Benvenuti in questo nuovo articolo, sono Valeria (una semplice e anonima appassionata di libri) e oggi ho l’immenso piace di parlarvi di una storia semplicemente sensazionale che, dopo ben ottant’anni dalla sua prima pubblicazione, continua a essere un’esplosione di emozioni. Sto parlando di Dieci piccoli indiani di Agatha Christie.
SCHEDA DEL LIBRO
Genere: giallo, mistero
Pagine: 207
Autore: Agatha Christie
Prima edizione: 1939
Editore – Mondadori
TRAMA
Una casa misteriosa su un’isola deserta, lontana dal resto del mondo. Dieci persone che non si sono mai incontrate prima, accomunate solo dal fatto di avere tutte un inquietante passato e riunite da una serie inspiegabile di inviti. Un ospite misterioso che non si fa mai vedere. E un’assurda filastrocca per bambini che ritorna ossessivamente, scandendo implacabile una successione di omicidi.
Tratta dalla rispettiva pagina di Amazon
RIGHE DI APERTURA
“In un angolo della carrozza fumatori di prima classe, il giudice Wargrave, da poco giunto alla pensione, tirò una boccata dal sigaro e passò in rassegna le notizie di politica del Times.”
RECENSIONE
Questo libro è stato un’autentica meraviglia, c’è poco da dire… Una meraviglia. È il primo volume che leggo della Christie, la conoscevo solo per fama, ma di sicuro non sarà l’ultimo. Se, bene o male, conoscete già la trama, allora potete stare tranquilli perché in questa recensione non ci saranno spoiler; ma se per voi Dieci piccoli indiani è un’incognita allora vi consiglio di lasciar perdere questa recensione. Non citerò i nomi delle vittime o dei criminali, però parlerò di altre tematiche secondarie, quindi se non volete avere nemmeno l’ombra di un’anticipazione vi consiglio di correre a leggere il libro.
STILE E PERSONAGGI
I personaggi sono molti, ben dieci, e (anche se non durano tanto) si tratta lo stesso di un numero impegnativo da gestire. Per superare questa difficoltà la Christie ha utilizzato una voce narrante in terza persona, ma capace di adattare lessico e modo di esprimersi a seconda del protagonista. L’ho trovato un ottimo modo per conciliare azione e presentazione dei personaggi, fornire al lettore alcune loro sfumature senza rallentare il ritmo incalzante della storia.
Questa caratteristica è particolarmente evidente nel primo capitolo dove questi dieci piccoli indiani vengono presentati singolarmente, mentre si disperde nel momento in cui ci sono più protagonisti contemporaneamente. L’esempio più lampante che mi viene in mente è la differenza tra il giudice Wargrave e Vera Claythrone
“Il giudice Wargrave si mise ad annuire, come per approvare la correttezza logica della sua deduzione, e il ciondolio del capo lo condusse a poco a poco tra le braccia di Morfeo.
[…]
Vera Claythrone appoggiò la testa sullo schienale e chiuse gli occhi. Che giornata torrida per prendere il treno! Non vedeva l’ora di arrivare al mare! Trovare quel lavoro era stato un vero colpo di fortuna.”
Dieci individui in apparenza comuni, bloccati su di un’isola e in pericolo di vita, verranno piegati a poco a poco dalla tensione e dalla paura, inizieranno a sospettare l’uno dell’altra, fino a perdere completamente il controllo: la psicologia dei personaggi è stata sviluppata in modo verosimile e appassionante in questa lenta discesa verso la bestialità.
Altro aspetto affascinante del testo è la sua schiettezza, la sua spontaneità. Non assistiamo a lunghi paragrafi descrittivi che ci illustrano lo stato emotivo e psicologico dei personaggi sempre più esauriti… No. Eppure, la storia è cosparsa di mistero. La tensione cresce pagina dopo pagina, in modo avvolgente e tutto questo grazie anche allo stile asciutto della Christie, ma incredibilmente capace di creare le giuste atmosfere.
In altre parole, si potrebbe dire che è l’essenza stessa della storia che ci avvolge, le sue vicende i suoi sviluppi, piuttosto che l’introspezione dei personaggi. È una lenta discesa verso l’inferno, compiuta sotto la luce del sole, dove le azioni più gentili e spensierate cambiano aspetto e significato con apparente disinvoltura, mantenendo ancora per un poco una parvenza di tranquillità.
“- Qualcuno… vuole del tè? – chiese Vera.
Ci fu un momento di silenzio. Poi Blore rispose: – Io una tazza la prenderei –
– Vado a prepararlo – disse Vera alzandosi: – Voi restate pure qui –
Con cortesia, il giudice Wargrave le disse: – Mia cara signorina, sono convinto che tutti noi preferiremmo assistere alla preparazione -”
COSA MI È PIACIUTO?
Tutto…
Come dicevo, non avevo mai letto nulla della Christie, però avevo visto il film Omicidio sull’Oriental Express (regia di Branagh, 2017) e mi aspettavo qualcosa di simile: un omicidio, un investigatore e tanti sospettati.
E invece mi sono trovata catapultata in una realtà dove investigatori, vittime e sospettati sono gli stessi personaggi. Dieci piccoli indiani non è un libro, ma la pura essenza dell’angoscia, del sospetto e del mistero fattasi carta e inchiostro.
Mi sono accorta solo dopo aver riposto il libro sul comodino, di quanta inquietudine mi abbia trasmesso. Sono le vicende a dominare la storia e non le lunghe riflessioni dei personaggi. Mentre leggevo, ero tanto conquistata dalle vicende dal non rendermi pienamente conto dell’alone angoscioso che mi stava circondando…
Almeno fino a quando non ho spento le luci.
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