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Categoria: Libri Recensiti

Recensione di The Travels Of Reverend Olafur Egilsson

Estate 1627, Islanda. Corsari africani algerini arrivano – forse per scommessa – fino alle coste meridionali dell’isola e catturano circa quattrocento abitanti, uccidendone una quarantina, al fine di venderli come schiavi una volta tornati in patria. Il vecchio prete luterano, Olafur Egilsson (nato nel 1564), viene catturato insieme agli altri. Le vicende del rapimento, del trasporto e della vendita degli islandesi sono registrate nel resoconto scritto dal prete, insieme a quelle relative al viaggio da esso compiuto fino in Danimarca, coll’intento più o meno favoloso di riscattare i familiari attraverso il denaro da chiedersi al Re (l’Islanda, a quel tempo, era sotto la Danimarca).

Le avventure di Oliver Twist – Charles Dickens

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Quale esempio eccellente del potere dell’abito fu il piccolo Oliver Twist! Avvolto nella coperta che fino a quel momento era stata la sua sola protezione, sarebbe potuto essere tanto il figlio di un nobile, quanto il figlio di un accattone; anche l’estraneo più sicuro di sé avrebbe trovato difficile stabilire quale fosse il suo posto nella società. Ma, dopo che era stato infagottato nelle vecchie fasce di cotone, ingiallite a furia di essere adoperate, venne a essere in tal modo segnato, etichettato e destinato al proprio posto: un bambino a carico della parrocchia, un orfano dell’ospizio, l’umile servo mezzo morto di fame la cui sorte a questo mondo sarebbe stata quella di essere maltrattato e disprezzato da tutti, e mai compatito da nessuno.

 Charles Dickens

Le avventure di Oliver Twist è uno dei più celebri romanzi di Charles Dickens uscito a puntate in una rivista letteraria tra il 1837 e il 1838. Nel romanzo vengono narrate le vicende di Oliver Twist, un piccolo orfano abbandonato nel mondo. Costui viene al mondo e la madre muore. La vita di Oliver inizia, così, nel peggiore dei modi quasi nel peggiore dei mondi, perché almeno nell’Inghilterra del XIX ci poteva essere la speranza di venire salvati miracolosamente, a differenza degli abitanti del terzo mondo di oggi. Oliver mangia poco ed è abbandonato alle inadempienti cure del sistema parrocchiale inglese, gestito da individui come il signor Bumble, signore rispettabile solo nell’abito ma tra i più capaci nel far apparire giuste le proprie speculazioni personali. Dopo che Oliver viene sorteggiato tra i compagni come loro rappresentante, e che è costretto a chiedere al personale di ricevere più cibo, è osteggiato dai gestori dell’istituto. Dopo essere stato punito severamente per l’atto di ribellione, viene ceduto ad un lavoratore di pompe funebri. Ma neppure questa sistemazione sembra ottimale, laddove il suo padrone lo maltratta ancora di più e lo costringe ad un’esistenza fatta di morti diseguali e soprafazione egualitaria tra i vivi. Dopo qualche tempo, Oliver riesce a scappare e si dirige a Londra, città nella quale sperava di poter trovar rifugio. Dopo essere giunto all’estremo delle sue forze, viene abbordato da un giovane ladruncolo. Costui lo conduce dal signor Fagin, un vecchio ebreo che teneva vari giovani con sé, addestrandoli all’illustre professione del latrocinio. Il mondo del vecchio Fagin è fatto di ladri, esseri turbolenti, e donne poco raccomandabili, tra cui la giovane Nancy e il signor Sikes.

L’isola del tesoro – Robert Luis Stevenson

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Consigliamo l’immortale Dottor Jeckyll e Mister Hyde


L’isola del tesoro è un romanzo di Robert Luis Stevenson, edito nel 1883. Esso occupa un posto unico all’interno dei classici della narrativa di ogni tempo e di ogni società. Ben al di là di un semplice romanzo d’avventure per ragazzi, esso rientra all’interno di quei lavori che, grazie al genio di uno solo, hanno nobilitato tutta l’umanità.

Il giudizio morale. Intervista a Luca Surian

Pensiamo che il Prof. Luca Surian, psicologo e ricercatore dell’Università di Trento, abbia saputo, con la sua introduzione sullo stato della ricerca in psicologia morale – pubblicata per il Mulino con il titolo “Il giudizio morale” (2013) – realmente fornire al lettore utili stimoli per avvicinarsi alla materia, o per farsi una prima idea, ma vera (e vera perché chiara), dei temi in argomento.

Lo strano caso del dottor Jeckyll e del signor Hyde – Robert Luis Stevenson

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Consigliamo L’isola del tesoro di Stevenson


Sebbene io fossi intimamente doppio, non ero in nessun caso un ipocrita; questi miei due aspetti erano perfettamente in pace fra loro; ero sempre me stesso, sia quando mettevo da parte ogni ritegno e sprofondavo nel fango, che quando mi affaticavo, alla luce del giorno, per il progresso della scienza o per alleviare la sofferenza e il dolore.

Robert Luis Stevenson

Londra, XIX secolo. Il signor Utterson passeggia placido con un suo amico. Entrambi sono persone pacate, silenziose, normali, prive di interessi perché potrebbero condurli in luoghi sconvenienti. La loro condizione abituale è quella di vivere, e rivivere ogni giorno la vita del giorno precedente. Utterson è lo specchio della sicurezza della vita quotidiana, ancorata alle rutine e alle virtù che conducono un uomo ad essere un’entità qualunque. Però l’esistenza di Utterson verrà minata dalla curiosità: il signor Enfield, l’amico, gli racconta uno strano accadimento. Qualche tempo prima aveva incontrato un uomo deforme, ma la cui deformità non stava nell’aspetto quanto nello spirito: egli era capace di trasmettere un senso di genuina repulsione al solo sguardo. Quest’uomo dall’aspetto ripugnante è il signor Hyde. Costui aveva la capacità di lasciare profondamente disgustati gli astanti, per quanto costoro non potessero in prima istanza afferrarne il motivo: 

La guerra dei trent’anni – Georg Schmidt

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Conclusa la pace, venne il tempo dei bilanci, che erano avvilenti: c’era la mancanza di uomini, bestiame, case e cibo. Vaste zone erano spopolate, macerie e cenere dovunque. Per la gente dell’epoca il 1648 segnò una cesura profonda, che avrebbe fatto sentire a lungo i suoi effetti. Anche se i racconti coevi sulle atrocità inimmaginabili, sulle sofferenze della popolazione, su orrore, povertà e miseria estrema tendono spesso a esagerare, rimane comunque l’impressione di un terrore individuale e diffuso. Per il popolo tedesco la guerra dei Trent’anni è un trauma dei cui effetti si risente fino al Novecento.

Georg Schmidt

Il libro La guerra dei trent’anni è un’introduzione alla storia di uno dei più grandi scontri europei. Il lavoro è suddiviso in cinque capitoli. Il primo, La Germania nell’età confessionale, tratta delle cause che hanno portato alla guerra, in particolare quelle immediatamente vicine allo svolgersi dei fatti della rivolta boema: i problemi dell’elezione dell’Imperatore, le condizioni economiche e geopolitiche generali e il generale quadro di assestamento delle fedi religiose, rivolgimento dovuto alla riforma protestante avviata da Martin Lutero il secolo precedente e non sufficientemente risolta.

La sorellina – Raymond Chandler

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Ritornai nella grande sala e tastai la rivoltella che aveva appena sparato. Era abbastanza fredda. Quanto al signor Steelgrave, cominciava ad aver l’aria di voler rimanere morto in definitiva.

Raymond Chandler

Il detective Philip Marlowe viene assunto da una giovane ragazza dai modi affettati, convenzionali e piuttosto premurosa sottopelle. La giovane è “la sorellina” di Orrin Quest, un giovanotto apparentemente ben avviato e che, invece, finisce su una strada piuttosto pericolosa, in un giro di malviventi. Marlowe è incaricato di ritrovare Orrin, il quale, con la sua assenza e con il suo silenzio, ha lasciato madre e sorella in grandi ambasce. Ma subito Marlowe si rende conto di trovarsi impelagato in un caso assai pericoloso: ritrova cadaveri e morti ammazzati, quasi fosse una cosa normale. Il tutto solo per venti dollari. Ce la farà?

La guerra di Corea – Steven Hugh Lee

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Coloro che parteciparono al conflitto coreano non hanno ancora siglato un trattato di pace e fino a quando questo non si verificherà, non ci potrà essere un’epoca di pace duratura né per le due Coree né per il mondo intero.

Steven Hugh Lee

Il libro La guerra di Corea intende essere un’introduzione alla storia della guerra tra la Corea del Nord e la Corea del Sud, iniziato ufficialmente nel 1950 e terminato, ufficialmente, nel 1953. Nel libro si ripercorrono le tappe fondamentali che hanno portato all’avvento dello scontro bellico tra le truppe ONU e le truppe nord Coreane e che ha visto la diretta partecipazione delle potenze protagoniste della guerra fredda, USA, URSS e Cina.

Don Chisciotte della Mancia – Miguel de Cervantes

DonQ


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Fate in modo che, leggendo la vostra storia, il malinconico si senta invitato a ridere, l’allegro lo diventi ancora di più, l’ignorante non se ne stufi, e chi è colto ne apprezzi la trama, il serio non la disprezzi, né il saggio manchi di lodarla.[1]

Miguel de Cervantes

Don Chisciotte della Mancia è considerato il primo romanzo della storia della letteratura occidentale. Il libro, diviso in due parti, narra le vicende del cavaliere errante, Don Chisciotte, e del suo scudiero, Sancio Panza. La trama del romanzo si impernia attorno ai due personaggi, entrambi inscindibili e centrali.

La storia del Don Chisciotte della Mancia (da ora solo Don Chisciotte) prende avvio dalla follia di un possidente, un piccolo proprietario, che non si chiamava Chisciotte: “Pare che di cognome facesse Chisciada o Chesada, ma non c’è accordo fra gli autori che se ne occupano, e altre verosimili congetture lo darebbero per Chisciana. La cosa, a dire il vero, ha poca importanza…”[2] Egli era un cavaliere con non troppi averi. Il signor Chisciotte aveva letto moltissimi libri sulla cavalleria errante, sia i celebri che i meno celebri, e aveva tratto tante suggestioni da renderlo incapace di credere che i libri di cavalleria fossero solo finzioni. Dal principio, dunque, iniziò a congetturare sulla realtà di quelle storie, pensandole reali, poi passò a credere che anche nel suo presente esistessero tutte quelle bizzarre figure che sussistevano nelle storie e leggende della cavalleria errante: giganti, fate, maghi, incantatori, donzelle da amare, grandi principesse, draghi e via dicendo. “Il suddetto cavaliere, nei suoi momenti d’ozio (che prendevano la maggior parte dell’anno), si dedicava alla lettura di romanzi cavallereschi, con tanta intensità e piacere che trascurare quasi del tutto la caccia e anche l’amministrazione dei propri beni…”[3] Ciò fino a quando non decide di entrare anch’egli nell’onorevolissimo mondo della cavalleria errante: “Alla fine, ormai del tutto fuori di sé, maturò la più strampalata idea che potesse nascere nella mente di un pazzo: per accrescere la sua reputazione e servire la patria, gli sembrò conveniente e necessario farsi cavaliere errante e andare per il mondo, cavalcando in armi e cercando avventure. Si sarebbe cimentato nelle stesse imprese dei cavalieri dei suoi libri, riparando ogni genere di ingiustizie, affrontando difficoltà e pericoli che, una volta superati, gli avrebbero conferito onore e fama per l’eternità”.[4]

A scuola con i Re – Educare e rieducare attraverso il gioco degli scacchi – A cura di Giuseppe Sgrò

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Il libro A scuola con i Re è un lavoro monumentale, un manuale esaustivo per chiunque intenda insegnare gli scacchi e voglia possedere un quadro teorico e concettuale per affrontare problemi tecnici e pratici della didattica scacchistica. Da un lato, dunque, il libro fornisce una cornice teorica a sfondo didattico, da un altro esso vuole trasmettere e tramandare le esperienze più significative di chi ha svolto attività di educazione e rieducazione sul campo, all’interno di istituti scolastici o penitenziari, in particolare: “Quest’opera nasce dall’esigenza riscontrata in Italia in ambito educativo, rieducativo, preventivo, formativo, sportivo, nei contesti scolastici, aziendali, clinico-sanitari e carcerari, di avere uno strumento testuale scientifico teorico-pratico ragionato, organico e completo, senza precedenti a livello mondiale, per ideare, strutturare e realizzare progetti psicoeducativi attraverso il gioco degli scacchi e il contesto scacchistico (…)”.[1] La partizione del libro è così giustificata: nella prima si forniscono i “fondamenti teorico scientifici” e nella seconda “esperienze pratiche e di ricerca”.