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Autore: Francesco Margoni

Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento. Studia lo sviluppo del ragionamento morale nella prima infanzia e i meccanismi cognitivi che ci permettono di interpretare il complesso mondo sociale nel quale viviamo. Collabora con la rivista di scienze e storia Prometeo e con la testata on-line Brainfactor. Per Scuola Filosofica scrive di scienza e filosofia, e pubblica un lungo commento personale ai testi vedici. E' uno storico collaboratore di Scuola Filosofica.

La guerra e la storia tra Nietzsche e Tucidide

Sul significato e l’origine dell’aforisma § 180 di Aurora. Nietzsche scrive:

«La guerra – Le grandi guerre del presente sono gli effetti dello studio della storia.»

Se è vero che Nietzsche teneva in altissima considerazione lo spirito dello storico Tucidide – ed è vero, poiché testimoniato dallo stesso Nietzsche nelle pagine del Crepuscolo degli idoli dedicate a “Quel che devo agli antichi” – allora crediamo di poter rintracciare la possibile origine di questo suo pensiero sulla guerra.

Capitolo 22. Agni

Prarthana1830590, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

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Consigliamo – Di Francesco Margoni I veda – Capitolo 1


Agni, il Fuoco, è, per noi, che crediamo sentire come sentirono gli antichi, una delle metafore o delle figure più interessanti e affascinanti del pensiero vedico. In questo scritto, oltre a dire qualcosa per fissare la figura di Agni, proverò a spiegare alcuni motivi della nostra fascinazione per essa. L’inno di riferimento è I,145 dal Rg-veda.

Elettori e classe dirigente politica

Come spiegare i risultati delle ultime votazioni nazionali in Italia? Come spiegare la disattesa delle aspettative di netta vittoria del centrosinistra e netta perdita del centrodestra? Può la scienza suggerire qualche via esplicativa di questi fatti o almeno dare qualche elemento su cui ragionare? Sembrerebbe che gli elettori del centrodestra siano più influenzabili di quelli del centrosinistra.

Religione e neuroscienze, dialogo possibile?

Fede e neuroscienze. Questo il tema del contributo del cardinale Angelo Scola al volume collettaneo “Neuroetica. La nuova sfida delle neuroscienze”. Edito da Laterza e curato da Vittorio Sironi e Michele Di Francesco, il libro fa il punto sullo stato dell’arte della neuroetica, così come è emerso dall’omonimo convegno tenutosi nell’Aula Magna della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Milano Bicocca nel giugno del 2009.

Capitolo 21. Il Signore – l’Essere Supremo vedico

Prarthana1830590, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

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Consigliamo – Di Francesco Margoni I veda – Capitolo 1


La sezione che ora affronteremo con un serie di pubblicazioni, la quarta del primo capitolo (titolato “Aurora e nascita”), posteriore a il preludio alla nascita dell’essere, la parola e gli elementi, è dedicata alla chiarificazione della figura del Signore per la concezione vedica. “Chi è il Signore per i Veda?” è la domanda a cui cercheremo di fornire una risposta. Con il termine ‘Signore’ s’intende indicare, genericamente, un qualunque potere (divino) superiore al e indipendente dal singolo uomo, ovvero, non un dio particolare ma il concetto stesso di dio considerato nel modo più ampio possibile. I vari dèi vedici rappresentano il Signore, anche se ognuno è come lo vedesse da un angolatura differente: ogni dio racchiude in un simbolo un aspetto di quel potere superiore ed estraneo che è la divinità stessa. Ogni dio è insieme Dio e un aspetto di esso.

Fattori irrilevanti e giudizio morale

L’ordine temporale di presentazione degli scenari morali è una variabile che influenza la valutazione morale degli stessi da parte del soggetto. A confermare questa osservazione arriva uno studio del tedesco Alexander Wiegmann dell’Università di Göttingen e colleghi, pubblicato recentemente su Philosophical Psychology col titolo “Order Effects in Moral Judgments”.

Deprivazione del sonno e giudizio morale

Sappiamo che prolungati periodi di privazione del sonno producono deficienze in funzioni cognitive di alto livello. Un’abilità cognitiva di alto livello e senz’altro importante per la vita quotidiana d’ognuno è la capacità di prendere decisioni morali. Un gruppo di ricercatori italiani ha registrato che una privazione di una notte di sonno (considerata “moderata”) non determina un’alterazione della qualità del giudizio morale, anche se determina una variazione dei tempi di risposta ad alcuni tipi di stimoli.

Capitolo 20. Gli elementi

Prarthana1830590, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

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Consigliamo – Di Francesco Margoni I veda – Capitolo 1


Esauriremo in una sola pubblicazione il tema degli elementi costituenti il cosmo secondo il pensiero dei Veda. È fondamentale dire qualcosa su questo tema poiché comprendere la concezione vedica degli elementi è comprendere, almeno in parte, la concezione del mondo naturale, e questa è necessaria per chiarire la visione dell’uomo e del dio, essendo la comprensione del mondo di per sé comprensione dell’orizzonte all’interno del quale gli uomini e i loro pensieri necessariamente si muovono.

Altruismo e morale, percorsi separati?

Alcune delle più note teorie evolutive della morale affermano che il giudizio e il comportamento morale sono funzionali all’aumento del benessere del gruppo di appartenenza. Questo tipo di spiegazione dell’emergenza della morale, che sarebbe funzionale alla massimizzazione del benessere del gruppo di appartenenza, poggia su teorie come la selezione parentale. La semplice osservazione del giudizio morale umano ci dice però che …

Religione e morale, quale influenza?

Qual è l’influenza della religione sul comportamento morale? L’analisi della letteratura rilevante condotta da Paul Bloom della Yale University, pubblicata sull’Annual Review of Psychology col titolo “Religion, Morality, Evolution”, ci aiuta senz’altro a far luce sulla questione. Gli studi scientifici sulla religione sono pochi poiché il fenomeno religioso, in ambito scientifico, sembra ancora destare imbarazzo.