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Autore: Giangiuseppe Pili

Giangiuseppe Pili è Ph.D. in filosofia e scienze della mente (2017). E' il fondatore di Scuola Filosofica in cui è editore, redatore e autore. Dalla data di fondazione del portale nel 2009, per SF ha scritto oltre 800 post. Egli è autore di numerosi saggi e articoli in riviste internazionali su tematiche legate all'intelligence, sicurezza e guerra. In lingua italiana ha pubblicato numerosi libri. Scacchista per passione. ---- ENGLISH PRESENTATION ------------------------------------------------- Giangiuseppe Pili - PhD philosophy and sciences of the mind (2017). He is an expert in intelligence and international security, war and philosophy. He is the founder of Scuola Filosofica (Philosophical School). He is a prolific author nationally and internationally. He is a passionate chess player and (back in the days!) amateurish movie maker.

Giulio Cesare – William Shakespeare

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Consigliamo Re Lear di William Shakespeare


Giulio Cesare è una tragedia di William Shakespeare, ispirata alla morte di Cesare alle idi di marzo. Il ritratto storico ricalca l’edizione delle Vite di Plutarco, dimostrando il fatto che il bardo di Avon si curava di ricostruire le sue vicende anche da un punto di vista storico.

Il Giulio Cesare è una tragedia dal sapore propriamente politico, quindi distante sia dall’Enrico IV, dall’Amleto, dal Re Lear e dal Macbeth che, come abbiamo cercato di mostrare in altro loco, sono opere intimistiche e ben poco politiche, pur essendo ambientate in un contesto in cui vive il potere e la ragion di Stato. Nel Giulio Cesare, invece, è la figura di Bruto a dominare la scena, il quale prende la ferale decisione di uccidere il futuro tiranno in nome della libertà. Come in Macbeth, anche nel Giulio Cesare la causa scatenante e ultima è indotta da un personaggio intrigante, Caio Cassio. Bruto è un personaggio sulla linea di Amleto-Macbeth, nel senso che è combattuto, non sa decidersi e soltanto l’intervento esterno lo induce all’azione: come nel caso di Amleto, Bruto vedrà un fantasma e, come nel caso di Macbeth, avrà un cattivo consigliere ad informarlo.

Strategy – The logic of War and Peace – Edward Luttwak

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Consigliamo La grande strategia dell’impero bizantino di Edward Luttwak 


Strategy The Logic of War and Peace è un saggio di Edward Luttwak, noto analista politico e militare, autore di innumerevoli lavori, tra cui alcuni capolavori come The Grand Strategy of the Bizantine Empire o celeberrimi come La grande strategia dell’impero romano. A differenza di questi due ultimi volumi, Strategy non è principalmente un’opera storica o, piuttosto, non lo è proprio, nonostante parti intere del volume dedicate all’analisi e all’applicazione della strategia nei contesti storici più diversi (da questo punto di vista Luttwak dimostra la sua competenza in materia di storia militare). Il volume in questione tenta di fornire una teoria esplicativa grazie alla quale poter rendere possibili previsioni sul comportamento futuro di decisori politici in contesti di guerra.

La strategia, per Luttwak, non può essere in alcun modo ridotta o, anzi, confusa con un particolare tipo di ingegneria, ovvero al settore ricerca-sviluppo della difesa. Al contrario, la strategia è ed ha senso proprio perché non è in alcun modo un’ingegneria. Infatti, essa nasce in condizioni di conflitto che non escludono ma incorporano l’attività militare e l’uso della violenza. Quando si è in contesti strategici, il sangue sta già scorrendo, per usare una dicitura dell’autore in una sua intervista (citata a memoria).

Il liberalismo di John Rawls

John_Rawls

Abstract

In questo articolo consideriamo la posizione filosofica politica del liberalismo di John Rawls, almeno nella sua versione declinata nel libro di Robert B. Talisse (2009)[1]. Rawls è senza dubbio uno dei più influenti filosofi del XX secolo e la sua posizione in filosofia politica è, giustamente, ritenuta tra le più influenti nel dibattito. Non si tratta di un testo specialistico, sicché il lettore è invitato a continuare la ricerca autonomamente.


John Rawls (1921-2002) è stato uno dei massimi filosofi americani del XX secolo. I suoi interessi si sono focalizzati soprattutto nella filosofia politica e nella filosofia morale. In questo breve articolo cercheremo di enucleare alcuni punti della sua posizione politica, tra quelle ormai considerate canoniche nell’ambito della filosofia politica recente. Questa analisi riprende la posizione rawlsiana soprattutto per come viene declinata da Talisse (2009).

Musica per pianoforte – Una prima fruizione

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Consigliamo L’importanza delle variazioni nella musica classica


La musica classica è un mare magnum in cui è facile perdersi. Inoltre, come spesso accade, essa è un’etichetta che contiene una sottocategorie di grandezza non trascurabile: la musica da camera, la musica lirica, la musica sinfonica etc.. All’interno della musica da camera esiste la musica per più strumenti (sonate per due strumenti, per lo più violino e pianoforte, trii, quartetti, quintetti, sestetti fino ad ottetti) e musica per strumenti singoli (pianoforte, violino, violoncello, organo…). Tra i vari strumenti solisti la musica per gli strumenti a tastiera è sterminata. Sin da quando esistono il clavicembalo e l’organo, i più grandi compositori hanno riservato ad essi grande attenzione, un’attenzione unica. Se l’organo è uno strumento che funziona ad aria, il clavicembalo è il principale e fondamentale strumento a corda pizzicata, la base di partenza per l’evoluzione moderna di tale tipologia di strumenti che arriverà al pianoforte.

Il pianoforte è stata prima di tutto un’impresa tecnico-tecnologica che ha visto l’intervento di grandi compositori, tra cui Johan Sebastian Bach (1685-1750) e Muzio Clementi (1752-1832) su tutti. Oltre all’impresa tecnica, il pianoforte è probabilmente lo strumento più rappresentativo dell’intera musica classica, anche per via del fatto che attraverso opportuni arrangiamenti, quasi tutta la musica può essere ridotta a pezzi per pianoforte (per questo si veda l’articolo: L’importanza delle variazioni nella musica classica). In questo senso, il pianoforte consente quella che in matematica è un’operazione nota nella teoria degli insiemi: parti della teoria possono rappresentare parti di se stessa. E infatti la musica classica è un modello infinitamente reinterpretabile. Questo significa che, in generale, la musica per pianoforte è tra le componenti dominanti, tra le linee fondamentali della storia musicale.

[Segnalazione] Paolo Meneghetti sulla fenomenologia della mano

Locandina per la Conferenza a CuneoSabato 13 FEBBRAIO,

alle ore 21.00

presso la Fondazione “Delfino”,

sita in Corso Nizza n°2

a CUNEO

Il critico d’estetica contemporanea Paolo Meneghetti terrà una conferenza a voce (di 60 minuti), incentrata sulla fenomenologia della mano. In particolare egli citerà il saggista Henri Focillon, allacciandolo alle poesie di Fernando Pessoa e Paul Celan. Durante la sua conferenza, Paolo Meneghetti manderà in videoproiezione le immagini di più opere d’arte (sia moderne sia contemporanee), in cui si rappresenta la mano.

Tolkien e i classici. Arduini, Testi, Barella, Canzonieri..

Tolkien

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La prima volta che ho letto Il signore degli anelli avevo diciassette anni ed è stato per via di una scommessa lanciatami da mio padre, il quale era scettico del fatto che avrei potuto leggerlo in meno di un mese. Non solo vinsi la scommessa con ampio anticipo, ma scoprii almeno un mondo: quello di una parte del Legendarium di John Ronald Reuel Tolkien, di cui il Signore degli anelli è senz’altro una parte importante. Ma in realtà la scoperta, forse più importante, è stato del mondo che conosce Tolkien in molte delle varie sfaccettature della sua vasta produzione. Da quel momento, infatti, iniziai a discutere con diversi miei amici delle interpretazioni dell’opera di Tolkien e dei vari risvolti della sua produzione. Certo, si trattava di analisi parziali, incomplete e frutto soltanto della passione di alcuni amici. Ma questo è il punto: un “classico” è proprio un testo che diventa un luogo comune e che consente, così, di intrattenere argute discussioni ad ogni livello di competenza.