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Categoria: Libri di Storia

Supplying War Logistics from Wallenstein to Patton – Martin Van Creveld

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Un libro sulla filosofia della guerra? Filosofia pura della guerra!


Il libro Supplying War di Martin Van Creveld è una analisi della logistica dalla guerra dei trent’anni (XVIII secolo) alla seconda guerra mondiale (XX secolo). La seconda edizione del libro del grande storico israeliano Martin Van Creveld contiene anche una postfazione in cui l’autore aggiunge alcune considerazioni interessanti sulle guerre successive al secondo conflitto mondiale.

Vale la pena di scorrere i titoli dei capitoli: 1. The background of two centuries: questo è quasi un capitolo introduttivo, in cui si pongono le basi per capire l’evoluzione della logistica successiva. Come si evince sin da subito, fu fondamentale nel periodo sia la dipendenza degli eserciti dai bottini – cioè dai saccheggi – sia l’introduzione del sistema dei magazzini. Inoltre considera la storia della logistica del XVIII secolo, in cui le principali vie di comunicazione erano quelle acquatiche – fiumi e vari canali navigabili – grazie ai quali era possibile spostare i pesanti pezzi di artiglieria.

I centurioni – Jean Larteguy

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Consigliamo I duellanti di Joseph Conrad


I centurioni è un romanzo di Jean Larteguy edito in lingua francese nel 1963. Si tratta di un romanzo incentrato sulla storia dei paracadutisti francesi, prima sconfitti nella guerra in Indocina a Dien Bien Phu nel 1954, poi mandati in Algeria. Il romanzo si divide in tre parti. La prima è il racconto della prigionia dei soldati francesi nei campi Vietminh, costretti a lunghe marce forzate in mezzo alla giungla per raggiungere il campo di prigionia in cui avrebbero dovuto attendere la fine dei negoziati a Ginevra. La seconda parte narra il ritorno dei soldati in Francia, in cui ciascuno di essi ritrova la propria patria senza però poterne ritrovare la condizione consolatoria della pace. Perché la pace non era più qualcosa di tangibile, ma solamente una scusa per l’inazione, l’inattività e, in definitiva, per il nulla. La terza parte riporta l’esperienza dei soldati nella tragica guerra d’Algeria, in cui essi si resero complici di torture e azioni di dubbia legittimità giuridica e, allo stesso tempo, si ergono ad ultimo baluardo contro una forma di società antioccidentale.

Il libro I centurioni non è un libro privo di controversie, sotto diverse angolature. Il principale pregio del libro consiste nell’essere quasi un romanzo storico, nel senso che esso è una rappresentazione piuttosto verosimile degli avvenimenti così fondamentali per la Francia tra il 1950 e il 1960, vale a dire le due guerre di controllo dei territori dell’Indocina e dell’Algeria. E, considerato il peso della Francia nel contesto geopolitico mondiale, si tratta di un periodo e di due guerre assai importanti per comprendere la successiva successione dei fatti sia in Europa che nel mondo. Il fatto di essere stato pubblicato nel 1963 fa del libro una preziosa testimonianza storico-cronistica degli avvenimenti, nella misura in cui la battaglia di Dien Bien Phu era solo di nove anni precedente all’uscita del libro (e quindi ancora più vicina al momento della stesura).

Le isole degli schiavi – Torkild Hansen

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Consigliamo – il capolavoro di Hansen Arabia Felix


Le isole degli schiavi è un reportage storico di Thorkild Hansen. Esso si inserisce come terzo volume nella trilogia degli schiavi che l’autore ha dedicato alla storia della tratta degli schiavi della civile Danimarca (Le coste degli schiavi e Le navi degli schiavi sono gli altri due volumi dedicati alla ʽpeculiare istituzioneʼ). Nel primo libro, Hansen considera la storia della tratta in Africa, nel secondo analizza il trasporto mentre nel terzo si concentra nella storia delle tre isole danesi: Saint John, Saint Croix e Saint Thomas.

Più che di un romanzo storico si tratta di un reportage storico. Ammesso che tale categorizzazione abbia un senso. Infatti, a parte qualche raro inciso in cui Hansen parla dell’attualità e del suo viaggio nelle isole (in cui egli accidentalmente dice di effettuare rilievi e misurazioni), di cui riporta alcuni disegni di ottima qualità; a parte queste considerazioni quasi accidentali tutto il libro ricorda molto più un lavoro di storia che non un romanzo storico.

Tragedia e Storia Arnold Toynbee: La storia universale nella maschera della classicità

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Tragedia e Storia Arnold Toynbee: La storia universale nella maschera della classicità è un libro di Federico Leonardi, edito per ARACNE nel 2014. Dalla quarta di copertina: “Federico Leonardi svolge attività di ricerca presso la Facoltà di Filosofia dell’Università S. Raffaele di Milano. Ha studiato a Milano e a Londra, svolto un dottorato su Spengler e Toynbee, scritto saggi sul pensiero politico antico e sulla filosofia della storia di A. Toynbee. I suoi interessi si muovono su tre filoni: il senso della civiltà greco-romana e l’eredità che essa ha lasciato all’Occidente, i modelli di ragione che le civiltà non occidentali hanno elaborato, il senso generale della civiltà e della storia universale”. Il libro si articola di un prologo (Prologo: senso della storia e immortalità), cinque capitoli (Capitolo 1: Arnold Toynbee Un profilo, Capitolo 2: Il classicismo europeo: rivoluzione o tramonto dell’Occidente?, Capitolo 3: Toynbee e la storia: dall’analogia alla tragedia, Capitolo 4: Tragedia e storia: la storia universale nella maschera della classicità, Capitolo 5: Dalla tragedia alla trascendenza. Fine del mondo antico e destino dell’Europa)   e un’appendice piuttosto ricca, in cui Leonardi propone due testi inediti di Arnold Toynbee (La tragedia della Grecia e Come la storia greco-romana illumina la storia universale). Il volume ha almeno due intenti principali, considerabili come due nuclei tematici: riportare alla luce almeno una parte di quella monumentale figura che fu Arnold Toynbee, non soltanto all’interno degli studi classici, ma anche rispetto al più ampio panorama degli studi geopolitici, tanto più di grande attualità se si considera il peso sempre maggiore della necessità di inquadrare il mondo all’interno di un panorama concettuale e politico multipolare. In secondo luogo, l’opera di Leonardi fornisce in controluce una riflessione sulla natura e il ruolo della guerra, in cui essa è metafora, analogia e atto tragico concreto. La lettura della guerra come tragedia in tre atti o, più che altro, la lettura delle grandi crisi come momenti tragici dell’opera d’arte della civiltà (così esplicitamente intesa da Arnold Toynbee) è ripresa dall’autore a partire dall’opera di Toynbee stesso, ma sembra andare anche oltre. Impossibile, infatti, non pensare che dietro all’interpretazione stessa dell’autore inglese non ci sia anche uno sguardo verso le inquietudini della nostra contemporaneità o, almeno, questa potrebbe essere una fruttuosa chiave di lettura.

Guerra, battaglie e rivolte nel mondo arabo – Andrea Frediani

Guerra, battaglie e rivolte nel mondo arabo di Andrea Frediani è un saggio di storia del medio oriente edito per la Feltrinelli nel 2011.

Nel primo capitolo Il crollo dell’impero ottomano e il sogno di Lawrance d’Arabia si considera la genesi della frantumazione del medio oriente (di cui viene in quel periodo coniato il nome), momento di dissoluzione di un impero millenario che, secondo l’autore, ha determinato un tracollo a livello geopolitico, etnico e culturale nell’ampia regione dell’ex impero ottomano e nell’intero mondo arabo. In analogia con il crollo degli imperi, specialmente quello romano, l’autore sottolinea il problema della ricongiunzione e rinascita di nuovi apparati sociali (statali ed economici) a seguito del termine di una organizzazione a suo modo capace di gestire un ampio e complesso mondo sociale e burocratico. All’interno di questa cornice, le potenze occidentali, specialmente l’impero inglese, francese e, poi, gli Stati Uniti e l’URSS hanno determinato in modo importante l’evoluzione dello stato di cose nel medio oriente. In questo senso, la figura di Lawrance d’Arabia assume un ruolo paradigmatico di occidentale che ha sostenuto ma indirizzato l’evoluzione storico-politica di un mondo sull’orlo dell’abisso.

Spie Storia degli 007 dall’antichità all’era moderna. Vecchioni D.

Spie Storie degli 007 dall’antichità all’era moderna è un saggio di Domenico Vecchioni, ambasciatore italiano a cuba e autore di numerosi testi monografici di storia e di storia dello spionaggio. In questo lavoro, edito nel 2007, egli fornisce una sintesi della storia delle spie fino all’età moderna. Il saggio termina con l’avvento del primo sistema di “intelligence” pienamente strutturato e organizzato, il precedente del più celebre MI6.

Arabia Felix – Torkild Hansen

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Altro del genio di Hansen? Jens Munk o La costa degli schiavi!


Duecento anni più tardi, quando noi stessi siamo la prova che il calcolo era giusto, non facciamo più programmi a così lungo termine, forse perché, in fondo, non siamo più capaci di credere davvero a una posterità possibile. La minaccia di una distruzione atomica è diventata quasi una specie di pretesto dentro di noi per liberaci del fastidioso pensiero del futuro. Non si cerca più di procurarsi la fama né per sé né per gli altri, ci si attiene al giorno per giorno, rifiutato l’arte e la parte non distruttiva della scienza, e provocando con ciò, nel piccolo, una distruzione pari a quella di cui la bomba è l’immagine su vasta scala. Se, inaspettatamente, il nostro tempo dovesse subire l’opposta sventura di essere ricordato fra duecento anni, lo sarebbe unicamente per quello strano, quasi storico zelo che ha messo nel farsi dimenticare. Il futuro è già cominciato, si dice, ma non è vero. Il futuro è già passato.

 Thorkild Hansen

Arabia felix è un libro difficile da inserire in una categoria, cosa che spesso opprime gli scrittori dei cataloghi librari. Questa è un’opera che resiste ad una sua categorizzazione. Non è un romanzo, perché i personaggi non sono mai considerati dal loro personale punto di vista e il fatto stesso che si offra la ricostruzione di un fatto storico con tale dovizia di particolari è già di per sé un fatto peculiare. Per essere un libro di storia mancano le fonti e l’assetticità degli specialisti, nonostante la mole di studi a cui Hansen fa riferimento direttamente o indirettamente. Non è neppure un libro di sociologia o di storia della sociologia perché porta solo pochi dati. Allo stesso tempo, però, offre spaccati di vita quotidiana, di analisi psicologiche, sociologiche e, soprattutto, storiche. Ma, ancora, potrebbe anche essere un libro di filosofia, perché condensa in sé un’intera visione del mondo e, in particolare, di filosofia della storia. Ma non ci sono argomenti, non ci sono esplicite tesi, ipotesi e deduzioni.

Syria Quello che i media non dicono. Schiavone (a cura di) con Aramu, Khrais, Picasso

Syria Quello che i media non dicono è un lavoro composito che unisce il reportage giornalistico ad analisi di politica internazionale e a considerazioni di natura sociale e culturale. Il libro, pubblicato da Arkadia nel 2013, vuole fornire una panoramica generale su quanto viene taciuto dal sistema mediatico internazionale in generale e dal sistema mediatico italiano in particolare per quanto attiene al più feroce conflitto mediorientale dalla seconda guerra del golfo. L’intento viene conseguito mediante la testimonianza diretta degli autori, coinvolti in termini personali sia in quanto membri dell’associazione Assadakah (Centro Italo-Arabo e del Mediterraneo) che in quanto giornalisti. Gli autori, infatti, riportano la loro personale esperienza, congiuntamente alle loro analisi, su quanto sono in grado di testimoniare per quanto riguarda il conflitto siriano e quanto viene comunicato attraverso i principali media nazionali italiani.