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Categoria: Libri Recensiti

Lo scialle giallo – Storia della prostituzione – Braun Lasse

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La storia della prostituzione è una delle vicende più interessanti e meno studiate dalla storiografia professionale. Ciò, per diversi motivi. In primo luogo, sebbene essa sia la testimonianza di una parte importante della componente sociale, attraverso la quale si può capire meglio la natura umana nella relazione con il sesso, essa non compare in primo piano nelle vicende storiche rilevanti. Ammesso e non concesso che i grandi personaggi storici si siano mai avvalsi di prostitute, come personaggi di mediazione o come persone capaci di aver su di loro una certa influenza, ciò non sarebbe notato volentieri da nessuno. Infatti, è un fatto recente l’ammissione di certi politici alla loro attiva partecipazione a certi menage.

La guerra dei mondi – Herbert G. Wells

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Consigliamo – L’isola del dottor Moreau


Nessuno se lo aspettava, eppure la guerra era alle porte. Non era lo scontro tra due potenze umane, non era la guerra per la conquista di un territorio ambito. Era la guerra per la sopravvivenza della razza umana. Era iniziato tutto una sera, quando alcune esplosioni furono segnalate sulla superficie di Marte, il pianeta rosso che tutti ritenevano disabitato. Molti scienziati avevano pontificato, ragionato e argomentato contro la vita sul piccolo nostro vicino pianeta. Alle esplosioni seguì qualche giorno di quotidianità. La Terra era sospesa ad un filo, eppure nessuno lo sapeva né avrebbe mai pensato a qualcosa di simile. Il filo dell’esistenza quotidiana era ben teso e quasi pronto per esser reciso ma, ancora, apparentemente così solido.

Caccia grossa – Giulio Bechi

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Storia autobiografica del tenente dei carabinieri Giulio Bechi, toscano di origine, spedito in Sardegna per motivi non precisati. La storia si apre con Giulio che racconta dei propri sentimenti al principio del suo “viaggio” nel centro Sardegna, agli inizi del 1900. In cerca di una donna, che, comunque, non ricambia il suo affetto, Giulio Bechi lascerà il continente per giungere in una terra difficile, la cui civiltà è arcaica, i cui sistemi di comunicazione socialmente riconosciuti non lasciano molto spazio alla galanteria. Ma, soprattutto, sono la povertà, l’indigenza e il banditismo a costituire l’essenziale di quella vita che si stenta credere appartenga ad un paese che fa parte della più civile Europa. Il “viaggio” e il soggiorno di Bechi si trasformano nell’occasione di una riflessione sistematica sugli usi e costumi del centro Sardegna dell’epoca, pensieri e riflessioni di un uomo acculturato, avvezzo ad un livello di sofisticazione sociale diverso da quello dei paeselli del Supramonte.

Wallenstein – La tragedia di un generale della guerra dei trent’anni – Sergio Valzania

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Ascesa e caduta di uno dei più grandi faccendieri della guerra e della storia, abile uomo, svelto di ingegno, rapido nell’agire, duro e irreprensibile nei modi. Wallenstein è una delle figure centrali delle prime due fasi della guerra dei trent’anni, iniziata con la defenestrazione di Praga nel 1618 e terminata nel 1648. Uno degli avvenimenti storici che sconvolse il centro Europa a tal punto che la memoria storica della guerra sarà preservata immutata nel tempo, fino alla prima guerra mondiale. La brutalità degli eventi, come il saccheggio e la distruzione di Magdeburbo, rendono questa guerra uno degli avvenimenti più cruenti dell’intera storia europea, fatta di scontri fratricidi e continue rivalse vicendevoli.

Ontognostica e Ontomimesis. Prolegomeni ad una Noumenologia del teatro.

A cura di Franz E.         www.scuolafilosofica.com

Ontognostica e Ontomimesis

L’autore fornisce una sorprendente prospettiva ontologica: che oltre l’Essere vi sia una forza più alta: la Mimesis. A questa forza trans ontologica tutto il resto viene subordinato e assoggettato. L’attività principale di ogni aspetto ontico diviene pertanto la simulazione e la dissimulazione, al qual vertice sta la Mimesis. Secondo ipostasi precise essa si esprime dapprima nell’Essere, poi negli enti e infine nella coscienza. Ontomimesis sarà pertanto l’intrinseca attività di finzione dell’Essere verso se stesso.

Il monte Nous. Franz E.

A cura di Franz E. www.scuolafilosofica.com                  www.audaxeditrice.com

Michele Vicentini fu poeta, cantore, alpinista solitario, liutaio e scrittore.

Prima di morire suicida all’età di 26 anni concepisce un racconto che tratta dell’ascesa al monte Nous, archetipo della vetta intesa come conoscenza e Verità.

Scelse come luogo della morte un monte a lui caro, il Monte Jou di Fau, alle pendici del Monte Grauzaria, dove deliberatamente, come atto reale e simbolico, si è immolato alla Montagna che lui riteneva sacra. Nei mesi precedenti alla morte traccia mentalmente le linee essenziali di questo racconto, non fa in tempo a scriverlo ma descrive il corpus all’autore. Questi, dopo la morte di Vicentini, ne riprende l’idea e la sviluppa. Gole sperdute, pareti insuperabili, prove iniziatiche da superare, e ancora creature fantastiche e bivacchi irraggiungibili sono le tappe del lungo cammino dell’ascesa. Personaggi vetusti e millenari accompagnano il protagonista: Oberon, Azazel, l’alpinista senza volto.

De elica – Le basi esoteriche della prospettiva

Di  Franz E.             www.scuolafilosofica.com

IL TESTO

L’autore si interroga sul perché l’intelligenza della natura scelga di adottare, in molte delle sue espressioni, la forma dell’elica e della spirale.

Partendo dalla convinzione che il linguaggio della natura non mente, indaga nella storia e nei fenomeni biologici dove compare la geometria di elica e spirale.

In seguito compara queste osservazioni con i Miti degli antichi.

Recensione di La Fiamma della Discordia.

L’ardore soprattutto, tra disarmonie dalla puntuale determinatezza e sboccatamente sempre provocanti giochi di stropicciate – però molto naturalmente, come una camicia di lino – citazioni. Allora molto cinema: a partire dalla frigida ma felina figura del ruggente (anche?) Man with No Name, attraversando classicissimi Citizen Kane e Gone with the wind, sguardi sex tutto felliniani, un finale che ricorda una performance dada – un pò alla Antonioni di Blow-up –, e prima (?) un inizio di provocatorie (?) scomposizioni di certi a priori eternissimi anche nel cinema – seppur già discussi in modo drammaticamente onirico dal Lynch che forse poi non fa che ripetere ancora ed ancora quei primi 15 minuti di Bunuel che già da subito discutono tutto – tra duelli che francamente somigliano più a scontatissime (ormai) variazioni madelaine che a momenti d’intramontabile pathos tutto west (però qui sta l’abilità del rinnovare consapevole?): e forse qualcosa di nuovo sotto il sole: ovvero una contro-geometria rigorosissima tutta imposta – al cinema – però  molto delicatamente.

Recensione di “L’incredibile tesoro dell’Isola dei Ratti.”

L’incredibile … che cosa? Esso stesso – questo è subito detto, qui però mostrato: il che significa trasfigurato in un divenire che già diviene essenzialmente immagine. Ovvero altrimenti detto: un’indicazione viva del trasformarsi del tutto attraverso una sorta d’autodigestione (detto per inciso, ricorda da vicino il Re Baldoria del giovane Marinetti, che terribile divora se stesso) – con un ‘Prost!’ a Kubrick e al suo (e nostro) vertiginoso eterno ritorno (dell’eguale?), Kubrick che siede magari al tavolaccio improbabile dove discutono (sempre delle stesse cose?) importuni ma liliali e Vico e Arbasino e Nietzsche (che stupendo tavolaccio!).

Prima che passi la notte – Enrico Pili

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Consigliamo – Hinterland Sei di Enrico Pili


Notte di san Lorenzo: mentre si allestiscono i grandi fuochi, il corpo ancora caldo del sindaco giace disteso in una pozza di sangue all’ interno del palazzo comunale di Hinterland Tre. Suo malgrado Silvio Diaz si ritrova ad esser il maggiore indiziato, il tutto solo per avere osato recuperare la sua cara amica, la pipa, proprio nel posto sbagliato, al momento sbagliato. La storia prosegue quindi seguendo il filo conduttore dei pensieri del malcapitato, in cerca del vero colpevole.