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Categoria: Libri Recensiti

La matematica come un romanzo: una collana di valore proposta dal Corriere della Sera

In questi giorni nelle edicole di tutta Italia è in uscita la collana La matematica come un romanzo, il cui titolo è sintesi perfetta delle intenzioni editoriali di una coraggiosa iniziativa del Corriere della sera e le cui informazioni sono disponibili nel sito apposito. Si tratta di una campagna culturalmente interessante quanto rara, laddove simili volumi sono spesso lasciati fuori dalla porta dalla gran parte degli uomini di cultura, siano essi umanisti o meno.Collana_Matematica_Corriere_della_Sera Gli umanisti, infatti, diffidano di tutto ciò che non rientra nei caratteri alfabetici, mentre i non umanisti spesso pensano con sufficienza e scetticismo a quanto viene proposto in modo comprensibile. Entrambi i versanti di una medaglia apparente si ritrovano curiosamente uniti contro un unico bersaglio polemico: la divulgazione scientifica. Il che non esclude che questa peculiare forma di scetticismo non sia anche rivolta contro bersagli leggermente meno evidenti (sul piano delle aspettative), come la divulgazione filosofica e la divulgazione della storia. E non è un caso che in diversi lavori divulgativi nelle prefazioni o nelle introduzioni (spesso per il solo lettore italiano) si cerchi di correre ai ripari per trovare delle ottime ragioni per leggere il libro.

A quanto pare, l’Italia non è tra i primi paesi nella conoscenza della matematica. O, per meglio dire: “L’Unione europea ha individuato nella competenza in matematica una delle abilità chiave per la realizzazione personale, la cittadinanza attiva, l’inclusione sociale e l’occupabilità nella società della conoscenza del 21° secolo”.[1] E in sostanza si scopre che in generale sono pochissimi i paesi che possono dimostrare di avere un’ottima competenza matematica nelle fasce giovanili. Sempre in questo prezioso studio, si legge che due punti principali consistono nel migliorare le motivazioni dei ragazzi e la qualità degli docenti. Tuttavia, nello studio sembra mancare un altro aspetto centrale: lo sviluppo generale della cultura matematica.

La luna è tramontata – John Steinbeck

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La luna è tramontata è un romanzo breve (o racconto lungo) del premio nobel John Steinbeck nel 1962. Il libro è ambientato in un piccolo villaggio della Norvegia invaso da una forza di occupazione tedesca, aiutata dall’attività di un traditore, Corell. Il comandante delle forze di occupazione è il colonnello Lanser, il quale è subito consapevole del fatto che la conquista del piccolo villaggio, villaggio in cui si estrae carbone e che deve essere estratto, è lungi dall’essere ultimata. La natura della guerra è sempre la stessa e Lanser ne è ben consapevole. Egli ha combattuto la grande guerra e conosce assai bene i problemi della guerra e la natura della pace. Il sindaco della piccola città, Orden, è un uomo di saldi principi, unito in amicizia al dottor Winter. Lanser ha uno staff di uomini diversi:

Sulla Strada – Jack Kerouac

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Mi svegliai che il sole stava diventando rosso; e quello fu l’unico preciso istante della mia vita, il più assurdo, in cui dimenticai chi ero – lontano da casa, stanco e stordito per il viaggio, in una povera stanza d’albergo che non avevo mai visto, col sibilo del vapore fuori, lo scricchiolio del legno vecchio degli impiantiti, i passi al piano di sopra e altri rumori tristi e guardai il soffitto alto e screpolato e davvero non riuscii a ricordare chi ero per almeno quindici assurdi secondi. Non avevo paura; ero semplicemente qualcun altro, uno sconosciuto, e tutta la mia vita era una vita stregata, la vita di un fantasma. Ero a metà strada tra una costa e l’altra dell’America, al confine tra l’Est della mia giovinezza e il West del mio futuro, e forse è per questo che accadde proprio lì e in quel momento, in quello strano pomeriggio rosso.

Jack Kerouac

Sulla Strada è il romanzo tanto celebrato da quella che si autodefinitiva ʽbeat generationʼ (generazione battuta, generazione sconfitta), i cui confini e la cui sostanza rimangono da chiarire. Il libro Sulla strada (On the road) dello scrittore americano Jack Kerouac è un’opera con accenti autobiografici ma, soprattutto, dall’intenzione propriamente autoreferenziale. Ciò si evince, oltre che dall’uso di un io narrativo in prima persona e in cui il narratore non è onnisciente, soprattutto dal contenuto dell’opera.

La trama non è altro che un resoconto di alcuni viaggi che Sal compie da New York verso l’ovest (il West) o verso il sud. I percorsi non sono mai lineari, non tanto perché il personaggio sia a sua volta non lineare e, quindi, implichi un viaggio che sia interiore ed esteriore. Al contrario, i percorsi, gli itinerari non sono mai lineari perché la psicologia del personaggio principale, centro narrativo del romanzo anche se non centro del contenuto del romanzo, è un dominato da una personalità estremamente semplice, lineare, costante nel suo seguire gli impulsi senza avere uno sguardo sul mondo che sia mediato da qualche genere di ragione. Egli asseconda spontaneamente il suo desiderio del momento, come un bambino segue le sue fantasie. Non sorprenderà, dunque, scoprire che tutti i personaggi del libro sono sostanzialmente caratterizzati da una personalità sfuggente perché infantile.

Recensione di Max Stirner, Vita e Opere

Del filosofo e uomo Max Stirner è rimasta ben poca testimonianza. Tuttavia, ne sembrerebbe rimasta quanto basta a scrivere una biografia che, nella versione italiana tradotta da Claudia Antonucci per la giovane casa editrice Bibliosofica, conta duecentoventicinque pagine. L’autore è John Henry Mackay.

Il lavoro di Mackay, per alcuni versi, è sicuramente notevole, ma per altri, stenta a convincere e ne esporremo le ragioni principali. Per ora notiamo che, purtroppo, sembrerebbe essere l’unico lavoro esistente in grado di avvicinarci con una certa approssimazione alla reale figura di Max Stirner.

Capitani Coraggiosi – Rudyard Kipling

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Leggi la scheda su Kim, Il libro della giungla


Rudyard Kipling (Bombay 1865 – Londra 1936) è uno scrittore ricordato oggi, più che da ogni altro libro, dai Libri della giungla (1894), dove vengono narrate le vicende di Mogli e del suo branco. Tuttavia, Kipling, scrittore britannico di origini indiane, scrisse anche altri romanzi: nel 1897 l’opera che prenderemo in analisi in questa recensione ovvero Capitani coraggiosi, nel 1901 scrisse Kim; fu anche poeta con le raccolte di Gunga Din (1892) da cui è anche stato tratto un film, If (1895) e Il fardello dell’uomo bianco (1899).

Capitani coraggiosi è un romanzo scritto nel 1897. È un periodo dunque in cui l’Inghilterra vive l’apogeo imperialistico, in particolare nell’India, nel Nord America, nell’Oceania e in Cina, dove risiedevano i suoi principali interessi. Kipling, dal suo canto, era affascinato dalla grandezza dell’impero britannico, dal cosmopolitismo e dall’immenso crogiolo di razze e religioni che si mischiavano fra di loro sotto un motto comune, il Commonwealth inglese, vale a dire la giurisdizione che univa tanti stati fra di loro: ancora oggi il Commonwealth è un’organizzazione intergovernativa (vale a dire che non ostacola le decisioni di ogni singolo governo) di 54 stati, con a base una lingua in comune (l’inglese), e che si pongono degli obiettivi in comune da raggiungere, oltre che si sostengono come degli alleati, in tutti i campi politici.

Guerra economica e Intelligence Il contributo della riflessione strategica francese Gagliano G.

Guerra economica e Intelligence è un saggio di Giuseppe Gagliano edito da Fuoco edizioni nel 2013. Il lavoro tratta del contributo della riflessione francese all’intelligence economica nei suoi vari aspetti, in particolare rispetto al suo inquadramento rispetto alla nuova forma di guerra totale o senza limiti che è la guerra economica. Giuseppe Gagliano, direttore del CESTUDEC, già autore di autorevoli e notevoli studi della disciplina, offre un’analisi piuttosto precisa e articolata dello stato dell’arte della riflessione sulla guerra economica:

Nel complesso, la guerra finanziaria è sostanzialmente una forma di guerra non militare il cui potere distruttivo però è analogo a quello delle guerre tradizionali. Proprio per la sua potenza ed efficacia la guerra finanziaria sarà destinata ad acquisire sempre più importanza nell’ambito della sicurezza nazionale degli stati moderni, e questa dimostra in modo evidente come sul piano strategico ci si trovi oggi di fronte a una guerra onnipresente o senza limiti, poiché è possibile pianificare una guerra sia in una sala da computer sia in una borsa. E dunque alla domanda dove sia il campo di battaglia nella strategia attuale la risposta non può che essere: dappertutto.[1]

Il tema principale è la nuova forma di guerra totale, se con ʽguerra totaleʼ vogliamo intendere una guerra senza limiti, riprendendo il termine (presente nel passo precedente) degli strateghi cinesi Qiao Liang e Wang Xiangsui. Il principale merito del lavoro è quello di riuscire a mostrare, sotto varie angolature differenti, la natura e la pratica della guerra economica, in riferimento a quella che è la riflessione e la letteratura di vari specialisti francesi (gen. Jean Pichot-Duclos, Éric Denécé, Christian Harbulot giusto per citarne alcuni). La guerra economica si sostanzia su pratiche di intelligence economica, guerra informativa e lo sfruttamento a proprio vantaggio della legislatura del diritto delle singole nazioni piuttosto che del diritto internazionale. Gli attori della guerra economica sono le imprese, le nuove unità combattenti del nuovo teatro di guerra: “Attori principali dell’economia, in quanto generatrici della ricchezza, le imprese sono necessariamente i primi ʽsoldatiʼ della guerra economica”.[2]

Il gattopardo – Giuseppe Tommasi di Lampedusa

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“Giuseppe Tomasi, duca di Palma e principe di Lampedusa, nacque a Palermo il 23 dicembre 1896 e morì a Roma nel luglio del 1957. Il suo capolavoro, Il Gattopardo, fu pubblicato un anno e mezzo dopo la sua morte; era rimasto a lungo inedito, anzi era stato rifiutato da molti editori, ma al suo apparire fu subito riconosciuto come una delle massime opere letterarie del nostro secolo [XX n.d.R.]. (…) lettore accanito, interprete raffinato della letteratura francese dell’ottocento, Lampedusa non ebbe in realtà militante vita di letterato. Ufficiale effettivo fino al ’25 (tra l’altro, nella prima guerra mondiale era stato protagonista di una romanzesca fuga dal campo di prigionia di Polsen), visse sdegnosamente appartato durante il ventennio e soggiornò a lungo all’estero. Oltre al Gattopardo ha lasciato alcuni racconti e abbozzi di opere narrative incompiute, saggi e appunti di critica letteraria”.[1]

Il Gattopardo è considerato un classico della narrativa italiana del XX secolo, edito nel 1958, quando ormai l’autore doveva aver perso le speranze di poter pubblicare il volume (ma questa è una nostra congettura…). Come si conviene, dunque, alla prassi dell’accademia di fronte ai libri postumi vincenti, si applica una retrospettiva immediata per rivalutare la vita e l’opera di un autore che, incomprensibilmente, è stato ignorato in vita. Come se, naturalmente, quegli stessi critici che hanno prontamente ʽriabilitatoʼ il testo fossero o sarebbero molto diversi rispetto a quelli che lo avevano ignorato.

Nudge – La spinta gentile – Thaler & Sunstein

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Nudge La spinta gentile La nuova strategia per migliorare le nostre decisioni su denaro, salute, felicità è un saggio di Richard Thaler e Cass R. Sunstein, edito nel 2008. Si tratta di un lavoro che considera i risultati eterogenei delle scienze sperimentali in ambito economico e comportamentale (economia cognitiva, economia comportamentale prime tra tutte) per fondare un approccio scientifico per quello che potrebbe definirsi come ʽapproccio sociale costruttivoʼ, un ambito in cui i decisori (individui o classi di individui) stabiliscono direttive e scelte grazie alle quali modificano sé stessi o il loro ambiente e i cui effetti si riverberano anche sugli altri. In questo senso, Nudge è rivolto sia a singoli individui che hanno come obiettivo la presa di decisioni i cui risultati determinano modificazioni esclusivamente su se stessi e, allo stesso tempo, è rivolto anche a decisori le cui scelte hanno importanti ricadute sul resto della società.

Il libro, dunque, ha un chiaro intento fondativo. Esso, cioè, intende mostrare quali siano le basi degli atomi sociali (definizione che riprendiamo da L’atomo sociale di Buchanan, un libro uscito nello stesso anno di Nudge e con esso molto assonante e anche molto inferiore) per poi evidenziare quali siano i sistemi migliori per prendere decisioni efficaci, siano esse a puro uso e consumo di individui piuttosto che di gruppi sociali.

Spie Storia degli 007 dall’antichità all’era moderna. Vecchioni D.

Spie Storie degli 007 dall’antichità all’era moderna è un saggio di Domenico Vecchioni, ambasciatore italiano a cuba e autore di numerosi testi monografici di storia e di storia dello spionaggio. In questo lavoro, edito nel 2007, egli fornisce una sintesi della storia delle spie fino all’età moderna. Il saggio termina con l’avvento del primo sistema di “intelligence” pienamente strutturato e organizzato, il precedente del più celebre MI6.