenienti dal mondo digitale, ovvero dai computer e da internet in particolare.

Il libro si concentra prima di tutto ad analizzare le linee di novità e di continuità della forma di intelligence, che richiede o impatta su tutta una serie di nuove tecnologie che stanno rivoluzionando la realtà pubblica e privata dei paesi sviluppati, occidentali o meno. Inoltre, le nuove tecnologie, tra tutte le Information Communication Technologies (ICTs), stanno rivoluzionando non soltanto il mondo della sicurezza, creando nuove opportunità e minacce, ma anche le relazioni umane, la società civile e, in particolare, la politica.

In retrospect The Tragedy and Lessons of Vietnam – Robert McNamara

mac3Il libro In Retrospect The Tragedy and Lessons of Vietnam è una ricostruzione del coinvolgimento americano in Vietnam, dall’amministrazione Kennedy sino all’allontanamento di Robert McNamara dalla carica di secretary of defence del governo di Lyndon B. Johnson. L’autore è lo stesso Robert McNamara, aiutato dallo storico Braian Van DeMark.

L’oggetto dell’analisi non è tutta la politica americana del periodo, per altro assolutamente denso di eventi sia in politica interna, sia in politica estera. Il libro si concentra solamente sul coinvolgimento americano nella guerra in Vietnam. Il libro è stato scritto, secondo l’autore, per aiutare a ricomporre le ferite ancora aperte di una guerra che ha segnato la coscienza degli Stati Uniti in modo indelebile. A tal punto che ancora oggi se ne portano le tracce ma non si vogliono analizzare in modo compiuto e definitivo, contribuendo all’oblio della storia, il cui fenomeno tremendo e deleterio è ben conosciuto in tutta Europa.

Caccia alla Bismarck. Kennedy L..

downloadCaccia alla Bismarck non è un libro su un particolare tipo di inseguimento o combattimento, come il titolo potrebbe aver suggerito a qualcuno. Caccia alla Bismarck è la storia dell’affondamento di una delle più grandi e spettacolari navi da battaglia (corazzata) della storia della seconda guerra mondiale e, quindi, in assoluto. Il libro è stato pubblicato nel 1973 da Ludovic Kennedy, personaggio della televisione inglese e giornalista.

La storia della grande corazzata della Kriegsmarine ha inizio il giorno del varo, in cui lo stesso Hitler tiene un discorso commemorativo e la nipote di Bismarck, il cancelliere tedesco da cui la nave trae il nome, fa da madrina all’evento. In sede operativa, la Bismarck viene affiancata dal Prinz Eugen, un incrociatore dalle linee simili a quelle della Bismarck. Le due navi attraversano i canali danesi per andare incontro alla loro missione, che era quella di affondare i convogli alleati. Gli USA non erano ancora entrati in guerra, ma la guerra in mare nell’Atlantico era già iniziata. Come già nella WWI, anche in questo caso la Germania tenta di costringere alla resa la Gran Bretagna attraverso un formidabile blocco navale. Ma se gli U-boote, i sommergibili tedeschi, sembrano riscontrare come sempre dei buoni risultati, non così vale per le navi di superficie.

Fino all’estremo – Joseph Conrad

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Fino all’estremo è un romanzo breve o racconto lungo di Joseph Conrad. Esso è stato stampato nel 1902, quando Conrad pubblica la serie delle sue prime opere. Fino all’estremo era parte della raccolta Gioventù. Si tratta, indubbiamente, dei lavori che hanno segnato l’esordio alla scrittura di uno dei maggiori scrittori della letteratura e anche in Fino all’estremo si ritrovano tutte le ragioni primordiali per cui Conrad può giustamente considerarsi uno dei massimi scrittori del XX secolo.

La vicenda del racconto è breve. Il capitano Whalley è un uomo di 65 anni, ormai ai limiti dell’età pensionabile. Non gli è rimasto nessuno nella crosta terrestre, a parte l’amatissima figlia. Egli continuava ad andare per mare più per diletto che per obbligo e per non accettare l’irrimediabile condizione di chi sta a terra. Tuttavia, l’amata figlia, che ogni volta lo riporta al pensiero dell’ancor più amata moglie, si ritrova in ristrettezze economiche. Sicché Whalley deve riuscire a mandarle qualcosa, fosse anche il frutto di un sacrificio solenne portato direttamente sulle sue vigorose spalle.

Le memorie di Barry Lyndon – Willam Thackeray

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William M. Thackeray (1811-1863) fu uno scrittore brillante, il cui distino difficile fu segnato dalla relazione tormentata con la moglie, priva di senno. Le memorie di Barry Lyndon fu un romanzo scritto per una rivista e pubblicato a puntate nel 1844. Da questo romanzo, non così tanto celebre in Italia, fu tratto il film Barry Lyndon (1975) di Stanley Kubrick, un indubbio capolavoro, sebbene fu un sufficiente fiasco al botteghino. In ogni caso, leggendo le pagine originali del libro si può capire perché uno spirito razionale e moralmente profondo, come Kubrick, avesse infine deciso di inscenare la storia narrata da Thackeray.

Le memorie di Barry Lyndon è un romanzo storico, ambientato circa cinquant’anni prima la nascita di Thackeray, cioè negli anni immediatamente precedenti e successivi la guerra dei sette anni. Redmond Barry è un giovane di una buona famiglia ma decaduta, egli si vanta continuamente nel romanzo di essere discendente dei re di Irlanda: “I presume that there is no gentlemen in Europe that has not heard of the house of Barry of Barryogue, of the kingdom of Ireland…”.[1]