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Utopia andata e ritorno – Philip K.Dick (1964)

Introduzione

The subinfo computers owned by Lies, Incorporated had been caught in an unnatural act by a service mechanic. Subinfo computer Five had transmitted information which was not a lie. […] but the computer, being programmed to lie, would of course lie – even to Lies, Incorporated itself.

Philip Dick

“Lies, Inc.” (Utopia andata e ritorno in italiano) è una delle opere più complesse di Philip K. Dick (PKD), sicuramente non una delle più leggibili (per i motivi che vedremo), e non è mai stata pubblicata durante la vita dell’autore, probabilmente per buoni motivi.

Non è certamente un’opera ai livelli degli altri capolavori dell’autore per compiutezza e per capacità di coinvolgere, per dire non siamo ai livelli di un Ubik, o di un “The man in the high Castle” (La svastica sul sole), o di un “A scanner darkly” (Un oscuro scrutare), ma per l’appassionato di PKD è comunque una lettura interessante. Inoltre anche nelle produzioni peggiori di PKD, il valore assoluto è comunque accettabile, se si tralasciano come in questo caso le ovvie lacune a livello di trama e la generale inconclusività del romanzo, se non altro per l’eccezionale inventività e senso dell’umorismo.

In sintesi non è un’opera che mi sentirei di consigliare al lettore che legga PKD per la prima volta (visto che ci sono scelte molto più significative e “godibili” nell’opera di PKD), ma la sua lettura è senz’altro consigliata per gli appassionati e gli studiosi dell’opera dell’autore.

Genesi e varianti del romanzo

La scrittura del romanzo ha avuto una gestazione complicata.  Esistono diverse versioni pubblicate, e la storia editoriale viene ricostruita da Paul Williams (l’esecutore letterario di PKD), in un’appendice alla versione da me letta.

Riassumendo, esistono queste varianti:

1. (196X) Versione corta (40000 parole), commissionata da Amazing-Fantastic come racconto breve (nouvelette), dal titolo “The Unteleported Man”, scritta nei prima anni del 1960 e pubblicata successivamente per Ace book nel 1964 e nuovamente nel 1966 come la prima parte di un Ace Double (un formato per cui due racconti venivano pubblicati in un unico volume) e successivamente nel 1972. Questa variante è “inclusa” nell’opera più completa, e probabilmente questa è l’unica forma realmente compiuta, infatti è l’unica pubblicata prima della morte dell’autore (avvenuta nel 1982).

2. (1964.1) La versione corta viene estesa nel 1964 su richiesta di Ace book, e viene ricevuta dall’editore nel 1965, ma la seconda parte viene scartata da Don Wollheim (probabilmente per buoni motivi). Questa versione non è mai stata pubblicata.

3. (1964.2) Nel 1979 PKD ottiene da Berkeley Books la pubblicazione della versione estesa del romanzo, di cui aveva riottenuto i diritti di pubblicazione dalla Ace. Come PKD si renderà conto successivamente, a questa versione mancano diverse pagine e richiede un lavoro di integrazione tra la prima e la seconda parte aggiuntiva. Questa versione verrà pubblicata postuma nel 1983 con lo stesso titolo “The Unteleported Man”, e corrisponde a una versione incompleta di 2.

4. (1979) A distanza di oramai 15 anni dalla prima scrittura, PKD si rende conto di aver perso delle pagine del manoscritto, e che le due parti richiedono ulteriore lavoro di integrazione. Poco dopo (o prima della consegna?) PKD si rende conto delle lacune. L’opera di integrazione viene iniziata in modo affrettato nel giro di poche ore nel 1979, alcuni capitoli vengono riscritti e il titolo viene cambiato a “Lies, Inc.”. Le due parti vengono fuse assieme in modo non lineare (la seconda parte viene inserita a metà del capitolo 7), ma l’integrazione risulta tuttavia incompleta a causa della mancanza di alcune parti di raccordo. Questa versione revisionata non è mai stata consegnata all’editore.

5. (1984) Verso la fine del 1983 Gollancz (editore per UK), si ritrova con la versione revisionata dall’autore del 1979, ma ancora incompleta. Le parti mancanti e la revisione vengono commissionate allo scrittore John Sladek. La versione risulante viene finalmente pubblicata nel 1984 con il titolo “Lies, Inc.” per il mercato inglese.

6. (2003) Nel 1985 l’esecutore letterario di PKD (Paul Williams) trova le pagine mancanti del manoscritto, corrispondenti alla versione 2. Vengono integrate seguendo la variante del 1979, ma senza tutte le parti aggiuntive dell’edizione del 1979. Questa corrisponde a una variante minore della versione 2, con una diversa disposizione dello stesso materiale. Questa edizione è stata pubblicata per la prima volta nel 2003 con il nuovo titolo “Lies, Inc.” e Utopia andata e ritorno per il mercato italiano.


L’edizione da me letta e recensita corrisponde all’ultima variante, l’edizione del 2003, corrispondente sostanzialmente alla visione dell’autore del 1964. Da tenere in mente che il libro fu scritto prima delle manifestazioni allucinatorie/mistiche dell’autore nel 1974.

La trama

In un mondo sovrappopolato in un futuro prossimo non meglio definito, la compagnia Trails Of Hoffman Limited (THL) sviluppa un sistema per teletrasportare persone e oggetti verso un pianeta nel sistema solare di Fomalhaut IX (Fomalhauth = Whale’s Mouth ovvero “Bocca della Balena”), abitabile e ospitale e ricco di opportunità lavorative, con il nome di “Newcolonizedland” (Nuova terra colonizzata). Il sistema di teletrasporto è economico e veloce (la traslazione richiede solo 15 minuti), ma c’è un problema: il trasferimento può avvenire in una sola direzione (questo è l’enunciato del cosiddetto “Teorema uno” dell’inventore del sistema di teletrasporto, Seipp Von Einem, una versione dello scienziato malvagio e letteralmente ex-nazista). La comunicazione dal nuovo al vecchio mondo è filtrata da Trails of Hoffman. Senza il dispositivo di teletrasporto, utilizzando una “normale” navetta spaziale, il viaggio richiederebbe 18 anni.

L’organizzazione delle nazioni unite (UN) è controllata dalla Germania, la vincitrice del conflitto mondiale, e rappresenta una sorta di stato totalitario globale. Le relazioni tra Trails of Hoffman e l’UN non sono chiare. Il sistema di teletrasporto verso il nuovo mondo è un sistema efficace per attenuare la pressione umana in un mondo sovrappopolato e impoverito e con un alto livello di disoccupazione, quindi rappresenta una soluzione anche per i problemi affrontati da UN.

Alcuni gruppi illegali sostegnono che tale sistema di teletrasporto sia una truffa: il teletrasporto potrebbe essere del tutto fittizio, ed essere un pretesto per l’eliminazione fisica della popolazione, oppure il mondo nuovo potrebbe essere ben diverso da quello descritto dalle notizie filtrate da Trails Of Hoffman e potrebbe corrispondere nella realtà a un campo di concentramento.

Il protagonista della vicenda è un tale con l’insolito nome di Rachmael ben Applebaum, proprietario di una compagnia di trasporto interplanetario, caduta in disgrazia proprio a causa dell’invenzione del teletrasporto e indebitato con THL, la cui unica proprietà residua sostanziale è la nave da trasporto “Omphalos”, con cui intende fare il viaggio di 18 anni per raggiungere Fomalhaut IX. L’obbiettivo di Rachmael è scoprire cosa avviene realmente nel nuovo pianeta. Per farlo si rivolge a LIES (Listening Instructional Educational Services), un’agenzia di informazione e investigazione (non si capisce di cosa esattamente si occupi la compagnia), uno dei rivali di THL e UN per il dominio globale. Uno dei primi problemi di Rachmael è quello di evitare che gli venga requisita l’astronave da parte di THL, che vede come una minaccia tale missione, e procurarsi al tempo stesso le componenti richieste per il dispositivo di sonno artificiale da adoperare durante il viaggio, senza il quale rischierebbe la pazzia durante il viaggio in solitaria (nel caso, Rachmael porta a bordo una vasta libreria educativa, con l’intenzione di dedicarsi durante il viaggio allo studio del greco antico e di altre lingue morte!).

In questa sua impresa trova il sostegno di vari personaggi di LIES, tra cui Matson Glaser Holliday, il capo supremo dell’agenzia, e la sua amante/dirigente Freya Holm, giovane e avvenente, con cui si instaura una relazione sentimentale non ben definita (nel senso che non si capisce dove e quando tale relazione abbia avuto il modo di svilupparsi). Il tentativo di procurarsi le componenti miniaturizzate per il sonno artificiale viene sventato. Rachmael è ancora deciso ad affrontare il viaggio, seppur consapevole che il  viaggio possa essere potenzialmente esiziale per la sua già instabile salute mentale. A questo punto però Matson decide di anticiparlo, convinto proprio dalle prove fornite da Rachmael che il business di THL sia una truffa, e organizza un attacco con un numero consistente dei suoi agenti, accompagnato da Freya, verso il nuovo mondo sfruttando il teletrasporto.

A questo punto la narrazione presenta un salto temporale in avanti, e viene descritto l’arrivo di Rachmael al nuovo mondo a seguito dell’utilizzo del sistema di teletrasporto. Questa parte corrisponde alla seconda meta del romanzo, commissionata e mai perfezionata.

Rachmael scopre che il nuovo mondo corrisponde in realtà a un campo di concentramento, e il protagonista arriva nel bel mezzo della battaglia ingaggiata tra gli agenti di THL e quelli di LIES. Dopo poco tempo, Rachmael viene trovato da un soldato di THL e colpito da un dardo all’LSD. In breve Rachmael, la cui sanità e coerenza mentale era già in dubbio, si trova in preda di una completa distorsione della realtà. Seguno una decina di estenuanti pagine che descrivono l’allucinazione di Rachmael, che corrisponderebbero, nel tempo soggettivo del personaggio, a decine di anni o secoli. Al termine di questa visione Rachmael viene in contatto con un’entità mostruosa di stampo vagamente lovecraftiano, una sorta di cefalopode cyclopico acquatico.

L’allucinazione ha finalmente fine, e Rachmael si trova in una sorta di clinica, in compagnia di circa una dozzina di persone la cui occupazione principale è quella di battibeccare in continuazione sul grado di realtà dei vari cosiddetti “paramondi”, di cui esisterebbero diverse varietà (12 per la precisione). Il mondo percepito da Rachmael, quello con il mostro acquatico corrisponderebbe a una delle varianti, e dai dialoghi sembra trasparire la possibilità che lo stato di allucinazione potrebbe essere un effetto collaterale del viaggio spaziale, oppure essere causato da un dispositivo di distorsione temporale. Gli abitanti della clinica, i cosiddetti “weevils”, sarebbero tutti affetti dalla sindrome allucinatoria, o come dirà Seipp Von Einem in tono denigratorio sarebbero “fuori di fase temporale”. Essi passarebbero in continuazione da uno stato di visione della realtà “condivisa” a quella del loro paramondo particolare, come succede allo stesso protagonista. Rachmael viene a scoprire che il mostro cefalopode acquatico corrisponderebbe a uno degli abitanti originali del pianeta, i cosiddetti “Mazdast”.

In uno di queste allucinazioni Rachmael vede una dei suoi coinquilini trasmutare nell’essere acquatico, che assume la forma di un Mazdast, con la variante di un miriade di occhi al posto del singolo occhio composito. Come osserva direttamente, il mostro si nutre dei suoi stessi occhi, che vengono poi rigenerati. Il mostro sottomarino è senziente, e inizia un dialogo con Rachmael, che riconosce. Egli dichiara di essere Matson Glaser Holliday, apparentemente morto, e successivamente chiarisce di essere il frutto dell'”unione” di Matson con uno femmina di Mazdast. Successivamente l’essere consegna a Rachmael un possente volume noto come “The True and Complete Economic and Political History of Newcolonizedland” di un certo Dr. Bloode, contenente la descrizione dettagliata di molti degli avvenimenti passati e futuri della storia del pianeta, ivi compresa la narrazione dettagliata delle vicende dei protagonisti del romanzo. Il libro è dotato di un comodo indice analitico, e Rachmael può trovare passi del libro che lo citano direttamente. Questo libro comparirà diverse volte più avanti a diversi personaggi, e come il romanzo stesso, presenta diverse “edizioni” con vari livelli di aggiornamento. Il colloquio è interrotto a un certo punto dall’arrivo di un cosiddetto “debitor balloon”, un dispositivo meccanico dalla forma di pallone, semovente e dedicato alla persecuzione dei debitori. Il dispositivo riconosce sia Rachmael che Matson (riconosciuto nonostante la forma mostruosa) accusandoli di essere dei debitori ed esortandoli ad estinguere il loro debito.

Al termine della “visione”, a seguito di un altro dialogo con i compagni “weevils”, Rachmael attiva il dispositivo di distorsione temporale con cui era arrivato nel pianeta, una specie di scatola di sardine con scritte colorate, la cui attivazione consiste nella sua apertura. A questo punto la narrazione balza indietro nel tempo, al tempo precendente all’arrivo a Fomalhaut. Ancor prima di aver iniziato il viaggio a bordo della sua nave spaziale, Rachmael viene prima scoperto dalla UN e poi portato a Terra. Qui scopre che la UN non era a conoscenza della realtà di Newcolonizedland, e a Rachmael viene data la possibilità di essere teletrasportato verso Fomalhaut, allo scopo di individuare e recuperare Freya (la sua presunta fiamma). Viene armato con un potente dispositivo di distorsione spazio-temporale, e finalmente fa utilizzo del portale di teletrasporto. La narrazione si interrompe nell’esatto punto in cui Rachmael arriva a Newcolonizedland.

Parallelamente a quello di Rachmael, altri punti di vista formano la trama considerevolmente intrecciata del romanzo, come è tipico nei romanzi di PKD.

In breve, ecco un sunto delle altre sottotrame.

Matson Glaser Holliday: il maturo, carismatico e determinato proprietario di Lies Inc., viene descritto prima nei suoi incontri e nei suoi ragionamenti con Freya, dalla sua villa orbitante intorno al pianeta, che lo portano alla risoluzione di raggiungere in forze Newcolonizedland, e infine nel suo fallito tentativo di prendere il controllo del pianeta a seguito del teletrasporto.

Freya Holm: viene descritto il suo viaggio a Newcolonizedland, di come rischi di essere uccisa da alcuni soldati di THL all’interno di un bagno pubblico, rischiando di essere soffocata da un tavolo da toeletta robotizzato (SIC!), prima di essere prima soccorsa da una guida turistica con il suo seguito di visitatori, e poi consegnata a degli agenti di THL. A bordo di un veicolo volante, viene portata dagli agenti verso un edificio a un incontro con Theodoric Ferry (il capo di THL). Gli agenti le offrono da leggere come intrattenimento una copia di “The True and Complete Economic and Political History of Newcolonizedland”, da cui legge stralci del suo dialogo futuro con Ferry. Giunti alla dimora di Ferry, questi rivela dal suo comportamento di essere un Mazdast (durante il dialogo con Freya commette alcuni errori linguistici, e viene rispettosamente dagli agenti, l’imperizia linguistica prova la sua alienità), per poi rivelarsi in realtà un simulacro meccanico! Freya riesce finalmente a scappare, per poi incontrare successivamente Matson Glaser Holliday, poco prima che esso venga annientato.

Seipp von Heinem, Gregory Gloch, Lupov e Jamie Weiss: a questi personaggi, menzionati nelle varie sottotrame, viene dedicato parzialmente un capitolo, ma il loro ruolo è fondamentale nell’interpretazione del racconto. Una guerra “scientifica” è in corso tra il vecchio scienziato Von Heinem, inventore del dispositivo di teletrasporto, con il suo protetto Gregory Gloch, schierati con THL, e i loro accerrimi rivali Jamie Weiss e Lupov, definiti “‘wash psychiatrists” schierati con la UN. La funzione principale di Gloch è quella di inventare armi speciali contro la UN. Egli viene descritto al lavoro all’interno di una camera “prolettica”, la cui funzione sarebbe quella di sincronizzare gli input in arrivo tramite dei microfoni con la sua velocità di elaborazione mentale. La sua opera viene però interrotta dall’interferenza da parte di Lupov e il suo protetto Jamie Weiss (quest’ultimo un impiegato di von von Heinem, prima di passare alla controparte UN). La loro operazione consiste nel disturbare i processi di elaborazione di Gloch. Von Heinem ordina l’invio di un missile “homotropico”, diretto verso la sorgente del segnale. Nel capitolo viene anche descritta l’arrivo di Theodoric Ferry, a capo di THL, sotto mentite spoglie a Newcolonizedland tramite il dispositivo di teletrasporto, che aveva usato in passato ripetutamente in entrambe le direzioni. Appena arrivato, viene avvicinato da un macchina di distribuzione dei giornali robotica, che con insistenza riesce a vendergli l’opera di Boode. Theodeoric inizia a leggere ipnotizzato le parti del libro che lo riguardano, rimanendone infastidito dal fatto che contiene descrizioni dettagliate delle sue vicende personali, ma senza riuscire a staccarsene. Finalmente viene avvisato da von Heinem che il libro sarebbe uno “specchio di Ganymede”, in realtà un dispositivo ideato da Lupov per attaccarlo, prima che possa avere effetto. Dai dialoghi scopriamo come il sistema dei paramondi sarebbe stato ideato da Lupov e Weiss come parte del piano di attacco nei confronti della THL.

Jack McElhatten: meccanico terrestre coinvolto in operazioni di “monitoraggio della qualità” (sotto la minaccia di essere sostituito da piccioni, che apparentemente svolgerebbero la funzione di monitoraggio meglio degli umani), deciso a migrare verso Newcolonizedland. Giunto con la moglie e i figli al centro di teletrasporto, scopre che la UN ha dichiarati illegali il dispositivo, dopo la presunta “scoperta” della realtà del pianeta remoto.

Considerazioni sulla trama

È molto difficile riassumere la trama di questo romanzo, e il mio tentativo di sopra non riesce a rappresentare al meglio la sua complessità ed è necessariamente una simplificazione. La complessità del romanzo è data dai continui rimandi tra un plot e l’altro, che forniscono di volta in volta delle nuove chiavi di interpretazione.

Il primo fatto che colpisce in questo romanzo è la ricchezza delle invenzioni e delle trovate, gli spunti individuati potrebbero trovare spazio in parecchi romanzi indipendenti, ma è come se fossero condensati (in modo abbastanza forzato) in un unico romanzo. Questo è ancora più sorprendente se si considera che gli stessi anni della scritture del romanzo (i primi anni ’60) costituiscono il periodo più ricco nella produzione di PKD. Probabilmente il fatto che le droghe allucinogene siano parte del romanzo non è un fatto puramente casuale! Che poi la coerenza generale sia abbastanza vaga è un fatto evidente ed è con tutta probabilità ciò che ha impedito che il romanzo venisse pubblicato durante la vita dell’autore.

Come visto, il livello di intreccio e di irresolutezza delle trame raggiunge probabilmente un livello mai raggiunto prima (sia in PKD che  probabilmente in qualsiasi altro romanzo, di certo tra quelli che ho letto), e sicuramente non aiuta a rendere particolarmente scorrevole la lettura. Il lettore è costretto a dipanare gli interecci e saltare in continuazione da una chiave di interpretazione ad un altra, senza venire mai appagato da una risoluzione finale della trama, anzi si può dire che nessuno dei dubbi principali venga risolto a fine lettura, e il lettore rimane in uno stato di limbo in cui molteplici interpretazioni e conclusioni sono possibili.

Come influisce la distorsione dello spazio-tempo nel racconto? In cosa consistono esattamente i paramondi o sono solo una “creazione” di Lupov e Weiss (ed esattamente a quale scopo)? Rachmael ha mai affrontato il viaggio a bordo della Omphalos? Qual è l’effetto dell’attivazione del dispositivo di deformazione dello spazio-tempo, e in che senso può essere utilizzato come un’arma nei confronti di THL? Ammesso che Rachmael, viaggi effettivamente nel passato, il suo viaggio corrisponde solo a un loop oppure tornando indietro nel tempo potrebbe effettivamente cambiarlo? Perché voin Heinen considera Rachmael una minaccia? Qual è il ruolo dei Mazdast all’interno di questo schema? Le allucinazione di Rachmael sono dovute al dardo lisergico oppure sono una conseguenta del salto spaziale o della follia indotta dal lungo viaggio in solitaria? È possibile che tutto quanto viene descritto successivamente al suo arrivo sia il frutto delle mente malata di Rachmael? E la domanda più importanti di tutte: quali droghe e in quale quantità sono state assunte da PKD durante la stesura del romanzo? Dove ha trovato il coraggio di presentarsi all’editore con un libro tanto “ostico”?

Non esiste una risposta definita a ciascuna di queste domande, e probabilmente nemmeno l’autore potrebbe dare una risposta coerente.

Se questo è un difetto notevole sul piano narrativo, può essere anche visto con uno degli aspetti che rende affascinante quest’opera, gratificando il lettore che abbia la voglia di “decodificare” e analizzare l’intreccio nel dettaglio.

Al di là di questo, la narrazione è alleggerita dalla comparsa continua di momenti parodici e comici. Gran parte dei dialoghi, così come il racconto stesso, sono permeati di un umorismo surreale, e le vicende narrate si avvicinano al genere fantastico, più di quanto ci si possa aspettare da un romanzo di fantascienza “puro”.

L’aspetto comico dipende dal contrasto tra il “pathos” drammatico delle situazioni e gli elementi surreali. Alcune situazioni descritte sono al limite tra lo strambo e il grottesco e sono degne di Douglas Adams: il dialogo tra Rachmael e il mostruoso Matson/Mazdast, e il loro incontro con il pallone dei debiti; le gaffe linguistiche di Therry/Mazdast/simlucro a cui seguono le erudite precisazioni grammaticali da parte degli agenti di THL, l’insistenza e lo zelo dell’automa che vende i giornali nel voler vendere il “libro” a Theodoric Ferry (nel bel mezzo di uno scenario di guerra); il tentativo di soffocamento di Freya da parte del tavolo da bagno mimetizzato e il “salvataggio” effettuato dalla salace guida turistica con il suo seguito di turisti che sghignazzano alle sue battute. Queste sono alcune tra le più esileranti trovate narrative di PKD.

Se si riesce a sospendere l’incredulità, si rimane piacevolmente sorpresi (e un po’ frastornati) dalla varietà di situazioni, dispositivi, e trovate linguistiche e narrative.

Temi

Il romanzo contiene molti degli elementi tipici dei lavori di PKD.

In particolare:

  • veicoli volanti autopilotati (“flapple”, termine dickiano) dotati di dispositivi “homotropici” di controllo e di dialogo con i passeggeri. In altre parole tali veicoli comunicano con i passeggeri e sono provvisti di una certa  personalità, solitamente scontrosa, pavida o capricciosa, con tutte le implicazioni umoristiche del caso.
  • donne giovani e avvenenti (solitamente con lunghi capelli neri e dagli abiti succinti minuziosamente descritti) e dotate di forte carattere, personalità, e ambizioni. Freya Holm in questo caso è il rappresentante emblematico. Come accade nelle opere di PKD, la descrizione dei personaggi femminili rimane in gran parte abbozzata e superficiale, e la loro presenza funge da catalizzatore nelle azioni dei personaggi maschili ma è raramente determinante.
  • seni scoperti (Rachmael incontra Freya in un bar terrestre per ricevere le componenti miniaturizzate per il sonno artificiale, le cameriere risultano nude dalla cintola in su, un dispositivo situato in corrispondenza del capezzolo produce una gradevole musica classica e soffuse luci ambientali). In altre parti del romanzo sono descritte unformi femminili che lasciano nuovamente scoperta la parte superiore del corpo.
  • frammenti di conversazioni e di frasi in Tedesco (giustificata in questo caso dal fatto che la Germania sia la nazione politicamente e culturalmente dominante, sia la UN che TOH sono controllate da tedeschi)
  • narrazione dal punto di vista – distorto – da parte di uno o più protagonisti. Come lettori non sappiamo quanto sia affidabile la narrazione rispetto all’universo del romanzo. In questo caso addirittura si ipotizza la possibilità di diversi “paramondi”, corrispondenti a universi alternativi e possibilmente altrettanto validi rispetto alla realtà “condivisa”, probabilmente solo uno dei possibili “paramondi”.
  • protagonista “anti-eroico”, corrispondente a un uomo comune, solitamente dotato di sensibilità tendenzialmente morbosa, e costretto contro la sua volontà ad affrontare delle prove al di sopra delle sue forze e del suo controllo. I protagonisti di PKD sono sostanzialmente diversi dalle loro trasposizioni più hollywoodiane cinemetografiche (il muscoloso Douglas Qauid di Total Recall per intenderci, e quello dalla sfumatura noir e romantica del Deckard di Blade Runner), l’occupazione principale dell’autore è quella di mostrare le loro indecisioni e paure che guidano anche le loro azione apparentemente più coraggiose.
  • “villain” dal carattere forte e carismatico, risoluti all’acquisizione e all’aumento del loro potere, privi di scrupoli, ricchi di risorse e di inventiva. In questo caso rappresentato da Theodoric Ferry (il patron di THL), ma anche Matson Glaser-Holliday potrebbe corrispondere a questa descrizione, se non che si trova come oppositore di Ferry (ma si sarebbe comportato in modo simile al suo posto, tanto è che uno degli intenti del suo “assalto” a Newcolonized è quello di poter acquisire il controllo del pianeta sfruttandone un potenziale vuoto di potere).
  • viaggi nel tempo e paradossi temporali: il viaggio del tempo viene usato come arma, e il libro del Dr. Bloode alternativamente cita e viene citato dal romanzo, creando uno dei tipici paradossi temporali di molte opere di PKD. La conoscenza del futuro non lo può alterare, anche se la presenza di tante varianti del libro probabilmente sta a significare che esistono varie alternative di cui l’edizione è solo una variante possibile, più o meno probabilme (un po’ come le visioni dei precognitivi al centro di molti suoi romanzi).
  • presenza di “simulacra”: i personaggi spesso non sono in realtà quello che sembrano, possono essere impersonati da robot pilotati a distanza o essere impersonati da esseri mutaforma o essere percepiti come altri a causa di allucinazioni da parte dei protagonisti. Non solo la realtà, ma l’identità stessa delle persone è messa in discussione.
  • la guerra è uno degli elementi cruciali della trama. La guerra descritta da PKD è una guerra moderna a tutti gli effetti, dove l’intelligence, la manipolazione, il controllo dell’informazione, e il predominio tecnologico hanno fondamentale importanza. Gli aspetti puramente militari e di intelligence sono intrecciati e arrivano a un corto circuito nel momento in cui un’arma militare (un dispositivo di distorsione dello spazio-tempo) provoca un’alterazione della realtà e la creazione dei paramondi.
  • droghe: il dardo all’LSD sparato da un soldato contro Rachmael determina un lungo intermezzo onirico allucinatorio, e compromette anche successivamente la sua capacità di comprensione della realtà, ma da un altro punto di vista gli permette di avere una visione alternativa, capace di andare oltre il velo apparente delle cose e determinare una comprensione più profonda della realtà stessa.
  • scenari distopici di regimi totalitari, dominati da potenti corporazioni o ciniche entità governative, in feroce opposizione tra di loro e guidati da individui determinati e privi di scrupoli nei confronti dei  corrispondenti antagonisti e della popolazione per lo più impotente e usata come pedina nei loro giochi di potere.

PKD e la fantascienza

L’interesse di PKD per la tecnologia è strumentale ai suoi racconti, a differenza di altri autori classici (Asimov, Lem, Clark) non si sforza eccessivamente a dare una descrizione dettagliata o scientifica degli innumerevoli artefatti tecnologici immaginati e descritti dalla sua fervida fantasia. In altre parole non si sforza di spiegare i principi di funzionamento e dare una plausibilità scientifica ai dispositivi.

Dei “flapple” sappiamo più o meno che sono delle macchine volanti e che funzionano tramite una forma di carburante, ma non sappiamo precisamente come sono fatti e secondo quale principio possono volare.

Dei “simulacra” sappiamo che sono delle trasposizioni “meccanizzate” ed estremamente realistiche dei loro originali, e che non possono essere individuati e distinti a meno di malfunzionamenti dai loro originali (nè sappiamo come sono comandati), quando si “rompono” tendono a cadere a pezzi o esplodere e a spargere pezzi di ingranaggi e fumo, ma ancora non sappiamo quali principi tecnologici sono alla base del loro funzionamento e l’autore non si sforza per renderne plausibile la realizzazione tecnica.

E sicuramente non abbiamo idea né di di quale siano i principi fisici del dispositivo di teletrasporto né tantomeno di quello di deformazione dello spazio-tempo.

Gli innumerevoli elementi tecnologici formano lo sfondo descrittivo, ma al tempo stesso sono elementi (di fatto “dispositivi”) narrativi che rendono possibile la risoluzione di trame in modi inaspettati dal lettore. Specialmente in questa opera, PKD risulta più vicino a un Calvino che ad altri scrittori di fantascienza “hard”.

È interessante notare come l’elemento “tecnologico” di PKD sia stato sempre trascritto in modo “realistico” nelle sue trasposizioni cinematografiche, in contrasto con il carattere “fantastico”, a volte quasi magico/onirico, che assume nei suoi racconti. Non è un caso che le trasposizioni visive delle opere di PKD non siano quasi mai “fedeli”. Esse devono dare un aspetto visibile e quindi “realistico” ai dispositivi e alle situazioni “fantastiche” e surreali, e in questa trasposizione viene spesso perso il loro carattere comico.

PKD non aveva particolari ambizioni a definirsi come uno scrittore (solo) di fantascienza: nella sua carriera ha scritto e pubblicato diversi romanzi realistici, ma senza trovare il successo e la facilità di pubblicazione che otteneva con quelli di fantascienza (che erano considerati prodotti di “consumo” per un pubblico di poche pretese), a dispetto dell’ambizione dell’autore che aveva l’ambizione di essere preso maggiormente in  considerazione anche al di fuori del ristretto circolo dei suoi estimatori.

Allo stesso tempo però deve esserci un motivo per cui PKD è riuscito a trovare il successo (perlopiù postumo) esclusivamente tramite il genere fantascientifico.

È grazie all’elemento fantastico che PKD riesce a rendere al meglio la sua capacità inventiva e a creare universi e situazioni sorprendenti e coinvolgenti. E grazie all’elemento fantastico/fantascientifico che PKD riesce a creare opere che rappresentano, seppure in modo deformato e caricaturale, le caratteristiche del mondo presente, come se esso fosse osservato tramite una lente di ingrandimento. E attraverso l’uso del fantastico riesce ad anticipare alcuni dei temi che fanno parte ormai del nostro presente, ad esempio l’importanza e la centralità della tecnologia, specie nell’interazione tra gli individui e tra gli individui e le macchine e il nostro rapporto travagliato con questi “simulacra” sempre più confondibili con essere umani, e la presenza via via più massiccia di corporazioni e governi, e le loro lotte di potere, all’interno delle nostre vite.

Paramondi e informazione

Nel mondo creato da PKD per “Lies, Inc.”, la realtà, o meglio una spiegazione definita della realtà, è sfuggente nella gran parte dei casi, a partire dalla realtà dell’oltremondo di Fomalhaut, custodita  gelosamente da THL, che filtra tutte le informazioni provenienti da essa. La stessa LIES INC., il migliore alleato del protagonista, opera principalmente mistificando le informazioni e i suoi computer sono progettati per trasmettere informazioni false, ovvero produce quelle che oggi diremmo “fake news”.

Ma questa condizione dovrebbe risultare familiare a ciascuno di noi! In effetti tutti ci troviamo nella condizione di Rachmael. Come novelli Rachmael, siamo frastornati da un eccesso di informazioni (paramondi) e siamo impossibilitati a verificarne la veridicità.

L’unico modo di poter verificare la verità per Rachmael è quello di viaggiare direttamente verso il pianeta, e verificarne la realtà con l’osservazione diretta. Il viaggio ha un costo enorme per Rachmael, e così per noi la verifica diretta è all’atto pratico impossibile da ottenere o richiede uno sforzo eroico, nel caso di Rachmael un rischio concreto di incorrere nella pazzia.

Così come nel tentativo di decifrare questo romanzo, dobbiamo convivere con l’impossibilità di poter dare una risposta definitiva a molte delle nostre domande, e accettare l’idea di paramondi alternativi, corrispondenti a diverse descrizioni della stessa realtà, ma tutti altrettanto irreali o reali vista l’impossibilità di avere una loro verifica diretta e definitiva.


Stefano Sabatini

Stefano Sabatini vive e (si) consuma a Cagliari, professionalmente si occupa di informatica e di programmazione. Egli è laureato in informatica e ha partecipato a numerose iniziative sull’open source e sviluppo di programmi di conversione di formati video. Nutre particolare interesse verso i temi dell’intelligenza (umana e non) e sulle questioni legate alle complicate relazione tra linguaggio, pensiero, corpo, e cultura. Tra le molte attività non redditizie che persegue, figurano la pratica dell’Aikido e di recente del Tango argentino. Quando non è in milonga talvolta può essere trovato in giro a giocare a go, di cui è uno scarsissimo giocatore.

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