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Autore: Giangiuseppe Pili

Giangiuseppe Pili è Ph.D. in filosofia e scienze della mente (2017). E' il fondatore di Scuola Filosofica in cui è editore, redatore e autore. Dalla data di fondazione del portale nel 2009, per SF ha scritto oltre 800 post. Egli è autore di numerosi saggi e articoli in riviste internazionali su tematiche legate all'intelligence, sicurezza e guerra. In lingua italiana ha pubblicato numerosi libri. Scacchista per passione. ---- ENGLISH PRESENTATION ------------------------------------------------- Giangiuseppe Pili - PhD philosophy and sciences of the mind (2017). He is an expert in intelligence and international security, war and philosophy. He is the founder of Scuola Filosofica (Philosophical School). He is a prolific author nationally and internationally. He is a passionate chess player and (back in the days!) amateurish movie maker.

Un puro amore per le macchine che mi fanno vivere

Quando ero più giovane, ero convinto che le macchine nello specifico – e la tecnologia, in generale – fossero alcune delle cause dei mali del nostro tempo. Ho bisogno di loro, ma questo bisogno è un peso per le mie spalle – questa la tesi. A quel tempo, ero solo uno studente di filosofia senza una comprensione di come una materia prima si trasformasse in un vero bene, in prodotto finito consumabile da altre persone. Sì, è vero, ho sempre ammirato l’ingegneria e ho iniziato ad essere un artigiano attivo che lavora con il legno per trasformarlo nei miei mobili.

È un dato di fatto, ho lavorato prima ai progetti, poi ho considerato i loro costi, dove acquistare i banchi di legno, le viti ecc. Poi, con molti strumenti, ho trasformato i materiali già realizzati in un lavoro finito. Ho amato così tanto l’ingegneria e gli strumenti che ho anche pensato di studiare per essere un ingegnere navale, dato il mio amore per le navi e il mare. Ma da quando ho iniziato a studiare filosofia nella scuola secondaria, ho capito che la mia vita sarebbe stata priva di significato senza una profonda analisi filosofica della realtà e quindi ho scaricato l’ingegneria come un modo di vivere ma non di studiare. Il problem solving è semplicemente parte della mia natura e un approccio ingegneristico alla vita è ciò che ho sempre trovato sano e produttivo. Tuttavia, sono diventato critico nei confronti della dipendenza umana dalle macchine e, più in generale, dalla tecnologia. In alcuni punti voglio mostrarti come ho capito che mi sbagliavo completamente.

A sheer love for the machines that make me living

When I was younger, I was convinced that machines specifically – and technology in general – where some of the causes of the evils of our time. I need them but this need was a burden on my shoulders. At that time, I was just a philosophy student without a grasp on how a raw material is actually transformed to a real good. Yes, it is true, I always admired engineering and I started to be an active craftsman working with the wood to transform it in my pieces of furniture. As a matter of fact, I worked on projects first, then I considered their costs, where to buy the wood banks, screws etc. Then, with many tools I transformed the already crafted materials in a finished work. I loved so much engineering and tools that I also thought to study for being a naval engineer, given my love for the ships and sea. But since I started to study philosophy in secondary school, I understood my life would have been meaningless without a deep philosophical analysis of reality and then I discharged engineering as a way of living but not of studying. Problem solving is simply part to my nature and an engineering approach to life is what I always found healthy and productive. However, I became critical of the human dependence on machines and – more broadly – technology. In few points I want to show you how I understood I was completely wrong.

10. I limiti della conoscenza intellettuale

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Ci sono due limiti alla conoscenza intellettuale. Un limite è comune all’intera conoscenza umana. Il secondo limite è, invece, peculiare dell’intelletto. Vediamo il limite generale. La nostra conoscenza è fondata sui dati di senso e sull’ordine che ad essi dà l’intelletto. Ma oltre questo? Oltre questo c’è il ‘forse’. Infatti, noi non possiamo conoscere null’altro che non sia inscritto all’interno dell’intelletto dai dati di senso, sia esso un finale giudizio analitico o sintetico. Ma i dati di senso da dove vengono? Questa è, in Kant, una domanda relativamente mal formulata perché è a partire da essi che noi abbiamo infatti conoscenza: senza dati di senso, non abbiamo alcuna conoscenza, compresa conoscenza di noi stessi perché, per Kant, noi conosciamo le nostre categorie pure proprio a partire dall’interazione di esse con i dati di senso. Insomma, per Kant non abbiamo un accesso privilegiato ai nostri stessi stati mentali se non nel senso che possiamo conoscerli attraverso le esperienze e le operazioni che la stessa mente esperisce e compie. Quindi, evidentemente, si tratta in qualche modo di una conoscenza indiretta dei nostri stessi stati mentali. Benissimo, ma allora vi propongo un ragionamento.

Vincere con l’arte della guerra – Imparare a superare i conflitti quotidiani con gli insegnamenti di Sun Tzu

E’ con mio estremo piacere pubblicare questo instant book – Vincere con l’arte della guerra – Imparare a superare i conflitti quotidiani con gli insegnamenti di Sun Tzu – insieme a Le Due Torri – la principale casa editrice di riferimento di Scuola Filosofica e della sua collana! Per soli 2,99 sarete guidati alla comprensione de L’arte della guerra di Sun Tzu, capolavoro della strategia militare cinese apparentemente banale da leggere ma estremamente difficile da capire e affascinante da esplorare. Esso, a mio giudizio, fa parte della triade fondamentale insieme alla strategia dell’approccio indiretto di Basil Liddell Hart e alla concezione generale della guerra di Carl Von Clausewitz. Di tutti questi ho avuto modo di scrivere diverse volte, specialmente nel mio maggior volume Filosofia pura della guerra. Spero davvero che questa versione in linea con i massimi principi scientifici, coniugata alla piacevolezza della scrittura, possa aiutare il lettore verso un processo di miglioramento nella vita e nel business!

Ethics of the intelligence profession – What is the ethical framework of a real intelligence analyst?

Dr Giangiuseppe Pili, Dr Francesco Margoni


 Abstract

The new project on the intelligence studies – “What is the ethical framework of a real intelligence analyst?” has the potential to substantially contribute to one the most debated topics in the intelligence studies literature, that is the ethics of the intelligence profession. Our approach is relatively new according to what we found in the literature. The aim of the project is to explore the research question – what is the analysts’ ethical framework in their own view – from a quantitative rather than purely qualitative perspective.

How COVID-19 impacted Scuola Filosofica?

How COVID-19 impacted to Scuola Filosofica (Philosophical School – www.scuolafilosofica.com) – Philosophical Blog? Before giving you the data, the state of normalcy of SF was 1500/2000 unique visitors per day with peaks in the middle of the week (Monday-Wednesday and Sunday) and down on Friday and Saturday (with a 30/40% of decrease). SF has more than 10 years of existence, 35 authors, +1150 web pages, 10 technicians, and it is active in the main social media (Facebook, Twitter, YouTube and Linkedin – through the Team) but the visitors are heavily based on google researchers (95% of all the traffic). So, above is a daily graph of the last 2 months and a half (26 Jan – Today). It must be said that SF knew a constant increase of its unique visitors since its inception. It increased every year steadily and, sometimes, with impressive jumps ahead as in the last year (300.000 unique visitors). However, along with COVID-19 SF boomed, even though this boom has to be coupled with the speed-up technical arrangement due to the excess of average time of page generation (more that 7 seconds). Interestingly, now that the page generation time felt to slightly less than a second (0,85%) the number of bounces (one page view) jumped from 30% to 80% but the average time of visit is now to 3′ minutes and a half.

Is a chess player and intelligence analyst? – Chess and intelligence

FelixMittermeier – https://pixabay.com/it/photos/scacchi-pezzi-degli-scacchi-2730034/


Pili, Giangiuseppe, (2019) “Is a chess player and intelligence analyst? How to learn from chess how to improve intelligence analysis”, American Intelligence Journal, Vol 36, Issue 2, 74-85


It is with a distinct pleasure and honor that I announce my last publication in the esteemed American Intelligence Journal – The journal for intelligence professionals! AIJ is one of the oldest American journals of intelligence studies and it is one of my favorites. When I read the email today my heart jumped (safely!, safely!). For a young researcher in the field of intelligence grow up with the documentaries of the WWII, and personal appreciation for what US have done during the Cold War, I couldn’t have been more happy to see my name inside that journal. I want personally to thank again many people that helped me in delivering the paper: Michael Landon-Murray (assistant professor), Claudio Selleri (Le Due Torri, Publisher), Herman Grooten (IM, trainer and great chess writer), Uberto Del Prato (CM, and environment intelligence practitioner), Roman Kolodii (intelligent and careful reader), Matteo Canini (neuro-psychologist who provided the psychological literature about chess and intelligence), and last but not least the editor of the journal, professor William Spracher. Thank you all for all your help and support!

Improving your business awareness through philosophy – Structured Classification Analysis for Little Business Firms

Interested in the project? – Write us & ask for it!

scuolafilosofica_AT_gmail.com


Project denomination – “Improving your business through philosophy – Semantic Classification System for Little Business Firms” – Ontological Pizzeria! – Ancora dei Baruffi – Pizzeria Storica

Partners & Organizing Institutions – Azione Filosofica (Cultural Association), Scuola Filosofica (Blog & Social Media), Ancora dei Baruffi – Pizzeria Storica (Restaurant – Take away)

Project Manager – Dr Giangiuseppe Pili

Project Roles – Project Manager, Analyst, Ontological Designer & Video Maker + External Referee

Philosophical lessons learned these days

As my embedded philosophical attitude is hard to die, after long days in shock and shut eyes, I try now to consider some lessons learned directly from my experience.

First, people were irrational in the past and they are still irrational in the present. No matter of what we tell to ourselves in this “technological” age, there will be still irrationality among us. This is true everywhere but it is especially true in places in which there is no way to ground a rational open debate without getting out with fear of being considered a dinosaur. Irrationality is the plague of our time, the time of the human beings. We should fight it with all our intelligence but the reality is that intelligence is not much, artificial or human, especially when a certain threshold of spread fear and panic are already inside most of the minds. There is no way to consider numbers and facts because the behavior is so far from logic that the only thing you can do is to try to keep calm, breath and think clearly that life is not in your hands. Therefore, others’ life is not in your hands either. 

The mystery of capitalism is doing things with documents

Abstract

In this post I analyze briefly why the mastery of documents is a necessary art in the age of technology. Documents are indispensable for the very existence of capitalism and it is how we express our own capital. However, the nature of documents (their ‘ontology’) is quite complex but it can be easily understood with a bit of curiosity and perseverance. Finally, I will consider how to apply the lessons learned in order to maximize the impact of your own capital.


 

Introduction

The title of this post is basically a combination between two titles The mystery of capital and “How to do things with documents”. The first is a book written by the Chilean economist Hernando de Soto (1941), which is a cornerstone of the economic development in the third world. Instead, “how to do things with documents” is a Barry Smith’s slogan which is a paraphrase of the John Austin’s philosophical masterpiece How to do things with words (1962), which was the first attempt toward a philosophical foundation of the speech acts. For instance, saying “check” in the appropriate time and circumstance count as an action on the chessboard. Smith is a philosopher that “left the mothership of philosophy” to land to something different, something closer to computer scientist than anything else.