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Categoria: Libri Recensiti

L’atomo sociale – Mark Buchanan

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Consigliamo Nexus dello stesso autore e un articolo sulla filosofia dei Social Media


L’atomo sociale è un libro edito da Mondadori nel 2008 ed è un saggio di “fisica sociale”, un termine che piacerebbe molto all’autore stesso. E’ un testo di divulgazione scientifica e non ha la pretesa di esaustività rispetto ai diversi ambiti considerati. Infatti, per tratteggiare le caratteristiche salienti dell’atomo sociale (cioè, dell’essere umano) Buchanan si avvale di studi di natura estremamente eterogenea: analisi delle strutture sociali, sociologia, fisica, psicologia, economia comportamentale. Il fine ultimo del lavoro è quello di riuscire a far emergere comportamenti complessi di reti sociali eterogenee a partire da una riduzione fondamentale dei comportamenti “semplici” dei singoli atomi. Stabilire i limiti e le potenzialità di un tale approccio è quanto cercheremo di trarre in questa sede.

Il borgomastro di Furnes – George Simenon

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Consigliamo Il defunto signor Gallet di Simenon


Il borgomastro di Furnes è un romanzo di Geroges Simenon, pubblicato dalla Adelphi. Il romanzo è incentrato sulla figura del sindaco di un paese belga, Furnes, il quale è arrivato a detenere il potere supremo della sua cittadina. Tuttavia, la sua vittoria totale passa dall’annientamento definitivo del suo principale avversario politico. L’occasione gli giunge quando un giovane chiede udienza in casa sua per una questione di soldi: egli ha avuto una relazione sessuale con la figlia del rivale di Terlink, il borgomastro. Tuttavia il giovane non ha i soldi per poter mantenere la ragazza e vorrebbe trovare una soluzione alternativa. Terlink, con la sua consueta freddezza, gli rifiuta il denaro semplicemente perché non vedeva alcuna ragione per doverglielo prestare. Il ragazzo si suicida, mantenendo la sua parola, dopo aver tentato di assassinare la ragazza. Da questo prende avvio un duplice percorso. Da un lato Terlink ha riportato la vittoria totale, ma un altro egli ne riuscirà sconfitto attraverso una strada che egli stesso non avrebbe considerato, semplicemente perché era un uomo i cui sentimenti erano stati regolamentati e filtrati da soli interessi di natura materiale, sui quali aveva una grande capacità di controllo. Eppure, la situazione sfugge di mano a Terlink e la natura sentimentale dell’uomo di potere finirà per condannarlo non semplicemente alla sconfitta umana ma anche politica. Se solo avesse voluto…

La nascita dell’intelligence economica francese. Gagliano G.

La nascita dell’intelligence economica francese è un libro di Giuseppe Gagliano, presidente del Cestudec (Centro Studi Strategici De Cristoforis) e autore di numerose pubblicazioni del settore. Il volume è edito da Aracne nel 2013. L’opera è strutturata in due parti: la prima ripercorre la genesi storica dell’intelligence economica (IE) francese secondo le interpretazioni di Nicolas Moinet e Hélén Masson, rispettivamente. Nella seconda parte si riporta il rapporto Martre che “costituisce l’atto di fondazione dell’intelligence economica in Francia”.[1]

Il fine globale del lavoro è quello di rendere disponibile al lettore italiano interessato alcune tra le principali interpretazioni della scuola francese di (IE), in particolare quella che ha portato i maggiori sviluppi operativi. Il fine ideale è di natura strettamente interna alla nostra nazione, ovvero aumentare il dibattito sullo sviluppo di un pensiero di (IE) italiana:

Con questa pubblicazione il Cestudec si propone di stimolare un fruttuoso e fecondo dibattito anche in Italia per l’intelligence e la guerra economica secondo l’interpretazione francese nell’auspicio che, anche nel nostro paese, in tempi ragionevoli, possa prendere vita una istituzione analoga per finalità e metodologia alla Scuola di guerra parigina.[2]

Il fine del libro è, di per sé, di grande importanza. Con la dissoluzione del blocco sovietico si è assistito ad un periodo in cui la potenza americana sembrava doversi imporre come unica superpotenza. Sebbene ancora oggi gli USA rimangono il paese con il più grande arsenale militare, la guerra sembra aver cambiato veste almeno parzialmente. Con la presenza delle armi atomiche il limite autoimposto alla violenza non sembra aver di per sé scongiurato la possibilità di costituire nuclei di interesse favorevoli a nuove tipologie di guerra. In altre parole, l’equilibrio atomico non ha fatto largo ad un’epoca di pace. Inoltre, la potenza degli USA sembra essere sempre più sottopressione e in discussione per molteplici aspetti, il che lascia intendere che l’attuale ordine mondiale sia solo transitorio.

Recensione di Scheler, M. Pudore e sentimento del pudore

Di Scheler, quello pubblicato l’anno scorso da Mimesis, tradotto in italiano a cura di Maria Teresa Pansera, col titolo Pudore e sentimento del pudore, è uno scritto che apparve postumo nel 1933. Siamo comunque di fronte al miglior Scheler, filosofo che seppe con intuizione prodigiosa e massima capacità analitica indagare attorno alla vita emotiva e mentale dell’uomo.
Pudore e sentimento del pudore è un’organica raccolta di scritti che compongono lo svolgimento di un’indagine sottile, condotta con mirabile ingegno analitico, attorno al tema dell’essenza del pudore, del sentimento del pudore, ma, in definitiva, dell’uomo e delle sue relazioni amorose.

Dedalus Ritratto dell’artista da giovane – James Joyce

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Consigliamo Gente di Dublino


Si era cacciato, vagabondando, in un labirinto di viuzze strette e sudice. Dai vicoli osceni sentiva scoppi di rauco tumulto, di risse e la canzone strascicata di ubriachi. Continuò ad avanzare, non scosso, domandandosi se era venuto a finire nel quartiere degli ebrei. Donne e ragazze vestite di lunghi abiti vistosi attraversavano la via da una casa all’altra. Passavano con indolenza, profumate. Lo prese un tremito e gli si offuscarono gli occhi. Sorgevano al suo sguardo agitato le fiamme a gas, gialle contro il cielo nebbioso, e bruciavano come davanti a un altare. Dietro le porte e nei corridoi illuminati c’erano gruppi, addobbati come per un rito. Era in un altro mondo: si era svegliato da un letargo di secoli.

 James Joyce

Dedalus Ritratto dell’artista da giovane è un romanzo autobiografico di James Joyce, tradotto con grande perizia da Cesare Pavese. La storia di Stephen Dedalus è quella di un giovane irlandese cresciuto all’interno della cultura propria dell’isola, così divisa tra un cattolicesimo ortodosso e l’amore rinascente verso le radici celtiche che sfociarono in un rinnovato e forte senso nazionalista, pur estraneo alla sensibilità di Stephen.

Il libro può essere diviso idealmente in cinque parti, scandite anche da vistose differenze nello stile. La prima parte racconta l’infanzia di Stephen, vissuta tra la casa e la scuola, periodo durante il quale Stephen già sembra possedere una coscienza introversa, schiva ma anche profondamente sensibile alla realtà e al dovere. La seconda parte narra l’esperienza di Stephen all’interno del collegio dublinese dei gesuiti, dopo che i genitori si erano trasferiti a Dublino. La terza considera il mutamento adolescenziale nel duplice aspetto della presa di consapevolezza di una nuova prorompente sessualità e dei tumulti di una coscienza sensibile e divisa tra le nuove passioni e il senso religioso propriamente cattolico, in cui la passione fatica a trovare una cornice coerente all’interno della vita dell’individuo rispetto all’esaltazione stessa dell’ascesi e del mistico. La quarta segna il momento di passaggio tra la coscienza prostrata di Stephen tra la passione e la religione, tra il sentimento ascetico e quello carnale in cui la svolta non stravolge la necessità razionale e passionale di Stephen ma la conduce verso l’esperienza estetica priva del sostrato religioso. L’ultima parte segna il completamento della maturazione del processo di liberazione di Stephen dalla religione all’arte, che sostituisce l’esigenza di purezza all’interno della sua coscienza inquieta.

Kafka. Crumb R. con testi di Mairowitz

Il volumetto Kafka è un grafic novel sulla vita e sulle opere di Franz Kafka, uno dei più grandi geni della letteratura del XX secolo. Il volume, non particolarmente lungo o impegnativo, ripercorre la vita di Kafka all’interno della quale vengono considerate le principali opere del praghese: Il processo, Il castello, America, Le metamorfosi e la celebre La colonia penale. Oltre alle vicissitudini biografiche, il lavoro cerca di rievocare la complessa relazione di Kafka con la famiglia, in particolare con il padre, il cui ruolo ha avuto un peso decisivo nella formazione di quella coscienza inquieta che pervase Franz sin da subito e sino alla fine.

Arabia Felix – Torkild Hansen

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Altro del genio di Hansen? Jens Munk o La costa degli schiavi!


Duecento anni più tardi, quando noi stessi siamo la prova che il calcolo era giusto, non facciamo più programmi a così lungo termine, forse perché, in fondo, non siamo più capaci di credere davvero a una posterità possibile. La minaccia di una distruzione atomica è diventata quasi una specie di pretesto dentro di noi per liberaci del fastidioso pensiero del futuro. Non si cerca più di procurarsi la fama né per sé né per gli altri, ci si attiene al giorno per giorno, rifiutato l’arte e la parte non distruttiva della scienza, e provocando con ciò, nel piccolo, una distruzione pari a quella di cui la bomba è l’immagine su vasta scala. Se, inaspettatamente, il nostro tempo dovesse subire l’opposta sventura di essere ricordato fra duecento anni, lo sarebbe unicamente per quello strano, quasi storico zelo che ha messo nel farsi dimenticare. Il futuro è già cominciato, si dice, ma non è vero. Il futuro è già passato.

 Thorkild Hansen

Arabia felix è un libro difficile da inserire in una categoria, cosa che spesso opprime gli scrittori dei cataloghi librari. Questa è un’opera che resiste ad una sua categorizzazione. Non è un romanzo, perché i personaggi non sono mai considerati dal loro personale punto di vista e il fatto stesso che si offra la ricostruzione di un fatto storico con tale dovizia di particolari è già di per sé un fatto peculiare. Per essere un libro di storia mancano le fonti e l’assetticità degli specialisti, nonostante la mole di studi a cui Hansen fa riferimento direttamente o indirettamente. Non è neppure un libro di sociologia o di storia della sociologia perché porta solo pochi dati. Allo stesso tempo, però, offre spaccati di vita quotidiana, di analisi psicologiche, sociologiche e, soprattutto, storiche. Ma, ancora, potrebbe anche essere un libro di filosofia, perché condensa in sé un’intera visione del mondo e, in particolare, di filosofia della storia. Ma non ci sono argomenti, non ci sono esplicite tesi, ipotesi e deduzioni.

L’insostenibile leggerezza dell’essere – Milan Kundera

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Si erano creati a vicenda un inferno, pur volendosi bene. Il fatto che si volevano bene era la dimostrazione che l’errore non era in loro stessi, nel loro comportamento o nel loro sentimento labile, bensì nella loro incompatibilità, poiché lui era forte e lei debole (…). Ma è proprio il debole che deve saper essere forte e andar via, quando il forte è troppo debole per poter fare del male al debole.

 Milan Kundera

L’insostenibile leggerezza dell’essere è un romanzo di Milan Kundera edito nel 1984 e in Italia nel 1986, fu omaggiato da un grande successo di pubblico e di critica. La trama è quasi del tutto inessenziale, per così dire, di una insostenibile leggerezza: quattro personaggi principali, Tomáš, Tereza, Sabina e Franz vivono in un quadrangolo amoroso senza saperlo. Tomáš e Tereza sono una coppia retta su una reciproca condizione di instabilità, Tomáš infedele sistematico fa da contrappeso nella volontà alla debole Tereza, che però bilancia Tomáš per la fedeltà. Si conobbero in un bar perché Tomáš leggeva un libro, chiave segreta del riconoscimento di un sentimento di partecipazione sottopelle per Tereza.

Syria Quello che i media non dicono. Schiavone (a cura di) con Aramu, Khrais, Picasso

Syria Quello che i media non dicono è un lavoro composito che unisce il reportage giornalistico ad analisi di politica internazionale e a considerazioni di natura sociale e culturale. Il libro, pubblicato da Arkadia nel 2013, vuole fornire una panoramica generale su quanto viene taciuto dal sistema mediatico internazionale in generale e dal sistema mediatico italiano in particolare per quanto attiene al più feroce conflitto mediorientale dalla seconda guerra del golfo. L’intento viene conseguito mediante la testimonianza diretta degli autori, coinvolti in termini personali sia in quanto membri dell’associazione Assadakah (Centro Italo-Arabo e del Mediterraneo) che in quanto giornalisti. Gli autori, infatti, riportano la loro personale esperienza, congiuntamente alle loro analisi, su quanto sono in grado di testimoniare per quanto riguarda il conflitto siriano e quanto viene comunicato attraverso i principali media nazionali italiani.