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Autore: Giangiuseppe Pili

Giangiuseppe Pili è Ph.D. in filosofia e scienze della mente (2017). E' il fondatore di Scuola Filosofica in cui è editore, redatore e autore. Dalla data di fondazione del portale nel 2009, per SF ha scritto oltre 800 post. Egli è autore di numerosi saggi e articoli in riviste internazionali su tematiche legate all'intelligence, sicurezza e guerra. In lingua italiana ha pubblicato numerosi libri. Scacchista per passione. ---- ENGLISH PRESENTATION ------------------------------------------------- Giangiuseppe Pili - PhD philosophy and sciences of the mind (2017). He is an expert in intelligence and international security, war and philosophy. He is the founder of Scuola Filosofica (Philosophical School). He is a prolific author nationally and internationally. He is a passionate chess player and (back in the days!) amateurish movie maker.

Coriolano – William Shakespeare

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Il Coriolano è una delle ultime tragedie di William Shakespeare, ambientata durante il primo periodo dell’antica Roma. Che il periodo romano fosse caro al bardo di Avon è testimoniato da diversi lavori ispirati ad esso: Tito Andronico, Giulio Cesare, Antonio e Cleopatra sono le opere principali dedicate a Roma e, come si vede, non sono ristrette ad una particolare fase della storia di Roma. Il Coriolano, dunque, è la tragedia di Caio Marcio, uomo d’onore, d’arme e irrimediabilmente iracondo. Se l’onore spinge l’uomo a compiere grandiose gesta, l’ira può condurre lo stesso uomo alla cancellazione del valore delle stesse gesta compiute. Sicché, dunque, la tragedia è impostata su Caio Marcio, poi noto come “Coriolano” per via della conquista della città di Corioli, in mano ai Volsci, il cui capo era Tullo Aufidio.

La trama è abbastanza semplice. Roma va in guerra contro i Volsci. Coriolano si distingue come capo militare e prende la città. Uomo dell’aristocrazia, già in odio alla plebe, odio pienamente ricambiato, si rifiuta di mostrare le ferite di guerra al popolo romano. Dopo che la dispotica madre, Volumnia, si impone, aiutata dalle parole del saggio amico di famiglia, Menenio Agrippa (quello della celebre storia, compresa nella tragedia, sulla divisione del lavoro – considerata come equa – tra plebe e aristocrazia…): Volumnia e Menenio Agrippa convincono Coriolano a mostrare un po’ di accondiscendenza al popolo, così da poter essere eletto console di Roma.

Trash! – Una guida filosofica all’incategorizzabile

Trash

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Una delle attività più diffuse nell’era dei social, di internet e dei media della rete è la condivisione, diffusione e produzione di materiali comunemente qualificati come “trash”. Si intende, che senza gli spettatori, la produzione di simili materiali sarebbe ipso facto inutile. A differenza di un quadro di Goya, di un film di Orson Wells, che hanno un valore intrinseco, estetico, inestimabile, la categoria del trash ha senso solamente se c’è qualcuno che la guarda. E’ lo spettatore che conferisce in modo significativo la qualifica di “trash” a qualcosa. Su questo ci torneremo.

Prima di cominciare, vorrei chiarire il fatto che questo è uno studio filosofico, una analisi scientifica che non vuole prendere parte alla questione morale. E come tale, dunque, rifiuta ogni sua categorizzazione in tal senso. Sicché il lettore è avvisato: non troverà giudizi di valore e l’autore non si sente impegnato a dover eventualmente difendersi in tal senso, come si conviene ad una spassionata analisi filosofica.

Antonio e Cleopatra – William Shakespeare

Antonio-e-cleopatra

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Antonio e Cleopatra è una tragedia di William Shakespeare. Insieme al Giulio Cesare e al Coriolano, Antonio e Cleopatra fa parte del ciclo storico, ambientato nell’antica Roma. Sappiamo per certo che Shakespeare si documentò per scrivere queste tragedie, in particolare lesse le Vite di Plutarco. Detto questo, Shakespeare concede anacronismi e rivisitazioni dei personaggi storici in modo personale, sicché il tasso storico e la verosimiglianza di queste tragedie non è di per sé particolarmente alto, da punto di vista storico. Ma questo, naturalmente, rientra nelle legittimità di un autore prima di tutto interessato all’arte letteraria.

Intervista a Giovanni Feliciani, autore di Vivere al ritmo della radicalità nella storia

 

Cover_VivereQuando ho ricevuto la copia di Vivere al ritmo della radicalità nella storia del fondatore della casa editrice Bibliosofica, Giovanni Feliciani, mi sono subito incuriosito. Infatti, si tratta di un libro di filosofia non diretto principalmente ad un pubblico di specialisti. L’iperspecializzazione ha colpito da tempo anche la filosofia, la cui unità si sostanzia, ormai, esclusivamente sulla parola “filosofia”. Se ancora fino a filosofi come Russell, Wittgenstein o Heidegger si poteva pensare ad una storia della filosofia unitaria, ormai la dissoluzione della filosofia in infiniti sottoambiti sembra determinare l’estinzione di un pensiero filosofico più generale e non necessariamente connesso con lo specialismo. La potenziale frammentazione della filosofia era un problema già noto in antichità, quando anche Aristotele puntava il dito sul rischio di una dissoluzione della filosofia in qualcosa di essenzialmente diverso e puntiforme.

Quanto, invece, ho trovato leggendo il libro Vivere di Giovanni Feliciani è un tentativo, a suo modo eroico in senso romantico, di mantenere invariato uno sguardo sulla totalità. Inoltre, uno degli sforzi del libro è proprio quello di mantenere un approccio che possa essere indirizzato verso un individuo che voglia “migliorare sé stesso”, attraverso una auto-riflessione sulla liceità di essere liberi da ogni forma coercitiva dovuta, principalmente, ai preconcetti perlopiù indotti da una società sostanzialmente omologata. La chiave di lettura del testo sembra emergere sin dal titolo, cioè Vivere al ritmo della radicalità nella storia, che l’autore ci avvisa essere stata la sua massima guida nella vita e nel pensiero.

Tacchi a spillo! Una analisi… filosofica?

Tacchi a Spillo

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Consigliamo Stirare o non stirare, questo il problema!


2008 In un momento in cui la mia coscienza era sita in Siena e residente a casa del caro Emilio, ad un orario imprecisato della sera, durante una delle mie consuete passeggiate serali, da buon anziano ante litteram (ma c’era ben poco da fare quando il circolo di scacchi chiudeva le porte…)

Toc, toc, toc, clop, clop clop…

Ma che è? Ci sono dei cavalli dietro di me?

Toc, toc, toc, clop, clop clop… Voci di donne si sovrappongono ad uno scalpiccio degno dell’armata rossa in parata. …Ah ah ah! Si, andiamo in quel locale. Solo bello…

Toc, toc, toc, clop, clop clop…

Ero ancora in quel di Siena, dove sentire degli zoccoli di cavalli battere sul selciato o sulla pietra che pavimenta gran parte della città interna alle mura, non era una cosa così implausibile come potrebbe sembrare. Sicché, quando ancora le voci erano lontane, non era così inverosimile credere che ci fossero davvero dei cavalli. Invece no. Si trattava di giovani donne in dirittura d’arrivo per uno dei (pochi) bar (alla moda giovanile) di Siena. Quando le vidi arrivare, sembravano appunto dei cavalli, che incedevano con un passo (mal)fermo, ma sicuro allo stesso tempo. Il loro essere cavallino si evinceva, oltre che da un rumore sorprendente, anche dalle loro zampe, irrigidite dallo zoccolo alto che dovevano montare: come i muscoli del cavallo si tendono per muovere le possenti zampe, sopra cui infiniti eserciti sono saliti e scesi, così l’apparato motorio delle suddette giovani sembrava rievocare quelli dei possenti destrieri medioevali che ancora si fronteggiano nella piazza del Campo, inesorabilmente, da secoli.

[Segnalazione] PhD Program in Cognitive Neuroscience and Philosophy of Mind IUSS Pavia / San Raffaele University Milan 3 positions available

PhD Program in Cognitive Neuroscience and Philosophy of Mind IUSS Pavia / San Raffaele University Milan 3 positions available

A call for *3 three-year PhD positions* is available for the PhD Program in *Cognitive Neuroscience and Philosophy of MInd* promoted by a consortium between the Institute for Advanced Study (IUSS) in Pavia and Vita-Salute San Raffaele University in Milan, and directed by prof. Andrea Moro.

Deadline for application is: *June 15, 2016* (13.00h, local time).
Please pass on to potential PhD students.

The PhD Program in Cognitive Neurosciences and Philosophy of Mind is divided into three main areas:
(a) Theoretical syntax and neurolinguistics;
(b) Cognitive sciences and neurosciences;
(c) Philosophy.

Giulio Cesare – William Shakespeare

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Consigliamo Re Lear di William Shakespeare


Giulio Cesare è una tragedia di William Shakespeare, ispirata alla morte di Cesare alle idi di marzo. Il ritratto storico ricalca l’edizione delle Vite di Plutarco, dimostrando il fatto che il bardo di Avon si curava di ricostruire le sue vicende anche da un punto di vista storico.

Il Giulio Cesare è una tragedia dal sapore propriamente politico, quindi distante sia dall’Enrico IV, dall’Amleto, dal Re Lear e dal Macbeth che, come abbiamo cercato di mostrare in altro loco, sono opere intimistiche e ben poco politiche, pur essendo ambientate in un contesto in cui vive il potere e la ragion di Stato. Nel Giulio Cesare, invece, è la figura di Bruto a dominare la scena, il quale prende la ferale decisione di uccidere il futuro tiranno in nome della libertà. Come in Macbeth, anche nel Giulio Cesare la causa scatenante e ultima è indotta da un personaggio intrigante, Caio Cassio. Bruto è un personaggio sulla linea di Amleto-Macbeth, nel senso che è combattuto, non sa decidersi e soltanto l’intervento esterno lo induce all’azione: come nel caso di Amleto, Bruto vedrà un fantasma e, come nel caso di Macbeth, avrà un cattivo consigliere ad informarlo.

Strategy – The logic of War and Peace – Edward Luttwak

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Consigliamo La grande strategia dell’impero bizantino di Edward Luttwak 


Strategy The Logic of War and Peace è un saggio di Edward Luttwak, noto analista politico e militare, autore di innumerevoli lavori, tra cui alcuni capolavori come The Grand Strategy of the Bizantine Empire o celeberrimi come La grande strategia dell’impero romano. A differenza di questi due ultimi volumi, Strategy non è principalmente un’opera storica o, piuttosto, non lo è proprio, nonostante parti intere del volume dedicate all’analisi e all’applicazione della strategia nei contesti storici più diversi (da questo punto di vista Luttwak dimostra la sua competenza in materia di storia militare). Il volume in questione tenta di fornire una teoria esplicativa grazie alla quale poter rendere possibili previsioni sul comportamento futuro di decisori politici in contesti di guerra.

La strategia, per Luttwak, non può essere in alcun modo ridotta o, anzi, confusa con un particolare tipo di ingegneria, ovvero al settore ricerca-sviluppo della difesa. Al contrario, la strategia è ed ha senso proprio perché non è in alcun modo un’ingegneria. Infatti, essa nasce in condizioni di conflitto che non escludono ma incorporano l’attività militare e l’uso della violenza. Quando si è in contesti strategici, il sangue sta già scorrendo, per usare una dicitura dell’autore in una sua intervista (citata a memoria).

Il liberalismo di John Rawls

John_Rawls

Abstract

In questo articolo consideriamo la posizione filosofica politica del liberalismo di John Rawls, almeno nella sua versione declinata nel libro di Robert B. Talisse (2009)[1]. Rawls è senza dubbio uno dei più influenti filosofi del XX secolo e la sua posizione in filosofia politica è, giustamente, ritenuta tra le più influenti nel dibattito. Non si tratta di un testo specialistico, sicché il lettore è invitato a continuare la ricerca autonomamente.


John Rawls (1921-2002) è stato uno dei massimi filosofi americani del XX secolo. I suoi interessi si sono focalizzati soprattutto nella filosofia politica e nella filosofia morale. In questo breve articolo cercheremo di enucleare alcuni punti della sua posizione politica, tra quelle ormai considerate canoniche nell’ambito della filosofia politica recente. Questa analisi riprende la posizione rawlsiana soprattutto per come viene declinata da Talisse (2009).