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Categoria: Libri Recensiti

Fanteria dello spazio – Starship Troopers – Heinlein

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Consigliamo 1984 di Orwell


Fanteria dello spazio è un libro di fantascienza edito nel 1962 dello scrittore Robert Heinlein. La trama è piuttosto lineare: il soldato Juan Rico, noto Johnny, è un soldato della fanteria mobile. Il romanzo, scritto con un narratore in prima persona, riporta le esperienze del soldato Johnny (il soldato par excellere americano) che da recluta “per caso” arriva a ricoprire il ruolo di comandante.

Fuori fuoco L’arte della guerra e il suo racconto – Oliva

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Vuoi leggere la monografia che contiene questo testo? Filosofia pura della guerra!


Fuori fuoco L’arte della guerra e il suo racconto è un saggio di Maddalena Oliva nel quale viene spiegato il rapporto tra l’immagine della guerra veicolata nei media attuali e l’evento militare. Il saggio si articola in sei parti.

Nell’Introduzione Visioni incrociate tra l’arte della guerra e il suo racconto vengono presentati tre nuclei tematici ricorrenti: (1) il sistema geopolitico attuale è causa (efficiente) o effetto (nei modi) di uno stato di “guerra globale permanente” in cui i termini di “pace” e “guerra” tendono a fondersi e diventare sostanzialmente irriconoscibili:

L’ultima di queste è, a seconda delle definizioni, “la guerra totale permanente” – formula banale ma che nota una dimensione pervasiva, continuamente protratta nel tempo e nello spazio – che apre uno scenario in cui tutti i termini e le distinzioni tradizionali sembrano girare a vuoto (dalla cancellazione dei limiti fra pace e guerra, interno e esterno, civile e militare, stati in grado di “dichiarare la guerra” e stati che possono “firmare la pace”, alla redistribuzione al di là di ogni dimensione stabile dell’asse amico/nemico).[1]

Il castello – Franz Kafka

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Consigliamo La metamorfosi di Kafka


“Lei è molto severo” disse il sovrintendente, “però moltiplichi pure per mille la sua severità, e non sarà ancora niente a confronto con la severità che l’autorità esercita con se stessa. Solo un assoluto estraneo può formulare una domanda come la sua. Se esiste un’autorità di controllo? Ma se sono tutte autorità di controllo! Certo, il loro compito non è quello di scoprire errori nel senso grossolano della parola, perché di errori non se ne fanno, e anche posto che una volta avvenga un errore, come nel caso suo, chi può dire, in definitiva, che si tratti di un errore?”

Franz Kafka

Il castello di Franz Kafka è un romanzo incompiuto composto nella prima metà del XX secolo. Il romanzo si sviluppa su una trama quasi indescrivibile. K. è l’agrimensore, così crede, di un villaggio innevato e senza nome di cui si sa per certo che è governato dai signori di un castello. Il castello è ben visibile dal villaggio ma quando K. prova a raggiungerlo scopre che la via principale non raggiunge l’imponente struttura. K. si ritrova presto a vivere in un villaggio in cui le persone si comportano nei modi più insoliti pur mantenendo un’apparenza di normalità e così la percepisce lo stesso K.. K. stesso ha grandi difficoltà a camminare, spesso si deve letteralmente aggrappare ad altri per camminare. Ma non è l’unica difficoltà del personaggio principale: costui si sente sempre un estraneo, emarginato, limitato. Ogni suo fine è frustrato da rallentamenti nella successione degli eventi, rallentamenti che determinano l’impossibilità di raggiungere lo scopo. Agli inspiegabili rallentamenti si alternano evoluzioni imprevedibili dello sviluppo degli eventi, come quando K. cerca di parlare con il potente Klamm ma non ci riesce in alcun modo perché Klamm, già membro influente del castello, può essere visto solo da chi vuole lui.

La fattoria degli animali – George Orwell

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Consigliamo 1984 di Orwell


La fattoria degli animali è uno dei massimi capolavori della prosa letteraria del XX secolo, scritto da George Orwell e pubblicato in Inghilterra nel 1945, quando l’Inghilterra e l’Unione Sovietica erano paesi vincolati da patti di alleanza durante il secondo conflitto mondiale.

Il romanzo breve è ambientato in una fattoria inglese in un periodo storico non precisamente collocato. La fattoria padronale, così chiamata al principio, era di proprietà di un certo Jones, uomo rozzo e dai modi brutali. Gli animali furono chiamati a raccolta dal vecchio verro, il Vecchio Maggiore, un grande maiale dalle lunghe zanne, ormai al termine della vita e con alle spalle una vita onorata, spesa nel migliore dei modi, almeno per quelli relativi all’esistenza di un suino. Costui inizia un discorso destinato ad avere un grande seguito nella coscienza e nell’immaginazione: gli animali sono sfruttati, senza un avere, senza una speranza. Questo è colpa del sistema repressivo e organizzativo imposto dall’uomo:

Il maestro di go – Yasunari Kawabata

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Consigliamo Breve trattato sulla sottile arte del Go


Il maestro di go (1942) è un romanzo del premio nobel Yasunari Kawabata, nel quale viene narrata la storia dell’ultima partita di uno dei più grandi giocatori di go della storia, “Il maestro Shūsai, il ventunesimo discendente della famiglia degli Hon’inbō”.[1] Il gioco del go è uno dei più antichi giochi di strategia conosciuti, se non il più antico: “La nascita del Go è databile tra il 4000 ed il 3000 a.C., nello stesso momento in cui nacquero sulle rive dello Hoang Ho la matematica e l’astronomia cinesi. Altre congetture ne collocano l’origine in Tibet od in luoghi sempre però nell’area di influenza della cultura cinese”.[2] Essi non sono sostanzialmente paragonabili al più noto gioco di strategia dell’Occidente: gli scacchi.

Il deserto dei Tartari – Dino Buzzati

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Consigliamo l’immortale Nostromo


Fino ad allora egli era avanzato per la spensierata età della prima giovinezza, una strada che da bambini sembra infinita, dove gli anni scorrono lenti e con passo lieve, così che nessuno nota la loro partenza. Si cammina placidamente guardandosi con curiosità attorno, non c’è bisogno di affrettarsi, nessuno preme di dietro e nessuno ci aspetta, anche i compagni procedono senza pensieri, fermandosi spesso a scherzare. Dalle case, sulle porte, la gente grande saluta benigna, e fa cenno indicando l’orizzonte con sorrisi d’intesa; così il cuore  comincia a battere per eroici e teneri desideri, si assapora la vigilia delle cose meravigliose che si attendono più avanti; ancora non si vedono, no, ma è certo, assolutamente certo che un giorno ci arriveremo.

 Dino Buzzati

Il deserto dei Tartari è un libro di Dino Buzzati edito per la Rizzoli nel 1940. La trama del libro è assai lineare:[1] Giovanni Drogo, giovane ufficiale, viene spedito alla fortezza Bastiani, ai confini estremi di un regno dai contorni e geografia non precisati. Al principio Giovanni non è particolarmente felice di insediarsi nella fortezza. Già l’abbandono della casa natia, con i parenti e gli amici e una potenziale futura moglie, gli lasciano un senso di smarrimento privo di compenso che egli stesso intuisce ma non comprende. Chiede immediatamente il trasferimento, ma gli viene sconsigliato per ragioni di carriera: è possibile, certamente, ma perché doverlo fare subito? Meglio aspettare qualche mese, quattro possibilmente, così da dare l’aria di aver svolto il minimo di tempo del servizio per poi potersi congedare dalla fortezza senza macchie.

Uno scrittore singolare: Joseph Conrad

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Il mare si stendeva lontano, immenso e caliginoso, come l’immagine

della vita,con la superficie scintillante e le profondità senza luce”.

                                                                                                                 J. Conrad

Introduzione

Fino alla prima metà del Novecento Conrad era considerato uno scrittore di storie di mare, sotto il segno dell’ esotismo e del pittoresco. Veniva visto sotto l’etichetta riduttiva di un “Kipling dei mari del Sud”, mentre oggi è riconosciuta la complessa problematica della narrativa conradiana.

Conrad2

Caso più unico che raro, Joseph Conrad diventa un maestro della letteratura inglese, scrivendo in una lingua non sua, appresa quando era già adulto. Il suo tema fondamentale è la solitudine dell’individuo, in balìa dei colpi ciechi del caso, di cui il mare è spesso eletto a simbolo. I suoi personaggi sono spesso collocati in situazioni isolate o confinate. L’eroe solitario di Conrad è quasi sempre un fuggiasco o un reietto, segnato dalla sventura o dal rimorso, stretto parente dell’angelo caduto caro ai romantici, che conquista la sua identità affrontando con stoicismo le prove che il destino gli riserva. Conrad ha scritto romanzi e novelle dove è rappresentata la lotta dello spirito umano in un universo indifferente, con una prosa originale che introduce nella letteratura inglese una tragica sensibilità di tipo non inglese.

Lazzaro, vieni fuori – Andrea Pinketts

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Consigliamo La fuga di Goodis e Filosofia e letteratura a confronto di Chiara Cozzi


Lazzaro, vieni fuori è il primo romanzo pubblicato da Andrea Pinketts, poliedrico autore e letterato italiano. Questo libro, pubblicato nel 1992, ha aperto le porte del successo all’autore milanese che inizierà la sua attività letteraria col suo celebre personaggio Lazzaro Sant’Andrea, protagonista di mirabolanti ed emozionanti avventure e disavventure. Dunque romanziere di successo, ma non solo; negli ultimi anni ha infatti intrapreso la carriera televisiva con diverse collaborazioni: citiamo fra queste quella con Alessandro Lucarelli, nella trasmissione Blu notte.

Il padrino – Mario Puzo

Padrino

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Consigliamo La fuga di Goodis


L’amicizia è tutto. L’amicizia è più del talento. E’ più del governo. E’ quasi uguale alla famiglia. Non dimenticarlo mai.

Don Vito Corleone

Il Padrino è il celebre romanzo di Mario Puzo, edito nel 1969, nel quale vengono narrate le vicende della famiglia Corleone a cui capo sta Don Vito, il padrino. Il libro è la storia degli ultimi anni di vita di Don Vito Corleone. Il romanzo inizia con il matrimonio della famiglia della figlia di Don Vito, Connie Coreleone, con il giovane Carlo Rizzi, un uomo non particolarmente ben visto dal Don e non senza buone ragioni, laddove costui non avrà riguardo alcuno per la moglie sia per le ripetute percosse fisiche che per i più svariati tradimenti. Il matrimonio è l’occasione di riunione di tutti i membri della famiglia.