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Autore: Wolfgang Francesco Pili

Sono nato a Cagliari nell’aprile del 1991. Ho da sempre avuto nelle mie passioni, la vita all'aria aperta, al mare o in montagna. Non disdegno fare bei trekking e belle pagaiate in kayak. Nel 2010 mi diplomo in un liceo classico di Cagliari, per poi laurearmi in Lettere Moderne con indirizzo storico sardo all'Università degli studi di Cagliari con un'avvincente tesi sulle colonie penali in Sardegna. Nel bimestre Ottobre-Dicembre 2014 ho svolto un Master in TourismQuality Management presso la Uninform di Milano, che mi ha aperto le porte del lavoro nel mondo del turismo e dell'accoglienza. Ho lavorato in hotel di città, come Genova e Cagliari, e in villaggi turistici di montagna e di mare. Oggi la mia vita è decisamente cambiata: sono un piccolo imprenditore che cerca di portare lavoro in questo paese. Sono proprietario, fondatore e titolare della pizzeria l'Ancora di Carloforte. Spero di poter sviluppare un brand, con filiali in tutto il mondo, in stile Subway. Sono stato scout, giocatore di rugby, teatrante e sono sopratutto collaboratore e social media manager di questo blog dal 2009... non poca roba! Buona lettura

Veracruz – Valerio Evangelisti

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Consigliamo – Tortuga di Valerio Evangelisti


Dopo lo spettacolare romanzo “Tortuga” Valerio Evangelisti, scrive un altro romanzo, un seguito, che non vien difficile da definire capolavoro. I pirati più temuti di tutte le Antille tornano a saccheggiare i mari contesi fra Spagna e Francia, ma questa volta osano di più; in barba ai trattati diplomatici che vigevano fra Spagna e Francia, gli avventurieri, capitanati da Michael De Grammont, decidono di attaccare la capitale nel nuovo mondo dei francesi: Veracruz. Nel precedente romanzo, attaccarono l’isola di Tortuga, questa volta invece sferrano un attacco al centro di potere, al centro del monopolio dei commerci francesi, che all’epoca (notazione storica dell’Evangelisti), commerciavano beni di lusso, i più richiesti curiosamente, i pitali, vasi da notte. E non mancano giustamente le ironia da parte dell’autore sulla società ricca e su quella borghese dell’epoca, e perché no, magari cercava anche agganci al presente: basti pensare al governatore di Veracruz, più intento alle donne e alle ricchezze che a difendere la città.

Utopie – Da Moro a Campanella

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Consigliamo – Filosofia moderna, un percorso di G. Pili


Per poter parlare dell’opera, bisogna prima dire che personaggio fu Tommaso Moro, ovvero uno dei più alti rappresentanti dell’umanesimo inglese e nella sua opera più importante, troviamo un acceso senso critico con cenni al pensiero di Erasmo da Rotterdam (erano uniti da una forte amicizia), duro contestatore della corruzione della Chiesa, del dogmatismo della filosofia scolastica e difensore della cristianità intesa nei suoi valori originari.

Pro s’indipendentzia de sa Sardinia. Tesi per idee, concetti e spunti di riflessione. Di Pili W.

Di Pili W.                              www.scuolafilosofica.com

Ruiu su coro

e s’animu che lizzu
cussos colores
adornant s’istendarde
boh! boh!
e fortes che nuraghe
a s’attenta pro mantenere
sa paghe[I]

 

 1 INTRODUZIONE

Oggi giorno è difficile riuscire a dialogare di politica. Difficile chiarire a noi stessi di quale schieramento facciamo parte. Difficile capire la politica dei nostri capi di governo sia a livello regionale che nazionale. Ma difficile è un eufemismo, forse la parola giusta è “impossibile”.

Tensione. Anselmetti G.

A cura di Wolfgang F. Pili                               www.scuolafilosofica.com

In un’isola del Mediterraneo, un’isola piccola, molto piccola, sono posti gli ex stabilimenti della tonnara, vicino ai più noti, stabilimenti della tonnara di La punta di Carloforte, il paese dell’isola di San Pietro.

Un marchese scienziato, inquietanti e misteriosi oggetti, un villaggio turistico sorto proprio sugli ex capannoni della tonnara, un omicidio, personaggi snob, gente locale con strane caratteristiche, poliziotti paciocconi.  Potrebbe sembrare la location di Dieci piccoli indiani di Agatha Christie, e, invece, è la location del romanzo di Gim Anselmetti intitolato Tensione, autore anche de Il ritratto di madama.

Quando mi affaccio alla finestra… Vedo…

Mi affaccio alla finestra e ragazzi neri tentano di vendere le loro merci, per lo più fazzoletti e calze; mi affaccio a un’altra finestra, negozi di cinesi, ormai chiamati cineserie, in diversi angoli della città; mi affaccio alla finestra, sullo sfondo, all’orizzonte, un porto per navi portacontainer, monopolio di commerci e scambi; mi affaccio, un mondo diverso ai miei occhi, non è lo stesso di vent’anni fa, quando muovevo i primi passi. Non è un mondo peggiore, la mia città, Cagliari, è sempre la stessa; ora posso solo dire che è una città cosmopolita, una città integrata col resto del mondo.

Martin Eden – Jack London

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Consigliamo l’immortale Zanna bianca di London


Ogni uomo ha un’aspirazione. Ogni uomo deve credere in qualcosa fino alla fine: dovesse morire per farla. Chi vuole girare il pianeta su una vecchia Moto Guzzi con l’amore della sua vita, chi diventare un astronauta e colonizzare Marte, chi addirittura cambiare il mondo.

Martin Eden è un giovane di belle speranze, facile identificarlo nello stesso scrittore Jack London. Abita a San Francisco dove paga un discreto affitto al signor Higginbotham, suo cognato, per una stanza, come tanti all’epoca e oggigiorno. E’ un marinaio e ne ha il fascino: non ha problemi di relazione con l’altro sesso; per lui il detto “in ogni porta una donna” vale bene. Si fa amare, ma non ama. Un giorno salva la vita a un collega imbarcato con lui, e la famiglia sente il dovere di ringraziarlo.

L’importanza di ragnarsi Ernesto. Di Pili W.

Wolfgang F. Pili                  www.scuolafilosofica.com

C’era una volta, nel Regno degli Arachidi, sulle sponde del mar più Morto che Vivo, un ragno, anzi un ragnone, un ragnebreo, il quale regnava e ragnava al suo popolo una pura alimentazione kasher.

Questo ragno era un’icona per tutto il popolo e si chiamava Ernesto piede destro di Varisto primo ministro sinistro.

Eravamo circa nel quinto ragnello dopo Isacco e ormai il popolo ragnoide non accettava più le ingiustizie di Ernesto: infatti, dopo un po’ di tempo, Varisto primo ministro, convocò i  “Ragni generali” che proclamarono sciopero generale fino a nuovo ordine.

Ernesto era da un po’ di tempo rinchiuso nel suo palazzo e, stufo e stressato, decise di evadere in una notte buia in cui, dopo aver tracannato litri di ragnonau di Rogliastra e Ragnentinu del Rampidano, si prese una cotta.

La peste scarlatta – Jack London

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Consigliamo l’immortale Martin Eden di London


La polvere da sparo tornerà. Niente potrà impedirlo.. la stessa vecchia storia si ripeterà. L’uomo si moltiplicherà e gli uomini si combatteranno. La polvere da sparo permetterà agli uomini di uccidere milioni di uomini, e solo a questo prezzo, con il fuoco e con il sangue, si svilupperà, un giorno ancora lontanissimo, una nuova civiltà. E a che pro? Come la vecchia civiltà si è estinta, così si estinguerà la nuova. Ci vorranno forse cinquantamila anni per costruirla, ma finirà per estinguersi. Tutto si estingue.

London

E’ il 2013 quando nel mondo scoppia una terribile epidemia di peste, chiamata peste scarlatta, proprio per le conseguenze che si hanno dal contagio del virus letale: piano piano si perde la sensibilità dei piedi, passando per gli arti superiori, la pelle che diventa scarlatta e, infine, il gelo che prende al cuore; la morte.

John Barleycorn – Ricordi alcolici – Jack London

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Consigliamo l’immortale Martin Eden di London


Tre mesi di lettura. Questo è il tempo che mi ci è voluto per portare a termine la lettura di John Barleycorn. Non per questo è stata una lettura spiacevole, anzi tutt’altro. Ma ho trovato doveroso, cercare una lettura approfondita, a volte con un’analisi dei capitoli degna di Martin Eden; ne è valsa la pensa aspettare tre mesi, una stagione intera, per scoprire il lato oscuro di Jack London, quel lato oscuro di cui tanto si vergognava, ma che non poteva mascherare e manifestare solo all’interno del suo corpo, ma che ha avuto bisogno di esternare al mondo, con un romanzo di avventura, o meglio, di avventure: le Dis-Avventure di Jack London che si ritrova a lottare contro un brutto vizio.

Il richiamo della foresta – Jack London

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Consigliamo l’immortale Zanna bianca


Immaginiamoci di trovarci in una magione, una grandissima fattoria agli inizi del novecento negli Stati Uniti orientali e immaginiamoci un giovane cane, un sanbernardo, che fa la vita del cane-pastore ricco e borghese, con tutti i vizi e lussi che sono propri alla borghesia. Buck, così si chiama il cane, vive felice, ma lui stesso, nelle considerazioni del suo inconscio, capisce che quella non è la sua vera identità: capisce che i suoi antenati erano avvezzi a ben altre faccende. Sente dentro di sé il selvaggio. Rapito, il cane viene venduto a dei corrieri del nord che trainano con le possenti e pesanti slitte, la posta dalle città principali, fino ai villaggi e alle città in cui sorgono gli apparati minerari dediti alla ricerca dell’oro: quelli sono gli anni della cosiddetta corsa all’oro, unico e inimitabile oro giallo, di cui gli uomini assetati di ricchezze vanno alla ricerca con un’intrepidità degna di Napoleone nella campagna di Russia. A volte fallimentari, altre volte di gran successo. Buck viene addestrato per essere un buon cane da slitta e si distingue da subito, seppur con un piccolo periodo di disorientamento. D’altronde le sue abitudini precedenti e il clima erano ben diverse; scopre il “rovente di freddo” con temperature fino ai quarantacinque gradi sotto zero. Verrà fuori la sua indole da leader di un gruppo di cani, fino a diventare una leggenda nella lande del nord: un cane orgoglioso, forte, che si affeziona al suo padrone fino ad amarlo e che intraprende un processo di empatia che, fra gli stessi essere umani è difficile trovare.