Press "Enter" to skip to content

Categoria: Filosofia

Riflessioni di storia della filosofia: teoria della verità e dell’errore nelle Meditazioni Metafisiche

Taken by Giangiuseppe Pili

Iscriviti alla Newsletter!


Riflessioni di storia della filosofia: teoria della verità e dell’errore nelle Meditazioni Metafisiche

 

Compendio delle sei riflessioni di storia della filosofia cartesiana nel le “Meditazioni Metafisiche

Il nostro proposito è stato quello di mostrare come la teoria del giudizio sia successiva, in ordine logico e “cronologico” rispetto alla teoria della conoscenza e come questa sia imprescindibile per capire con chiarezza il discorso cartesiano. La “teoria della verità”, quindi dell’errore, è aderente e conseguente alla “teoria della conoscenza adeguata”.

Filosofia e politica – possibilità e necessità della democrazia

Iscriviti alla Newsletter!


Introduzione

«… in ogni ricerca scientifica bisogna continuare tranquillamente il proprio cammino con tutta l’esattezza e sincerità possibili, senza curarci di ciò con cui tal ricerca potrebbe contrastare fuori del suo dominio ed eseguirla per sé sola,  per quanto si può,  secondo verità e in modo completo »[1].

I. Kant.

Non è semplice districarsi nella realtà dei fatti soprattutto quando l’argomento riguarda proprio i fatti. E se ciò è già difficile, la situazione si aggrava quando, al posto della ragione, si mette in moto la fantasia e il desiderio: e così spesso vanno le cose quando si ha a che fare con la politica.

Politica di dominio e Politica di controllo

Il potere non si deve intendere come una forma unica e determinata. Il potere è la risultante di un complesso di forze di ampio e di breve respiro, poste dalla storia. Tipi di forze di a lungo termine sono la mentalità, le credenze e i valori di una società, i bisogni collettivi e i problemi di risoluzione della produzione. L’economia è uno sviluppo di una serie di condizioni culturali, dunque di carattere sia materiale che immateriale, così ha sia uno sviluppo in sé centrifugo e indipendente dal resto delle cose e contemporaneamente uno sviluppo centripeto fortemente radicato e dipendente dal resto delle cose. La cultura è dunque società e ambiente e l’economia è sempre legata alla cultura, dunque ne è una sua fuoriuscita, la sua determinazione pratica. In senso proprio, l’economia è lo sviluppo pratico della cultura.

Politica: un breve trattato.

Di Giangiuseppe Pili              www.scuolafilosofica.com

Fine della politica?

Nella nostra quotidiana comunicazione ci sono molti luoghi comuni, come nello spazio anche nelle parole. Uno di questi è l’idea della chiarezza, un’idea in certi contesti molto giusta ed importante; ma proprio dove la si reclama non si vede. Generalmente questo bisogno, quello di vederci chiaro, è invocato da chi non ha le idee chiare e le pretende dagli altri. La natura umana tende più a conservare il proprio piuttosto che a diffonderlo, così chi ha idee chiare tende a non esprimerle. Ciò avviene dove o è difficile parlar chiaro o è sconveniente.

Figurar-si: senso e significato

Quando un giorno, arriviamo a toccare la nostra metae allora mostriamo con orgoglio quali lunghi viaggi abbiamo fatto per giungervi. In verità non c’eravamo accorti d’essere in viaggio. Ma siamo arrivati così lontano proprio illudendoci di essere, in ogni luogo, a casa propria.[1]

F. Nietzsche

Introduzione

I testi elaborati come si deve sono come specie di ragnatele: fitti, concentrici, trasparenti, solidi e ben connessi. Essi attirano a sé tutto ciò che si aggira nei dintorni[2].

Theodor W. Adorno

Baruch Spinoza – Vita e pensiero

Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!

Iscriviti alla Newsletter!


Vita

Spinoza nasce ad Amsterdam il 24 novembre 1632, figlio di Michael e Hanna. Il padre era un commerciante e nel 1639 iscrive il figlio alla scuola della comunità ebraica nella quale il giovane Baruch impara la lingua ebraica, studia il Talmud, l’antico testamento, Maimonide, Crescas, Levi Ben Gerson, Ibn Ezra. Per iniziare gli studi contabili, legge anche in lingua ebraica testi di matematica, astronomia e geometria.

La famiglia era di origine marrana: i marrani erano gli ebrei spagnoli che fecero finta di convertirsi al cristianesimo, costretti dal re Ferdinando d’Aragona. Il padre di Spinoza emigrò in Olanda in seguito alle persecuzioni sugli ebrei del re del Portogallo.

John Locke – Vita e Opere

By Godfrey Kneller – Public Domain, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=110128

Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!

Iscriviti alla Newsletter!


Vita

Locke nasce a Bristol nel 1632, studia ad Oxford e lì vi insegnerà fino al 1667 per seguire il suo protettore, lord Ashley, futuro conte di Shaftensbury e esponente della nascente ala dei whig. Il filosofo si lega ad un personaggio fortemente impegnato in politica con il quale seguirà alcuni dei rivolgimenti da che movimentano l’Inghilterra di quegli anni e di cui Locke è il principale teorico.

Nel 1665 è al seguito dell’ambasciatore inglese presso l’elettore del Brandeburgo. Nel 1668 entra a far parte della Royal Society e in questi anni svolge l’attività di medico. Nel 1669 si trasferisce in Olanda perché lord Ashley viene accusato di tradimento. Tornerà in Inghilterra nell’89. Muore ad Oates nel Wessex nel 1704.

David Hume – Vita e pensiero


Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!

Iscriviti alla Newsletter!


Filosofia

Sezione 1.1. Teoria della conoscenza

Gli uomini dalla fervida fantasia possono a questo proposito essere paragonati agli angeli che le Scritture rappresentano coprirsi gli occhi con le ali[1].

David Hume

 

Parte 1.12. Le impressioni e le idee.

La teoria della conoscenza di Hume è l’analisi delle capacità psicologiche del soggetto, la logica della mente è la base di tutte le altre conoscenze. Di conseguenza, la giustificazione delle capacità psicologiche, o facoltà della mente, e delle loro possibilità è centrale per la fondazione della scienza. Ma è difficile comprendere in che modo la base psicologica possa essere analizzata: altri tentativi erano stati fatti[2], non del tutto soddisfacenti. Soprattutto, non erano soddisfacenti in quanto non si rifacevano ai principi empiristi. Hume rivendica proprio questo: la necessità del metodo sperimentale sin dentro la mente umana. In questo modo, egli intende riformare la base della scienza, più che la scienza stessa, attraverso i nuovi principi della fisica sperimentale.

Thomas Hobbes – Vita e pensiero

Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!

Iscriviti alla Newsletter!


Vita

Se ci fosse ancora qualcuno che potesse dubitare della bontà della condizione di guerra, sia essa civile, non civile, una rivoluzione o semplicemente uno sfogo di piazza o di pazzia, potrebbe utilmente leggere le pagine sofferte di Hobbes per rendersi conto che la vita è qualcosa che è molto al di là di un gioco di potere. Le pagine, infatti, sono l’espressione compiuta di una coscienza che ha vissuto un periodo storico assai difficile e travagliato.

Hobbes nasce a Malmesbury il 5 aprile del 1588, lo stesso anno in cui la regina Elisabetta Tudor rifiuta le proposte di matrimonio del re di Spagna, Filippo II, figlio dell’altrettanto cattolicissimo, Carlo V. Il rifiuto fu il pretesto per intraprendere un’azione decisa ai danni dell’Inghilterra, allora ancora non potenza mondiale né stato egemone in Europa.

Renato Cartesio – Vita e le Meditazioni Metafisiche

Scopri Intelligence & Interview di Scuola Filosofica!

Iscriviti alla Newsletter!


Vita

Nel bruno seicento si insinuava una mente geniale, grande mente, più che un bel corpo. Probabilmente la strada era segnata tanto dalla storia quanto dalla sua vita personale: Cartesio nasce a La Haye in Turenna nel 1596. Non era ancora il periodo della rivoluzione francese, ma esistevano già i parlamenti in Francia. I parlamenti erano degli organi differenti da quelli coi quali noi usualmente indichiamo le assemblee col potere di promulgare leggi. I parlamenti francesi erano organi dediti alla gestione delle tasse e ne esisteva uno per regione. Essi erano offici pubblici accessibili esclusivamente a coloro che avevano un titolo nobiliare. Infatti, solamente dopo qualche tempo, s’iniziò a vendere le cariche pubbliche consentendo una certa, seppure molto parziale, mobilità sociale.