Un Poema Drammatico in Sette Atti, ognuno dei quali ha sette scene di sette stanze di sette versi per un totale complessivo di 2401 versi…
...all we need is philosophy
Un Poema Drammatico in Sette Atti, ognuno dei quali ha sette scene di sette stanze di sette versi per un totale complessivo di 2401 versi…
da “Noumenologia” di Emanuele Franz (Bastogi Editrice, luglio 2004)
Per avere maggiori informazioni su Emanuele Franz e la sua casa editrice: www.audaxeditrice.com.
Il gioco degli scacchi nel corso della storia è stato preso in esame sotto diversi punti di vista ed è stato analizzato sotto molteplici prospettive. La storia, la psicologia e la tecnica del gioco hanno un influenza veramente determinante nella bibliografia scacchistica esistente. Le discipline più disparate hanno avuto pregio di accostarsi a questo secolare gioco. Ma per quanto questo gioco possa aver contribuito allo sviluppo di una concezione del mondo, a un modo di intendere la vita e l’universo, difficile mi è pensare che in passato si sia data forma ad una vera e propria filosofia degli scacchi.
A cura di Franz E. www.scuolafilosofica.com
Ontognostica e Ontomimesis
L’autore fornisce una sorprendente prospettiva ontologica: che oltre l’Essere vi sia una forza più alta: la Mimesis. A questa forza trans ontologica tutto il resto viene subordinato e assoggettato. L’attività principale di ogni aspetto ontico diviene pertanto la simulazione e la dissimulazione, al qual vertice sta la Mimesis. Secondo ipostasi precise essa si esprime dapprima nell’Essere, poi negli enti e infine nella coscienza. Ontomimesis sarà pertanto l’intrinseca attività di finzione dell’Essere verso se stesso.
A cura di Franz E. www.scuolafilosofica.com www.audaxeditrice.com
Prima di morire suicida all’età di 26 anni concepisce un racconto che tratta dell’ascesa al monte Nous, archetipo della vetta intesa come conoscenza e Verità.
Scelse come luogo della morte un monte a lui caro, il Monte Jou di Fau, alle pendici del Monte Grauzaria, dove deliberatamente, come atto reale e simbolico, si è immolato alla Montagna che lui riteneva sacra. Nei mesi precedenti alla morte traccia mentalmente le linee essenziali di questo racconto, non fa in tempo a scriverlo ma descrive il corpus all’autore. Questi, dopo la morte di Vicentini, ne riprende l’idea e la sviluppa. Gole sperdute, pareti insuperabili, prove iniziatiche da superare, e ancora creature fantastiche e bivacchi irraggiungibili sono le tappe del lungo cammino dell’ascesa. Personaggi vetusti e millenari accompagnano il protagonista: Oberon, Azazel, l’alpinista senza volto.
Di Franz E. www.scuolafilosofica.com
L’autore si interroga sul perché l’intelligenza della natura scelga di adottare, in molte delle sue espressioni, la forma dell’elica e della spirale.
Partendo dalla convinzione che il linguaggio della natura non mente, indaga nella storia e nei fenomeni biologici dove compare la geometria di elica e spirale.
In seguito compara queste osservazioni con i Miti degli antichi.