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Categoria: Interviste

Kambo e Iboga – Intervista all’autore – Giovanni Lattanzi

L’autore di Kambo e Iboga,  Giovanni Lattanzi, ci ha rilasciato gentilmente un’intervista in cui ci racconta un po’ del suo libro e delle esperienze personali che hanno preceduto e reso possibile la stesura di questo lavoro assai affascinante. In particolare, il libro tenta di mostrare come esistano tutt’ora delle zone d’ombra nella “medicina Occidentale” che potrebbero essere affrontate in modo più efficace. Tuttavia non è solo un libro sulla medicina ma è un viaggio personale alla scoperta di nuove idee per eliminare vecchi pregiudizi. Per chiunque sia interessato, rimandiamo volentieri al sito: www.kambo.it


1. Come definiresti il tuo libro, Kambo e Iboga?

Difficile da definire in poche parole un libro così, l’argomento principale, il Kambo e l’Iboga, viene trattato da prospettive diverse: il loro uso sinergico; poi c’è una estesa parte sulla ricerca scientifica su questi due enteogeni e sull’Ayahuasca. Infine vi è una parte dedicata alle testimonianze. È un libro dalle cento sfaccettature, che ambiziosamente mette insieme scienza e spiritualità. È un libro multidimensionale.

The Making of Friedrich Nietzsche – An interview with author Daniel Blue

Prima di proporre una mia recensione sul pregevolissimo e sorprendente libro di Daniel Blue, The Making of Friederich Nietzsche, pubblicato per la Cambridge University Press, voglio ringraziare personalmente l’autore per avermi concesso di ripubblicare la sua intervista. The Making of Friederich Nietzsche è un’opera di grande rilievo per almeno tre ragioni diverse: (a) è una ricostruzione dettagliata della vita del giovane Nietzsche, (b) è un libro che offre un background estremamente nitido della vita e della società dell’epoca e (c) è un’opera colta, scritta in uno stile estremamente ricercato ma anche chiaro e godibile. Inoltre, Nietzsche, fino ai 24 anni, scriveva personalmente delle autobiografie per ricostruire la sua esistenza, capirla e poterla eventualmente modificare nella misura del possibile. Quest’ultima caratteristica, invero sorprendente, è oggetto di un intero capitolo (l’ultimo). Per questo Daniel Blue cerca di scrivere una biografia che potesse essere sottoscritta dallo stesso Nietzsche: il lettore è invitato a scoprire se la scommessa dell’autore è stata vinta. Il libro, uscito nel 2016, è ancora non tradotto in italiano, ma un lettore anche non eccezionale di inglese può comunque addentrarsi nella lettura senza perdere molto. Ringrazio dunque Daniel Blue e consiglio a tutti la lettura della sua intervista per la Cambridge University Press.


Your new book, The Making of Friedrich Nietzsche, covers the first twenty-four years of his life. Why do you focus on this period in particular?

I began the book in 2000 when the standard biography of Nietzsche in English was Ronald Hayman’s Nietzsche: A Critical Life. I thought Hayman’s book good, but it was published in 1980 and a great deal of information had been discovered since. I accordingly planned to rewrite Hayman, covering the entirety of Nietzsche’s life but bringing it up to date. However, as I studied Nietzsche’s early years, I found that whole dimensions of his personal and intellectual development had gone unexplored – not just by Hayman, but by everybody, whether in German or English. It became clear, for example, that previous versions of his life had followed the template laid down by his sister, who wrote two highly influential accounts. But during his adolescence and youth Nietzsche himself wrote a number of autobiographies, and these provided a more authentic and intellectually richer version of his life than anything written since. My move, then, was to put Nietzsche back into his biography and to tell his life from his own point of view — to consider not just what he did but what he intended to do and how he responded when his efforts succeeded or failed. This approach becomes more questionable after his 24th year, so it seemed best to end there.

Tripadvisor: un bel portale, istruzioni per l’uso!

snapshot (3)Sono un grande amante dei social network e dei network in generale. Uso scientemente Facebook, soprattutto negli ultimi tempi sto operando restrizioni sugli accessi, uso saltuariamente Twitter, mi piace molto Instagram (ma solo per sbirciare e/o condividere foto di vedute urbane e naturalistiche), in passato ho utilizzato Flickr, ormai fuori moda, e da tempi in cui non era ancora molto noto, frequento Tripadvisor, una via di mezzo fra portale di condivisione di viaggi ed esperienze enogastronomiche e portale O.T.A. (Online Travel Agency), dunque di prenotazioni.

Mi piace molto perché amo viaggiare e mi piace viaggiare bene, senza trascurare se possibile il low budget e la possibilità di visitare luoghi che magari sono al di fuori dagli itinerari turistici canonici. Inoltre mi piace perché sono del settore, nello specifico quello alberghiero, e trovo molto interessante leggere le recensioni di chi soggiorna nel mio posto di lavoro, o recensioni che comunque criticano o elogiano il lavoro dei miei colleghi. Tripadvisor non è solo questo: infatti, oltre le recensioni, al suo interno si trova un forum, che di solito andrebbe usato per consigli di viaggio, dove ci sono moderatori che regolano le discussioni. Ma si sa, anche i forum (come Flickr) ormai sono demodé. Inoltre c’è la pagina dedicata al “meglio dell’anno in corso”, dove il portale ti seleziona le mete più gettonate e con più punti racimolati durante l’anno. Tutto questo è molto bello, soprattutto per chi non ha voglia di sfogliare a volte noiose e pompose guide turistiche, o chi per ragioni smart preferisce avere tutto sotto controllo di dito, piuttosto che di visione cartacea. Ribadisco che Tripadvisor è un ottimo strumento per redare recensioni e cogliere utili suggerimenti e suggestioni di viaggio o di buona ristorazione, una Scuola Filosofica per i viaggiatori!

Cognizione Quantistica: Intervista a Elio Conte

Il professor Elio Conte ha svolto per tanti anni la sua attività didattica e di ricerca presso il Dipartimento di Scienze Mediche di Base, Neuroscienze e Organi di senso dell’Università di Bari, dove ha insegnato in particolare Psicofisiologia e Teoria dei Modelli Cognitivi, attività attualmente conclusa per raggiunti limiti di età. Dirige la School of Advanced International Studies on Applied Theoretical and non Linear Methodologies of Physics di Bari. Dal 1972 si occupa dell’applicazione della meccanica quantistica a livello delle neuroscienze e i risultati da lui ottenuti insieme ai suoi collaboratori a partire dal 2003 hanno concorso in modo determinante all’avvento della nuova disciplina che prende il nome di quantum cognition.

Intervista a Giovanni Feliciani, autore di Vivere al ritmo della radicalità nella storia

 

Cover_VivereQuando ho ricevuto la copia di Vivere al ritmo della radicalità nella storia del fondatore della casa editrice Bibliosofica, Giovanni Feliciani, mi sono subito incuriosito. Infatti, si tratta di un libro di filosofia non diretto principalmente ad un pubblico di specialisti. L’iperspecializzazione ha colpito da tempo anche la filosofia, la cui unità si sostanzia, ormai, esclusivamente sulla parola “filosofia”. Se ancora fino a filosofi come Russell, Wittgenstein o Heidegger si poteva pensare ad una storia della filosofia unitaria, ormai la dissoluzione della filosofia in infiniti sottoambiti sembra determinare l’estinzione di un pensiero filosofico più generale e non necessariamente connesso con lo specialismo. La potenziale frammentazione della filosofia era un problema già noto in antichità, quando anche Aristotele puntava il dito sul rischio di una dissoluzione della filosofia in qualcosa di essenzialmente diverso e puntiforme.

Quanto, invece, ho trovato leggendo il libro Vivere di Giovanni Feliciani è un tentativo, a suo modo eroico in senso romantico, di mantenere invariato uno sguardo sulla totalità. Inoltre, uno degli sforzi del libro è proprio quello di mantenere un approccio che possa essere indirizzato verso un individuo che voglia “migliorare sé stesso”, attraverso una auto-riflessione sulla liceità di essere liberi da ogni forma coercitiva dovuta, principalmente, ai preconcetti perlopiù indotti da una società sostanzialmente omologata. La chiave di lettura del testo sembra emergere sin dal titolo, cioè Vivere al ritmo della radicalità nella storia, che l’autore ci avvisa essere stata la sua massima guida nella vita e nel pensiero.

Precognizione e telepatia: Intervista a Patrizio Tressoldi

Patrizio Tressoldi è ricercatore presso il Dipartimento di Psicologia Generale dell’Università di Padova. Oltre all’interesse rivolto agli interventi riabilitativi per i disturbi dell’apprendimento, Tressoldi ricerca in ambiti della psicologia ritenuti particolarmente controversi o parascientifici. Tra questi la precognizione, le funzioni mentali non-locali e la telepatia. Un’ulteriore interesse di Tressoldi è la possibilità di estendere ed applicare alcuni principi propri della fisica quantistica allo studio della psicologia cognitiva. Lasciando per un momento da parte lo scetticismo, riconosciamo l’enorme fascino che possiede, ad esempio, un tema come quello della telepatia. Se ognuno avrà un’opinione in merito alla possibilità di comunicare per via telepatica, dobbiamo ringraziare il dott. Tressoldi per i suoi tentativi di rendere scientifica la discussione su questo ed altri temi dalla natura controversa.

Il giudizio morale. Intervista a Luca Surian

Pensiamo che il Prof. Luca Surian, psicologo e ricercatore dell’Università di Trento, abbia saputo, con la sua introduzione sullo stato della ricerca in psicologia morale – pubblicata per il Mulino con il titolo “Il giudizio morale” (2013) – realmente fornire al lettore utili stimoli per avvicinarsi alla materia, o per farsi una prima idea, ma vera (e vera perché chiara), dei temi in argomento.

Neuroetica. Intervista a Priori e Fumagalli

La neuroetica, intesa come studio neuroscientifico dell’intuizione e del senso morale, è una disciplina ormai affermata nel vasto panorama della ricerca neuroscientifica. Nata, cresciuta e coltivata per lo più all’estero (USA in testa), la neuroetica inizia a trovare spazio anche in Italia. A garantirlo, autorevoli studiosi, fra i quali Alberto Priori e Manuela Fumagalli del Policlinico di Milano.

Il Prof. Alberto Priori, neurologo e neurofisiologo, è direttore del Centro Clinico per la Neurostimolazione, le Neurotecnologie e i Disordini del Movimento della Fondazione IRCCS Cà Granda Ospedale Maggiore Policlinico e dell’Università degli Studi di Milano, presso cui la Dr. Manuela Fumagalli, neuropsicologa, svolge attività di ricerca. Li abbiamo intervistati.