Andrew, Christopher; Gordievsky, Oleg; (1991), KGB, London: Sceptre.
Andrew C., Gordievsky O., (2017), La storia segreta del KGB, Rizzoli, Milano.
Andrew, Christopher; Gordievsky, Oleg; (1991), KGB, London: Sceptre.
Andrew C., Gordievsky O., (2017), La storia segreta del KGB, Rizzoli, Milano.
Cossiga, Francesco; (2002), Abecedario, Soveria Mannelli: Rubbettino.
Abecedario è un testo di Francesco Cossiga, pubblicato per Rubbettino nel 2002 il cui argomento è l’intelligence, ovvero i così detti “servizi speciali”. Questa opera è probabilmente una delle prime nel panorama italiano (pre-riforma 124/2007) che entra nel merito della natura peculiare delle attività dei servizi di sicurezza e informazione.
Per «servizi speciali», detti altrimenti «servizi di informazione», «servizi di sicurezza», «servizi di informazione e sicurezza», o più comunemente e per così dire ‘volgarmente’ «servizi di segreti», si intendono quegli apparati dello Stato (…) che svolgono, per il raggiungimento dei propri fini, attività informativa ed operativa secondo modalità e con mezzi non convenzionali, nel senso che sono in massima parte loro propri, e non comuni ad altre amministrazioni, e la cui legittimità si fonda su interessi fondamentali dello Stato, la cui difesa e/o la cui realizzazione attengono cioè alla vita stessa dello Stato; per cui la «legittimità dei fini» viene a prevalere sulla «legalità dei mezzi»…[1]
In queste poche righe c’è condensata tutta la visione generale dei servizi da parte di Francesco Cossiga, uno dei primi esperti di intelligence in Italia e che ha dato contributi significativi alla diffusione della cultura dell’intelligence e della sicurezza. L’idea di Cossiga è che «servizi speciali» sono tali proprio perché la “legittimità dei fini” viene a prevalere sulla “legalità dei mezzi”, almeno in condizioni in cui la sicurezza dello Stato è minacciata. Infatti, lo scopo dei “servizi speciali” è proprio la salvaguardia stessa dell’integrità dello Stato e questo comporta talvolta la necessità di soprassedere alla normale prassi indotta dalla legalità.
Jean, Carlo; Savona, Paolo; (2011), Intelligence Economica, Rubbettino, Soveria Mannelli.
Il saggio Intelligence Economica è ormai un classico della recente disciplina che considera l’intelligence rispetto agli aspetti economici sia in senso privato che pubblico. Si tratta di un libro scritto a quattro mani da due esperti delle discipline strategiche (gen. Carlo Jean) ed economiche (prof. Paolo Savona). Il valore del testo è indubbio per chiunque in Italia intenda approfondire questa tematica, sempre più di vasto interesse.
Lo scopo del saggio è chiarito in modo particolarmente chiaro dal sottotitolo “Il ciclo dell’informazione nell’era della globalizzazione”. Si tratta, in generale, di descrivere il complesso scenario globale in cui il nostro Paese è chiamato ad operare. L’intelligence economica, da sempre esistita, oggi trova una nuova ragion d’essere sia all’interno del contesto aziendale privato, sia all’interno della pubblica amministrazione:
Wilson, Ward (2013), Five Myths About Nuclear Weapons, Mariner Books, New York.
Five Myths About Nuclear Weapons è un saggio di Ward Wilson, edito dalla Mariner Books di New York nel 2013 ma ancora e più che mai attuale. War Wilson è senior fellow al British American Security Information Council (BASIC), esperto di armamenti atomici e perspicace ricercatore. Questo libro è senza dubbio uno dei migliori lavori usciti su questo argomento, in cui domina una sorta di pensiero unico, formato dalle riflessioni di esperti della teoria dei giochi che hanno poi applicato la logica astratta alla deterrenza nucleare (per esempio Kahn e Shelling). Proprio per le cinque tesi (i cinque miti) di cui parla il titolo, il libro si pone come obiettivo una sana critica concettuale e logica di alcuni assunti fondamentali che ancora guidano il pensiero degli analisti sulla deterrenza nucleare. Va da sé che in questi ultimi mesi, in cui si è a lungo riparlato di armi atomiche e termonucleari, questo libro, naturalmente non tradotto in italiano, risulta salutare e davvero illuminante.
McChrystal, Stanley, (2015), Team of Teams, Penguin, New York.
…even the best technology and the finest intelligence cannot tell you exactly what to expect.
…what worked in the twentieth century could not hold forever.
Stanley McChrystal
Team of Teams è un libro scritto dal (ret.) generale Stanley McChrystal, insieme ad altri tre autori (Tantum Collins, David Silverman e Chris Fussell). Il libro è edito dalla Penguin di New York nel 2015. Si tratta indubbiamente di un lavoro estremamente originale, intelligente e, soprattutto, molto utile.
Team of Teams è un’opera ampiamente multidisciplinare, in cui si intersecano i principi dell’arte della guerra con il management scientifico, l’ingegneria e l’intelligence. Il lettore potrebbe essere sorpreso dal fatto che il libro probabilmente più citato non è il Von Krieg di Carl Von Clausewitz, né tanto meno L’arte della guerra di Sun Tzu o altri lavori del pensiero militare e strategico. Invece è il The principles of scientific management (1911) di Frederick Taylor, l’ideatore e l’inventore della catena di montaggio. Infatti, Team of Teams nasce dall’intersezione dell’arte militare con l’arte del management e il risultato è sorprendente.
La guerra fredda è un libro di Stanislas Jeannesson edito per Donzelli nel 2002. Si tratta di una sintesi estrema della storia del conflitto tra il blocco occidentale, guidato dagli USA, e il blocco sovietico, a cui capo era l’URSS. Il libro non ha alcuna pretesa esaustiva ed è piuttosto stringato, nelle sue 124 pagine di contenuti, in una edizione piuttosto comoda da leggere per la grandezza del carattere e per la dimensione dei margini. Considerando che la guerra fredda è durata circa cinquant’anni, ogni pagina più o meno tratta quattro mesi. Se poi si aggiunge che quasi la metà del libro è spesa per ricostruire i primi anni, pur fondamentali, dell’avvio della guerra (cioè dai primi incontri di Teheran e Jalta al 1953, data della morte di Stalin), possiamo comprendere quanto stringato sia questo volume.
A Savage War of Peace narra le vicende della guerra di Algeria, combattuta tra la Francia e tra i diversi gruppi di liberazione nazionale, tra cui FLN (Fronte di Liberazione Nazionale). Si tratta di una delle guerre più ignorate dall’Europa Occidentale, perché la sua cattiva coscienza viene semplicemente messa a nudo.
(1) E’ stata una guerra durata di fatto più di otto anni, in un territorio da sempre mira del controllo delle potenze dell’Europa (dall’impero romano in poi) per ragioni che oggi diremmo “geopolitiche”, ruggente parola di moda che si applica sempre volentieri, come il silicone Saratoga, utilissimo per appiccicare qualsiasi cosa. (2) La guerra in Algeria è iniziata quasi subito dopo la seconda guerra mondiale: egli europei pacifici, gente saggia. (3) I francesi non hanno risparmiato nessun mezzo a loro disponibile pur di ottenere la vittoria (mancata), compresa la tortura, l’uso dell’air power, il napalm e le catastrofiche rappresaglie più o meno spontanee sulla popolazione civile chiamate in modi irripetibili, tra cui ratonnade e varianti che anche un lettore digiuno della lingua della diplomazia estinta come me sa benissimo comprendere nel suo pieno senso derogatorio. (4) I risultati della guerra sono stati catastrofici per la Francia, che ha rischiato il colpo di stato militare, la guerra civile e che ha visto il termine della quarta repubblica.
To dismiss the Nazis or the Soviet as beyond human concern or historical understanding is to fall into their moral trap. The safer route is to realize that their motives for mass killing, however revolting to us, made sense to them. Heinrich Himmler said that it was good to see a hundred, or five hundred, or a thousand corpses lying side by side. What he meant was that to kill another person is a sacrifice of the purity of one’s own soul, and that making this sacrifice elevated the killer to higher moral level. This was an expression of a certain kind of devotion. (…) It was Gandhi who noted that evil depends upon good, in the sense that those who come together to commit evil deeds must be devoted one to the other and believe in their cause. Devotion and faith did not make the Germans good, but they do make them human. Like everyone else, they had access to ethical thinking, even if their own was dreadfully misguided.
Timothy Snyder
Bloodlands – Europe Between Hitler and Stalin è un libro di Timothy Snyder, uscito per la prima volta nel 2010, tradotto in italiano (2015) con il titolo Terre di sangue – L’Europa nella morsa di Hitler e Stalin. E’ un libro la cui tesi storiografica è molto semplice ma anche intelligente e controintuitiva. Infatti, a quanto pare nessuno prima di Snyder, professore a Yale, si è reso conto che la zona di territorio che va dalla Germania-est sino, sostanzialmente, alla linea che va da San Pietroburgo-Mosca e Volgograd, è stata l’area del mondo in cui quattordici milioni di persone sono morte a causa dell’interazione del regime Nazista con il regime comunista-stalinista.
Cyber Intelligence Tra libertà e sicurezza è un saggio di Mario Caligiuri, professore all’Università della Calabria, esperto di intelligence e fondatore del Master in Intelligence all’Università della Calabria. Dopo l’importante volume collettaneo, edito da Rubettino e recensito qualche tempo fa su SF, Caligiuri si occupa della nuova frontiera dell’intelligence, ovvero l’attività si ricognizione, concentrazione, analisi dei dati provenienti dal mondo digitale, ovvero dai computer e da internet in particolare.
Il libro si concentra prima di tutto ad analizzare le linee di novità e di continuità della forma di intelligence, che richiede o impatta su tutta una serie di nuove tecnologie che stanno rivoluzionando la realtà pubblica e privata dei paesi sviluppati, occidentali o meno. Inoltre, le nuove tecnologie, tra tutte le Information Communication Technologies (ICTs), stanno rivoluzionando non soltanto il mondo della sicurezza, creando nuove opportunità e minacce, ma anche le relazioni umane, la società civile e, in particolare, la politica.