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Autore: Francesco Margoni

Assegnista di ricerca presso il Dipartimento di Psicologia e Scienze Cognitive dell’Università di Trento. Studia lo sviluppo del ragionamento morale nella prima infanzia e i meccanismi cognitivi che ci permettono di interpretare il complesso mondo sociale nel quale viviamo. Collabora con la rivista di scienze e storia Prometeo e con la testata on-line Brainfactor. Per Scuola Filosofica scrive di scienza e filosofia, e pubblica un lungo commento personale ai testi vedici. E' uno storico collaboratore di Scuola Filosofica.

Capitolo 25. L’emergenza della vita

Prarthana1830590, CC BY-SA 4.0 <https://creativecommons.org/licenses/by-sa/4.0>, via Wikimedia Commons

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Con le prossime pubblicazioni giungiamo alla conclusione della prima parte, titolata Aurora e Nascita. La fine della prima parte, che si è concentrata sui processi di creazione e venuta all’essere, è a sua volta titolata L’emergere della vita e permette di compiere il passaggio dalla riflessione sui processi di creazione alla successiva riflessione sui processi di crescita e sviluppo. L’emergenza della vita è da intendere a più livelli: cosmico, umano, e interiore o spirituale.

Recensione di Scheler, M. Pudore e sentimento del pudore

Di Scheler, quello pubblicato l’anno scorso da Mimesis, tradotto in italiano a cura di Maria Teresa Pansera, col titolo Pudore e sentimento del pudore, è uno scritto che apparve postumo nel 1933. Siamo comunque di fronte al miglior Scheler, filosofo che seppe con intuizione prodigiosa e massima capacità analitica indagare attorno alla vita emotiva e mentale dell’uomo.
Pudore e sentimento del pudore è un’organica raccolta di scritti che compongono lo svolgimento di un’indagine sottile, condotta con mirabile ingegno analitico, attorno al tema dell’essenza del pudore, del sentimento del pudore, ma, in definitiva, dell’uomo e delle sue relazioni amorose.

Ti punisco perché sì …

La teoria retributiva della pena afferma che è giusto punire qualcuno perché e solamente perché se lo merita; dunque è giusto punire chi trasgredisce poiché ha trasgredito. Ad essa si oppone la teoria consequenzialista, secondo la quale il trasgressore deve essere punito in virtù delle conseguenze positive della pena per l’individuo punito (ad esempio, in termini di rieducazione) o per la società (rinforzo della norma, comunicazione ed esempio, deterrenza etc.).

Ragionamento logico, cosa dicono le neuroscienze

Che cosa c’è di nuovo e interessante nel campo dello studio scientifico delle basi neuronali del ragionamento logico? Almeno due fatti. Le frequenze della “banda gamma” sarebbero funzionalmente necessarie per i processi intellettivi – e una stimolazione cerebrale non invasiva all’interno di questa banda sarebbe in grado di migliorare la capacità di ragionamento logico dell’uomo.

I neuroni di Von Economo

Un po’ di storia per iniziare a capire. Da circa un secolo questi neuroni vengono descritti come “cellule fusiformi presenti perlopiù nella corteccia cingolata anteriore e insulare”. I primi accenni si trovano alla fine del secolo XIX in autori come Betz, Hammarberg e Ramón y Cajal, ma è Costantin Von Economo a fornire nel 1926 la prima descrizione dettagliata di morfologia e distribuzione corticale umana.

La responsabilità morale degli psicopatici

È recentemente apparso, su Ajob Neuroscience, “Moral Responsibility and Psychopathy: Why We Do Not Have Special Obligations to the Psychopath”. L’articolo, che argomenta in favore della piena responsabilità morale dell’agente psicopatico, ha toni risoluti, enuncia con scarna argomentazione, quasi che non si potesse fare violenza a questa delicata donna, la verità, si presenta con la chiara trasparenza di un modo giovane, vivace e veloce di porre e risolvere i problemi.

Il gusto della morale …

Un’ulteriore conferma empirica della relazione tra stati sensoriali e valutazione morale è presentata da Eskine et al. su Plos One in un articolo titolato “The Bitter Truth about Morality: Virtue, not Vice, Makes a Bland Beverage Taste Nice”. Lo studio di Eskine et al. non solo corrobora l’ipotesi di una relazione, ma ne definisce per la prima volta il carattere bidirezionale.

La morale degli alcolisti

“Alcohol Dependance Associated with Increased Utilitarian Moral Judgment: A Case Control Study” è il titolo di un originale articolo di Khemiri et al. suPlos One. Sebbene gli autori non arrivino a sostenere in modo cogente alcuna tesi realmente interessante, vi si può trovare qualche fonte di allegria e speranza per la nostra futura comprensione della mente morale… Ma arriviamo per gradi a questa conclusione.

Siamo forse degli inflessibili punitori?

L’ipotesi per cui vi sarebbe un’avversione universale verso colui il quale viola una norma morale, motivante di per sé lo spettatore all’atto punitivo, non avrebbe una reale validità empirica. Uno studio elegante e finalmente ecologico, pubblicato su Plos One con l’accattivante titolo “Choosy Moral Punishers” da Clavien et al., porta dell’evidenza empirica contraria all’ipotesi di un impulso universale a punire il trasgressore, necessario e sufficiente a motivare la condotta punitiva.

La bellezza dei neonati

Konrad Lorenz affermò l’esistenza di un meccanismo innato nell’uomo(“Kindchenschema”) responsabile del suo orientamento positivo e del suo comportamento di cura nei confronti dell’infante. Tale meccanismo sarebbe attivato da una serie di caratteristiche fisiche del neonato – tra cui spiccano la fronte ampia, le guance paffute e i grandi occhi – che, nel complesso, lo individuano come bello (“cute”).